Il destino del mondo

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Questa storia partecipa alla challenge "Una parola al giorno toglie il blocco di scrittura di torno!" del gruppo Facebook Prompts are the way

PROMPT 28/04/23 Lacrime.





Il destino del mondo

Non fu difficile, per Callisto, individuarlo in mezzo a quella calca, non tanto perché fosse alto più della maggior parte delle persone presenti, druidi perlopiù, e nemmeno perché avesse un modo di muoversi nella danza tutto suo, ma soprattutto perché il mezzelfo emanava un energia nuova, potente e affine a quella dello stregone.

"Rakinell e gli altri hanno fatto un buon lavoro..." pensò fra sé l'elfo, mentre da lontano osservava la danza intorno ai falò.

Beltane, la notte della rinascita, la notte dove tutto può succedere. La notte delle ferite che si rimarginano... la notte dell'istinto sulla ragione.

Accanto a Vargas si muovevano leggeri una donna e un mago che lo stregone, lontano com'era, non vedeva bene in volto.

La ragazza, una giovane druida dai lunghi capelli color del grano maturo, i piedi nudi, fece una giravolta attorno al mezzelfo, sfiorandogli il viso, per poi continuare intorno al falò.

Callisto vide distintamente Vargas seguire i passi di lei con lo sguardo, come fosse ammaliato.

Lo stregone conosceva bene quello sguardo e quella sensazione: anche lui a suo tempo era stato innamorato, solo che ora sua moglie era morta e il suo cuore era irrimediabilmente stato fatto a pezzi.

Callisto sospirò e si avviò fuori dalla radura, nella foresta.

Era venuto per sincerarsi che il giovane mago stesse bene, lo aveva visto, e ora poteva anche andarsene, in bocca, però avvertiva il sapore dolce amaro del distacco, della perdita.

Lo aveva perso? Erano forse bastati quei pochi mesi ad affievolire il loro reciproco sentire? Era stata tutta un'illusione?

Ma come si può perdere qualcosa, se non la si è mai nemmeno posseduta?

"Stregone, signore dei Draghi, resta ti prego, resta con noi, raccontaci cosa accade fuori dalla foresta. Il mago poi ti attende da tempo, non vuoi parlare con lui?"

A dar voce a quelle parole era stata una giovane maga, una dei pochi superstiti dell'Academia, che Callisto e il drago d'argento erano riusciti a trarre in salvo dagli orchi e dalle follie tiranniche di Helevorn e Lindir.

Aveva grandi occhi marroni e capelli castani, quello che Callisto non sapeva, era che lei aveva un particolare talento c sapeva leggere gli animi e rivelarne spesso il futuro, o il destino.

La gente di Callisto, gli abitanti di quell'isola lontana che lo stregone non era più nemmeno sicuro che esistesse ancora, avrebbero soprannominato quella maga "oracolo": ella sarebbe stata venerata in un luogo sacro, ma non avrebbe fatto una buona vita.

Meglio votarsi alla magia che al capriccio delle profezie o divinazioni, pensò Callisto mentre la guardava in silenzio, pensando a cosa dire, o meglio, a cosa non dire.

"Mi sembra che nessuno di voi qui abbia bisogno di me, tantomeno il giovane mago che porta il nome dei Vargas. Lo vedo da qui che ha occhi solo per quella giovane druida che gli pesta quasi i piedi danzando... Comunque là fuori tutto tace, ma credo sia solo questione di tempo, siate pronti, tutti voi..."

"Alla fine sei venuto, non ti credevo così stupido da tornare..." la voce fastidiosa e rauca di Rakinell affiancò quella della maga.

"Castalda, ora lasciaci." Le ordinò il druido anziano, la giovane fece un lieve inchino e si ritirò, tornando vicino ai falò e lasciando lo stregone solo in balia del disprezzo velato di Rakinell.

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⏰ Ultimo aggiornamento: Jul 07, 2023 ⏰

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