Capitolo 13

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Il giorno degli scritti della maturità finalmente arrivò. 

Entrai nell'aula piena di nervosismo e ansia, ma anche con una determinazione rinnovata.
Era il momento di dimostrare le mie capacità e superare ogni ostacolo che si presentava.

La prima prova consisteva nel tema di italiano. Mi vennero presentate diverse tracce tra cui scegliere, e senza esitazione, selezionai quella che parlava della vita e delle opere di Giovanni Pascoli. Era un argomento che mi affascinava particolarmente, e non vedevo l'ora di immergermi nella sua poesia e nelle sue riflessioni sulla vita.

Mi sedetti al banco, afferrai la mia penna e iniziai a scrivere con passione. Le parole fluivano dalla mia mente, e mi sentivo in sintonia con Pascoli e la sua poetica. Non c'era spazio per distrazioni o pensieri negativi, ero completamente immersa nel mio scritto e nell'espressione delle mie idee.

Dopo aver terminato la prima prova con soddisfazione, arrivò il momento del secondo scritto: matematica. Questa materia non era mai stata la mia preferita, ma ero determinata a superare la prova con successo. Mi concentravo sulle formule, risolvevo gli esercizi con attenzione e cercavo di applicare le conoscenze che avevo acquisito durante gli anni di studio.

Nonostante la fatica e la tensione, mi sentivo motivata. Ogni domanda era una sfida che volevo superare, ogni problema da risolvere mi spingeva a dare il massimo. Era un mix di nervosismo e adrenalina che mi faceva sentire viva e determinata.

Quando suonò la campanella, sapevo di aver dato il massimo di me stessa in entrambe le prove. Lasciai l'aula con un senso di sollievo e di soddisfazione. Ora, restava solo l'attesa dei risultati e l'arrivo dell'esame orale.

Nelle settimane successive, mi dedicai con impegno allo studio per l'orale. Ripassai le materie, rafforzai le mie conoscenze e mi preparai per le possibili domande che la commissione avrebbe potuto farmi.

Durante quelle settimane di attesa, l'ansia e l'eccitazione si facevano sempre più intense. Ogni giorno controllavo il calendario, sperando di vedere finalmente l'annuncio delle date degli esami orali. E finalmente quel momento arrivò.

Ero seduta a casa, con il mio cuore che batteva velocemente mentre accendevo il computer per controllare il sito dell'istituto. Nervosamente, navigai fino alla sezione dedicata agli esami di maturità e, con un respiro profondo, cliccai sul link che annunciava le date degli orali.

La pagina si caricò lentamente, ma finalmente comparve un elenco lungo di classi e cognomi, con le rispettive fasce orarie. I miei occhi volarono attraverso l'elenco, cercando il mio cognome e la mia classe. E lì, lo vidi: il mio nome, seguito dalla fascia oraria designata per il mio esame orale.

Era un misto di sollievo e tensione, sapere che finalmente avevo una data precisa, ma anche la consapevolezza che il momento decisivo si avvicinava sempre di più. Mi resi conto che era arrivato il momento di mettere in pratica tutto ciò che avevo studiato e preparato.

La mia classe era prevista per il secondo giorno di esami, nella fascia oraria mattutina. Era un orario che mi piaceva, perché sapevo che avrei potuto affrontare l'esame con una mente fresca e riposata. Era importante dormire bene la notte precedente e prepararmi al meglio per l'occasione.

Condividei la notizia con la mia famiglia e gli amici più stretti. Erano tutti felici per me e mi incoraggiavano a dare il massimo. Mi sentivo sostenuta e pronta ad affrontare questa nuova tappa dell'esame di maturità.

Le settimane che seguirono furono intense. Mi concentrai sugli ultimi dettagli, rafforzai le mie conoscenze e lavorai sulla mia presentazione. Ero determinata a lasciare una buona impressione e a dimostrare ciò che avevo imparato durante gli anni di studio.

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