‹37›LA MIA SPOSA

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Javon
Le mani mi sudavano,mi sentivo così nervoso che per un attimo ho temuto di svenire,mi guardai intorno e tutti gli occhi giudicanti e vispi delle tante persone mi scrutavano dal loro piedistallo facendosi un idea di me o giusta o sbagliata.
Fissai il portone aperto da dove e entravano i raggi splendenti del sole,ero teso come un filo che presto si sarebbe spezzato,cazzo!Mi stavo per sposare con la donna dei miei sogni quella che amavo e anche se avevamo solo 21 anni io ero pronto...ero pronto se dovevo affrontare la vita con lei,ero pronto a tutto con lei al mio fianco.
La melodia serena del pianoforte mi fece sussultare ed è in quel momento che da quel portone la vidi...la mia donna,era semplicemente bellissima,i suoi capelli lunghi erano boccolati,la sua pelle scura risplendeva come non mai,i suoi occhi erano così intensi che temevo di perdermi in un batter d'occhio sensa riuscire più a trovare la realtà,le sue labbra così carnose e lucide che anche un uomo sano di mente si sarebbe fiondato su di loro perdendo completamente il senno,ma il suo corpo...era una vera e propria favola erotica,desiderai di scoparla proprio lì davanti a tutti,facendo invidia a chiunque era in quella sala,sentendo il piacere che ci provocavamo a vicenda,
Sorrisi mentre lei con occhi tremolanti avanzava verso di me accompagnata da David.
La ammirai in tutta la sua bellezza fin quando non me la ritrovai a pochi centimetri da me,le sorrisi e lei fece lo stesso,
«bene,Javon Wanna Walton voi sposare Jennifer Evans,e amalta rispettarla e onorarla sempre e per sempre»il prete pronunciò queste fatiliche parole ed io con occhi che brillavano, presi le mani della mia principessa e incastrai i miei occhi ai suoi,
«Si,lo voglio»dissi più deciso che mai,
«e tu Jennifer Evans vuoi che Javon Wanna Walton diventi tuo marito e che prometti di amarlo rispettarlo e onorarlo sempre e per sempre»la stessa domanda venne posta a Jennifer che guardò me e solamente me mentre mi strinse le mani,e prima di pronunciare le parole annuì«Si,lo voglio»una lacrima percorse il suo volto,
«bene che lo sposo baci la sposa»il prete ci aveva dato la benedizione,io tolsi  delicatamente il velo sopra i suoi occhi,e la ammirai ancora di più sorridendo gli asciugai quella lacrima che gli era caduta con il pollice,e la baciai,gli applausi dei presenti ci fecero ridere mentre ancora le nostre labbra erano unite.

La festa iniziò alla grande,ci mangiammo di tutto e di più e direi che la mia sposa era più contenta che mai,ed era quello l'importante.
Ballammo e bevemmo molto e ci divertimmo un mondo,era il giorno più bello di tutta la mia breve vita e saper che ero sposato mi rendeva felice e allo stesso tempo maturo e più responsabile.

Eravamo al momento della torta,io uscii fuori con Jennifer in braccio a modi principessa,il cielo era pieno di stelle e quel giorno la luna aveva un fascino particolare, diverso dalle altre sere,era più splendente che mai,seguiti da tutte le persone arrivammo al tavolo dove una magnifica torta ci aspettava a braccia a aperte,misi giù Jennifer la presi gli feci fare una capovolta e poi la baciai felice più che mai,
«sei il solito scemo»disse ridendo,
«e tu invece sei sempre bellissima»le sussurrai,
Poi mi porse un coltello e insieme tagliammo la torta, tutti applaudirono quando i fuochi d'artificio ci fecero sussultare ma allo stesso tempo sorridere.
Un infinità di colori invase il cielo rendendolo più bello che mai,
io strinsi tra le braccia la mia sposa e guardammo insieme quello spettacolo grandioso...

ESISTI SOLO TU PER ME/Javon waltonDove le storie prendono vita. Scoprilo ora