diciannove

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venere's pov
sta notte avrò dormito due o tre ore se tutto va bene, anche se al mio fianco c'era zaccaria, il pensiero che a mia sorella potesse capitare qualsiasi cosa mi devasta, è ancora piccola per cavarsela da sola, io alla sua età ero già più matura e più, se posso dirlo così, vissuta.
non che io la stia viziando o che se la stia passando bene dato le mie possibilità, le ho sempre insegnato che se vuole una cosa bisogna faticare, sacrificarsi e lavorare duro; credetemi io raramente le do soldi per uscire, per divertirsi, se ne ha bisogno se li guadagna.
però le parole che mi ha detto mi hanno ferito, come si dice, colpita ed affondata, alla fine è la verità, ma non mi va che la spiattelli in giro a ragazzi che abbiamo conosciuto per mezz'ora.
sembra che mi abbia fatto proprio con l'intenzione di farmi del male, ma io non mi merito tutto questo, non da lei, mia sorella, la mia vita.
le ho dato tutto quello che potevo anche quando al tempo non c'erano possibilità, quando a casa i miei litigavano per la mancanza di denaro la prendevo e la portavo al parco, a mangiare un gelato, attaccavo lo stereo con la musica a palla e ci mettevamo a ballare le canzoni di baby gang, il mio fidanzato.
forse lei non si rende conto di tutto quello che ho fatto per lei, rinunciare ad un piatto di pasta in bianco per darlo a lei, quante volte che capitava, ma se tornassi indietro lo farei altre mille volte.
ai suoi compleanni rubavo qualcosa nei negozi di gioielleria per vederla sorridere, una volta sono pure finita in galera per qualche giorno ma a nessuno è importato, anzi nessuno se n'è mai accorto, hanno tutti pensato 'venere è fatta cosi, sarà andata in giro, tornerà' ed io ero al fresco invece.
io le ho dato tutto ed ho ricevuto niente, che cosa sono io per lei? una semplice ragazza? quella che la mantiene?
no, a me non va bene.

<<buongiorno>> mi stiracchio con boss che mi lecca il viso <<dai lasciala stare>> lo sposta di peso zaccaria, si avvicina e mi bacia dolcemente <<grazie per tutto quello che stai facendo>> forzo un sorriso <<lo faccio perché ti amo piccola>> mi disegna con l'indice il naso, restiamo abbracciati per qualche minuto e poi andiamo in cucinare a fare colazione.
incontriamo rayan senza sol <<ciao>> si stropiccia gli occhi <<ciao, mia sorella?>> prendo posto su una sedia <<è andata via qualche ora fa, non so dove>> beve un sorso di latte e nesquik <<ok grazie>> gli sorrido e lui ricambia <<amore che vuoi da mangiare>> mi manca un battito, nessuno mi aveva mai chiamata in quella maniera, lui è l'unico che mi sentire amata <<sigaretta e caffè>> rido << devi mangiare qualcosa>> mi guarda e mi rimporto era con lo sguardo <<no veramente sono apposto così>> mi alzo, mi faccio un caffè e rubo una sigaretta da uno dei due.
me la fumo con calma, alternando un sorso ed un tiro, una volta terminati entro e vado direttamente con bagno, mi lavo i denti e poi mi faccio una doccia, mi lavo i capelli e mi rivesto con gli stessi vestiti della sera precedente.

<<vuoi andare a casa?>> alza il sopracciglio destro il moro, anche lui appena uscito dalla doccia, gli sarei saltata addosso, ma ho tenuto a freno i miei istinti <<si colgono vedere se a casa c'è la testa di cazzo>> mi gratto la nuca <<va bene, mi vesto e poi ti accompagno>> si passa un asciugamano più piccolo sui capelli umidi.
usciamo di casa e saliamo sul mercedes, ad ogni semaforo rosso coglieva l'occasione per darmi un bacio.
quando arriviamo a destinazione si ferma e mi blocca per un braccio <<come stai venere?>> si alza gli occhiali da sole e li usa come cerchiello <<bene>> alzo le spalle <<ne ho passate di peggio>> rido senza umorismo ma una lacrima riga io mio volto e lui prontamente me la asciuga con il pollice <<non voglio vederti così, fosse per me resteresti tutta la giornata con me>> mi sistema gli occhiali <<non posso, lei ha bisogno di me>> scuoto la testa in segno di negazione <<ed io di te>> mi ruba un bacio <<sta sera ho un live, appena ho finito ti chiamo>> mi sorride, lo bacio per un ultima volta, non consapevole che quella fosse stata l'ultima volta che l'avrei visto, l'avrei baciato che ci avrei parlato.

salgo le scale e percepisco la presenza di qualcuno, apro la porta e entro a testa bassa <<sol, ¿estás en casa?>> poggio a terra la mia borsa <<si>> risponde lei, alzo il capo e sol non è l'unica in casa, ci sono lì le mie migliori amiche, rosalia e clara, sgrano gli occhi, pensando di essere pazza e di avere le allucinazioni, ma no, sono veramente davanti a me, in carne ed ossa, le raggiungo rapidamente e le abbraccio forte a me, cazzo quanto mi erano mancate, rimango a guardarle in silenzio, con gli occhi che continuavano a produrre lacrime tanto da offuscarmi la vista.

[fate finta che i dialoghi seguenti siano in spagnolo]

<<siete pazze?>> domando parlando a fatica <<è stata un'idea di tua sorella>> risponde rosalia guardando sol, le rivolgo un'occhiata rapida e lei è nella mia stessa situazione, in lacrime <<scusa venere, io non so cosa mi sia successo ieri sera>> si porta una mano sulla fronte <<dovrei solamente ringraziarti per tutto quello che hai fatto per me, ti sei annullata per farmi vivere al meglio>> singhiozza e fatico a comprendere le sue parole <<vieni qui>> allargo le braccia e lei mi stringe forte <<farei di tutto per vederti sorridere sol>> le bacio la testa, si uniscono anche le gemelle io sono alle stelle.

••••

le mie migliori amiche le abbiamo ospitate a casa mia, è grande abbastanza, siamo andate a cenare insieme, ho offerto loro un'autentica pizza italiana, abbiamo passeggiato per le vie di milano.
di zaccaria nessuna traccia, sara sicuramente impegnato, almeno spero.
adesso siamo sul divano, tutte e quattro come ai bei tempi o brutti, non saprei nemmeno io come definirli.
sto scrollando tik tok, quando mi appare un video che avrei voluto vedere nella mia vita.
zaccaria con una ragazza tale e quale a me, bassa, carnagione scura, occhi verdi, capelli lunghi neri.
ci stava ballando, toccava ogni centimetro del suo corpo, ad un certo punto lei lo trascina verso i bagni e lui estrae dalla sua tasca dei jeans un preservativo, lo sventola sorridendo come un ebete davanti alla telecamera e solamente dio sa che cosa è successo dentro quel fottuto bagno.
lo faccio vedere alle mie amiche e sono senza parole, non so che cosa provo, rabbia, delusione, tristezza.
rimango con il telefono in mano con il video in loop, lo sguardo perso nel vuoto e le lacrime agli occhi e mi continuo a chiedere che cosa ho fatto io per meritarmi tutto questo.

ma tu non mi amavi mica?

due cuori spezzati coi lati combacianti// babygang Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora