Capitolo 4

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Continuai a lavorare duramente sul mio racconto per il concorso letterario, ma non riuscivo a togliere la professoressa Cardo dalla testa. La sua presenza in classe era diventata un'ossessione, e mi trovavo a cercare ogni suo sguardo e ogni sua parola con desiderio.

Mentre la mia storia prendeva forma, decisi di trarre ispirazione dalla complessità dei miei sentimenti. Scrissi un racconto di un amore proibito, una storia di attrazione tra una studentessa e la sua insegnante.
Mentre le parole scorrevano sulla pagina, provavo una strana mescolanza di eccitazione e timore. Sapevo che quella storia rispecchiava i sentimenti che provavo per la professoressa Cardo, ma era solo una forma di espressione artistica, una fantasia senza possibilità di realizzazione.

Quando finalmente completai il mio racconto, lo consegnai per la valutazione. Non ero sicura di come sarebbe stato accolto, ma ero soddisfatta di aver dato voce a quei sentimenti proibiti che mi tormentavano.

I giorni successivi furono pieni di ansia mentre aspettavo i risultati del concorso. Mi chiedevo se la professoressa Cardo avrebbe letto il mio racconto e se avrebbe intuito i veri sentimenti dietro di esso. Avevo paura di come avrebbe reagito, temendo che potesse essere offesa o allarmata dalla storia che avevo scritto.

Il giorno dell'annuncio dei vincitori del concorso arrivò finalmente.
Il teatro della scuola era pieno di studenti e professori, tutti in attesa di scoprire chi avrebbe ricevuto i premi.
La professoressa Cardo salì sul palco nel ruolo di una delle giudici del concorso con il suo solito sorriso radioso che illuminava la sala.

I nomi dei vincitori furono annunciati uno dopo l'altro, e la tensione cresceva nell'aria. Sentii il mio cuore battere forte nel petto, sperando che il mio racconto avesse catturato l'attenzione dei giudici.

"Per il primo premio nella categoria narrativa, il vincitore è... Martina!" annunciò il presentatore con enfasi.

Non riuscivo a crederci. Il pubblico applaudì e io salii sul palco, emozionata e incredula. La professoressa Cardo mi consegnò il premio, un sorriso luminoso sul viso. Era difficile capire cosa provasse realmente, ma sentivo un'energia diversa tra di noi.

Dopo la cerimonia, mentre tutti si congratulavano con me, vidi la professoressa Cardo avvicinarsi. Mi guardò negli occhi, un misto di orgoglio e curiosità nella sua espressione.

"Hai scritto un racconto eccezionale, Martina", mi disse con voce calda. "È un'esplorazione intensa dell'amore e delle sue sfumature. Sono rimasta profondamente colpita."

Le sue parole mi riempirono di gioia e speranza. Era come se ci fosse una comprensione silenziosa tra noi, una consapevolezza dei sentimenti sottintesi dietro il mio racconto. Ma non ne parlammo apertamente, consapevoli dei limiti imposti dal nostro rapporto.

"Grazie mille professoressa, per me è davvero molto importante la sua opinione" dissi imbarazzata a causa della sua troppa vicinanza con me.
A questo punto notai che io ero di pochi centimetri più alta di lei.

Alla fine della cerimonia se ne andarono tutti tra cui io, accompagnata a casa da Luca con la sua macchina in quanto era un po troppo tardi girare da sola per quelle strade.

Amore tra le righe della ConoscenzaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora