‹29›LA FARINA

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Era passato un mese da quando lui si mosse in quel lettino d'ospedale,ma nulla, non si é più mosso,anche se il suo cervello sembra reagire agli impulsi,lui non sembra volersi svegliare,e questa cosa mi sta distruggendo man mano,Javon ti prego svegliati.
«allora questa é la lista mi raccomando non fare tardi e non mancare niente,a dopo fa attenzione»dice mia madre dandomi un bacio in fronte,
«d'accordo,mamma a dopo»la saluto,Uscendo di casa,mia madre mi ha chiesto gentilmente di fare la spesa ed io ho accettato,anche se per convincerla ci sono voluti 20 minuti di discussione,la vedo esausta dal lavoro,deve riposarsi,se no arriverà allo sfinimento.

Entro al supermercato e inizio a leggere la lista

Pane
Uova
Latte
Formaggio
Pollo
Farina

Inizio a prendere tutto ciò che c'era scritto fin a quando arrivo a l'ultimo ingrediente, lo cerco e  dopo un po'lo  trovo,mi blocco sul posto quando vedo la...farina,
Un ricordo mi riempie la memoria,inizio a ricordare di quando io e Javon ci sporcammo tutti di farina,ci divertimmo quel giorno,erano bei momenti dove lui era vivo rideva,parlava,e soprattutto era sveglio.
Mi asciugo di fretta le lacrime che avevano rigato le mie lacrime,pago le cose ed esco di fretta da lì dove mi sentivo ormai  soffocare.
Quando mi scontro qualcuno la busta mi cade dalle mani cadendo sul pavimento,
«oh,scusate!»dico raccogliendo la busta da terra, ma quando alzo lo sguardo lo scontro con quello di David,
Ci guardiamo per vari secondi poi io lo scanso inizio di nuovo a camminare quando lui mi ferma per un polso mi prende a sé e mi butta fra le sue braccia forti e grandi braccia
«piangi,sfogati,picchiami,urla ma ti prego Jennifer, fai uscire il mostro che hai dentro»mi sussurra lui accarezzandomi il capo appoggiato al suo petto,
Io inizio a piangere silenziosamente,stringo forte  la sua maglietta fra le mie dita,e inizio a sfogarmi,mentre lui mi teneva il capo sul suo petto accarezzandolo dolcemente.
Mi era mancato il suo modo di fare,mi era mancato il suo modo di capire solamente da un semplice sguardo sfuggente,mi era mancato il suo modo di consolare così unico ma pur sempre bellissimo...

«grazie...»sussurro imbarazzata per il pianto di prima, poi scendoq dalla macchina,
«non devi ringraziarmi»risponde lui sorridendomi,
Io annuisco e salutandolo entro in casa,
«ah!finalmente,pensavo che ti avessero rubato!»esclama mia mamma seduta al tavolo che mi guarda preoccupata,
«scusa,mamma»rispondo io posando la spesa sul tavolo,
«adesso vado di sopra»la informo iniziando a salire le scale.
La vedo annuire mentre ispeziona la spesa poi dopo due minuti urla,
«Jennifer!Manca la farina!»
Io sorrido ripensando a quel giorno dove scherzavamo come innocenti bambini innamorati,quanto vorrei che fosse ancora così,che lui mi baciasse,che mi guardasse,che mi abbracciasse anche per l'ultima volta,basta che lo faccia perché mi manca tutto di lui.
Mi metto il pigiama e mi infilo a letto,dove chiudo gli occhi lentamente esausta con un ultimo pensiero che mi tormenta la mente,
Ti prego Javon svegliati...

ESISTI SOLO TU PER ME/Javon waltonDove le storie prendono vita. Scoprilo ora