capitolo 36

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Ero incatenata a un letto tramite una catena piuttosto lunga, legata alla mia caviglia, avevo 13 anni ,ero una bambina anche se, di quella bambina non era rimasto piu molto .
L'uomo che mi aveva comprata, mi aveva rinchiusa li ,da subito ,non ero mai uscita da li ,pero dalla grata del seminterrato, che dava sulla strada,dove ero stata segregata, potevo vedere un uomo alto, moro, con la divisa che ultimamente, vedevo spesso, litigava spesso con l'uomo, che voleva io, chiamassi papa. ma Io non lo avevo mai considerato così, sapevo bene chi era mio padre.
Una persona di certo non migliore di questo ma ,quelli era il mio papà,non questo.
La camera dove stavo, era insonorizzata, le pareti, ricoperte di spugna ,il male ,poteva farmelo solo lui io non dovevo.
Non c'era nulla che potesse servire a farmi del male da quando mi ero tagliata entrambi i polsi e lui era stato costretto a portarmi in ospedale ,aveva tolto tutto .
Per qualche giorno mi aveva lasciata stare .poi tutti era ricominciato come e peggio di prima  
Lennesimo giorno che vidi quel poliziotto, litigarono ,di nuovo ,molto piu pesantemente del solito ,non capii per cosa, io non sentivo i discorsi pero, vidi lespressione del uomo in divisa si spintonavano .
Non capivo perche, continuasse a venire, sempre solo.
Quando lo vidi andare via, per l'ennesima volta, sapevo gia come sarebbe andata .
L'uomo ,sarebbe venuto da me, arrabbiato, dicendo che era colpa mia, mi avrebbe picchiata, nella migliore delle ipotesi, o violentata nella peggiore .
Quando succedeva, avevo imparato a non dargli soddisfazione, se mi picchiava, restavo ferma senza piangere, e se mi violentava ,pensavo solo al fatto che stava violentando il mio corpo vuoto, non me.
Quel giorno, non successe nessuna delle due cose.
Lui entro in quel seminterrato, che oramai era diventato la mia casa, non so piu da quanti anni oramai ,e mi disse
" Preparati dobbiamo sparire !"
Non ricordo altro che, un forte boato e del gran fumo ,un sacco di ombre indistinte  e poi, piu nulla .
Mi sono risvegliata, non so quanto dopo, in un letto, le pareti erano in legno, c'era un camino che scoppiettava.
Nella stanza, non c'era nessuno ,guardai verso la finestra, fuori stava nevicando, non avevo mai visto la neve
" Oh ti sei svegliata finalmrnte !"
Quella voce mi fece trasalire, mi voltai subito
La voce del mio aguzzino, la riconiscevo, quella non era la sua, quando mi voltai la faccia che vidi, era famigliare si ,ma, sul momento non lo riconobbi non subito almeno .
" Come ti senti piccolina !"
Non risposi, avevo paura che, la risposta sbagliata ,mi potesse procurare una, o piu frustate o peggio.
L'uomo si avvicino a me, allungo la sua mano verso il mio viso e io, automaticamente, chiusi gli occhi .
" Non devi avere paura di me tesoro ....!"
A quelle parole ,riaprii lentamente gli occhi, lo guardai .
Mi persi nei suoi occhi azzurri
Sembrava un uomo buono
" Chi....ch....chi sei ?"
Avevo chiesto incerta
" Mi chiamo Maximilian. Sam per te !"
" Perché sono qui ? Sam ?"
" Perche per noi, iniziera una nuova vita assieme .!"
Quelle parole mi spaventarono, pensai di essere stata ceduta ,a qualcun altro e i miei occhi involontariamente, si riempironi di lacrime .
" No no no piccolina, non piangere ,io non ti voglio fare del male "
"E lui ....?"
Domandai tra i singhiozzi
" Lui starà in gabbia per un bel po', cosi imparera, cosa vuol dire !"
Ecco chi era ,era quel poliziotto, ma era diverso, il suo volto era ricoperto da una folta barba, che non avevo mai visto.
" Che succede piccolina !"
" Mi hai portata via tu da quel uomo cattivo ?"
Avevo avuto il ciraggio di chiedere
" Si e quel uomo cartivo non ti fara più male ,mai piu !"
Forse adesso ,la mia vita, sarebbe cambiata magari anche io sarei potuta essere felice
" Da quanto sono qui ?"
Avevo chiesto
"5 settimane piccola ,eri conciata veramente male, se fossi arrivato qualche giorno dopo quel bastardo ...."
Si fermò
" Ora sei al sicuro, non devi avere paura ma ...non sarai piu kendra, il tuo nome ora sara Hoara levin ,sarai mia nipote. quando ti sarai ripresa, andremo via da qui, in italia, faremo qualche cambiamento al tuo aspetto.  "
" Perche ?"
Domandai curiosa
" Perche nessuno, deve sapere chi ,o dove sei, ne tu ne io !"
" Oh ...hai fatto qualcosa che non divevi ?"chiesi
Ero stata costretta a crescere in fretta, avevi 13 anni ma, ero piuttisto sveglia
" No ,ho fatto quello che divevo fare, Hoara! ti basti sapere quello! "
Quel giorno inizio la mia nuova vita con quel uomo sconosciuto che, per quanto, non riuscii mai a chiamare  zio

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