sei

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<<sei bellissima>> la guardo mentre si pettina i capelli bagnati.
<<anche tu>> si avvicina nuotando verso di me.

oggi siamo stati solo io e lei, mi ha portato in giro per la città mostrandomi i luoghi dove lei suole andare quando deve pensare, quando deve rilassarsi, quando scappa dai problemi con sua sorella o quando semplicemente deve farsi una canna.
mi è piaciuto molto, abbiamo parlato, scherzato, e beh è scattato più di qualche bacio, certe volte lo faceva lei così, di punto in bianco.
mi spaventa il fatto che una volta tornato in italia io non possa più averla, come me e per me.
ma adesso non ci voglio minimamente pensare.

<<vieni qui, più vicina>> le afferro le cosce e la tiro verso di me facendola sedere sulle mie gambe.
le accarezzo il sedere mi guarda e capisco che lei non è mai stata toccata così da un uomo che provava seriamente emozioni nei suoi confronti.
<<ti da fastidio?>> domando soffiandole nelle labbra, scuote la testa e appoggia il viso sulla mia spalla, i suoi occhi sono ancora più lucenti, felici, vivi.
<<non ho mai avuto una persona a cui importasse veramente di me>> disse sconsolata <<adesso hai me, nessuno potrà farti niente>> la bacio dolcemente <<riesco a difendermi anche da sola>> sghignazza.
le prendo il volto, le accarezzo la guancia e mi butto a capofitto sulle sue labbra.
geme e si spinge verso di me, io faccio altrettanto.
scendo con la mano e le accarezzo l'intimità, la guardo e lei si morde il labbro inferiore dandomi il consenso.
le slaccio l'asola ed entro con due dita, faccio movimenti circolari e veloci aumentando ad ogni suo gemito la velocità.
<<di più>> stringe le braccia attorno al mio collo, la accontento e sento che lei appoggia una mano sul cavallo del mio costume, la guardo malizioso e rallento un pochino, lei infila la mano dentro e lo afferra inizia lentamente, le gemo sul collo, glielo bacio e mordicchio, aumenta il ritmo, sto per venire e lei lo stesso, inizia a dondolarsi su di me ed allo stesso tempo viene, ed io lo stesso.
<<oh zaccaria>> leva la mano e porta la testa all'indietro <<è stato stupendo>> parla con il fiatone. <<tu lo sei>> le sorrido e poi le rubo un bacio.

••••

<<ma sei sicuro che non disturbo?>> apro la porta e la faccio accomodare, lei si toglie le scarpe e le lascia fuori.
<<che fai?>> domando corrugando la fronte <<non voglio sporcare, mamma mi ha insegnato così>> si porta una ciocca di capelli bagnati dietro l'orecchio.
<<ragazzi c'è venere>> alzo la voce data la musica ad alto volume, lei poggia a terra il suo zainetto e timidamente si introduce nel appartamento guardandosi intorno, come se non avesse mai visto un arredamento così nuovo e moderno.
<<es meraviglioso>> sorride annusando una pianta di fiori sopra il davanzale della finestra, mi avvicino, ne colgo uno e glielo sistemo dietro all'orecchio.
<<hai fame?>> le sollevo il mento in modo da avere un contatto visivo <<si>> dice massaggiandosi il ventre <<ti preparo una piadina, va bene?>> le sorrido, annuisce e vedo che guarda alle mie spalle, mi volto e c'erano i miei <<ciao io sono omar>> le allunga la mano, afferra la sua mano e si presenta, ripete la stessa azione con mohamed e poi la invitano a fumare una canna, anche se io ero un po' infastidito dal fatto che le fumasse la lasciai andare, almeno poteva conoscerli un po' meglio.
nel momento in cui rientrano venere ride, io vengo contagiato
<<è pronto>> appoggio il piatto nella tavola che avevo apperecchiato in precedenza, mi ringrazia e si siede.
mangia tutto e dopo aver discusso lava tutte le stoviglie usate, questa ragazza ha dei valori che poche hanno ultimamente, la ammiro per questo.
<<alza bella questa>> dice nel momento in cui parte casablanca, io e miei ci lanciamo uno sguardo divertito e la assecondiamo, lei non sapeva che io fossi il cantante.
<<ti piace?>> la colgo nel fragrante mentre canticchiava.
<<si muchísimo>> si muove a tempo della musica <<¿porque me miras así?>> corruga la fronte nel mentre si asciuga le mani, io di risposta intono il ritornello facendole capire che io fossi l'autore del brano.
<<eres tú>> sgrana gli occhi, annuisco e le cade dalle mani l'asciugamano <<ve-veramente?>> balbetta mantenendo la stessa esperessione << si piccola>> le arpiono i fianchi e la tiro a me baciandola.
<<sembra impossibile, mia sorella impazzirebbe,conosce tutte le tue canzoni>> mi parla sulle labbra.
<<invece sono qui, davanti a te, con te>> la imito, sorride e mi abbraccia.
dopo qualche ora, prima che diventasse troppo scuro la accompagno a casa sua in macchina lasciandola qualche decina di metri prima della sua abitazione così da non dare all'occhio, la bacio innumerevoli volte e poi le prometto di rivederla l'indomani.
torno a casa mi butto nel letto con un sorriso da ebete stampato in faccia con la ragazzina per i pensieri.

sono io quello che sta impazzendo qui

due cuori spezzati coi lati combacianti// babygang Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora