quindici

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alcuni anni dopo
zaccaria's pov
sono appena uscito di galera, per l'ennesima volta, ma sarà l'ultima, entro a casa mia, è rimasta proprio come l'ho lasciata, con un po' di povere e disordine, ma è sempre uguale.
non appena varco la soglia sento delle voci, nessuno sapeva del mio ritorno, a parte mohamed, anche lui è rimasto al fresco come me.
vado in salotto e trovo mio fratello nel divano insieme ad una ragazza, non l'ho mai vista per la zona, io conosco tutti, ma ha un viso estremamente familiare.
<<zaccaria che fai qui?>> sgrana gli occhi, salta la testiera del divano e si butta tra le mie braccia.
<<potevi dirmelo>> sento la mia maglia inumidirsi.
<<volevo fare una sorpresa>> gli accarezzo la chioma <<ti devi tagliare sti capelli>> lo prendo in giro <<ho promesso ai miei amici che li avrei tagliati solamente quando tu saresti uscito>> mi guarda dal basso <<anche tu avresti bisogno di una spuntatura>> guarda la mia coda un po' spettinata << no mi piacciono così>> alzo le spalle, rimaniamo in silenzio a fissarci gli occhi, ogni volta che esco e lo rivedo sembra sempre più grande, cresce sempre di più ed io ho paura di perdermi i momenti più belli della sua adolescenza.
la ragazzina imbarazzata schiarisce la voce << beh io vado, ci vediamo dopo>> si stringe su stessa, quella gonna mi ricorda qualcuno << hai qualcuno che ti porta?>> mio fratello le accarezza il braccio <<vediamo se mia sorella mi apre la porta e mi parla, altrimenti ti faccio sapere>> sorride <<hai partita?>> corrugo la fronte <<si alle 15>> annuisce <<beh io non ho nulla da fare, vi potrei portare io e poi mi fermo a guardarti>> strizzo l'occhiolino a rayan <<va bene>> annuisce esaltato e accompagna la ragazza alla porta di casa.
<<chi è ?>> gli domando non appena esce dalla stanza << una ragazza con cui mi sti frequentando>> fa il misterioso ma lo capisco << ok, hai fame? io sto morendo di fame, ci prendiamo qualcosa? tipo un kebab>> propongo sperando accetti <<si era da troppo che non passavamo una giornata solo io e te>> sorride e quasi mi commuovo.
usciamo di casa e non cessa nemmeno per un secondo di parlare, mi racconta tutto ciò che ha vissuto durante la mia assenza.

••••

non appena arrivo e mi siedo sui gradini del campo i miei rimango a bocca aperta, come se stessero guardando la madonna <<beh che volte fare? un abbraccio non me lo date?>> allargo le braccia e loro si fiondano stringendomi talmente forte che faticavo a respirare.
poco dopo si siede qualche sedile affianco a noi la ragazza di questa mattina <<alla fine ti ha portato tua sorella?>> domando cercano di rompere il ghiaccio <<macché, ha un mercedes da fare invidia ma non lo usa neanche se rimanesse a piedi>> sorride guardando a terra <<come mai?>> inarco le soppracciglia <<beh se l'è guadagnato facendosi il culo, è scappata di casa per crearsi un futuro migliore e adesso nonostante stiamo economicamente molto bene>> mi guarda negli occhi << e potremo permetterci una bella villa, viviamo in un modesto appartamentino tra la periferia e il centro>> si mangia le unghie e io le levo le mani dalla bocca <<che lavoro fa?>> mi accendo una sigaretta sempre più preso dalla conversazione <<la modella, lei è bellissima>> sorride mentre pronuncia questa frase.
<<e viaggia molto immagino>> faccio un tiro <<si per questi mesi rimarremmo qui in italia ma spesso gira il mondo, ormai lei sa un sacco di lingue>> lei fissa il mio collo, la mia collana e sta per farmi una domanda ma viene interrotta dal fischio di inizio, così ci godiamo la partita.

rayan come al solito è stato il migliore in campo, ben due gol, uno dedicato a me ed una alla sua amata.
aspettiamo mio fratello e non appena esce ci dirigiamo verso il parcheggio <<ti vuoi fermare da noi->> la mia voce viene sovrastata da una femminile <<¿crees que soy estúpida?>> c'è una ragazza con la porta aperta seduta poco elegantemente sul sedile del guidatore, si alza, butta la sigaretta e terra e ci raggiunge <<sta fumando è incazzata veramente>> dice a denti stretti la sorella.
la ragazza indossa un paio di biker in jeans ed un top nero, corto a canottiera con le spalline larghe, un paio di occhiali da vista cartier CT0092O, e le jordan 4 nere.
<<figa vero?>> sussurra mio fratello, io lo guardo e gli sorrido grattandomi la barba.
<<ti avevo detto di rimanere a casa>> la prende per il braccio e la strattona <<ieri lo pasaste bien no?>> la ragazzina non fiata <<eddai é solo venuta a guardare la partita del suo ragazzo>> mi intrometto io ma non mi rivolge nemmeno mezzo sguardo <<tu novio?!>> sgrana gli occhi, la ragazza annuisce <<ma lasciali vivere, sono i loro anni migliori questi>> attiro la sua attenzione, si volta verso di me e mi guarda in modo cagnesco <<y tú que coño quieres>> sorride senza umorismo, questa reazione mi ricorda qualcuno <<venere lascia stare>> quando la ragazzina pronuncia quel nome il mio cuore manca di un battito, <<v-venere sei tu?>> farfuglio, guarda il mio collo con la collana che mi regalò lei e vidi che si stava sforzando di capire chi fossi <<sono zaccaria>> sorrido incredulo, abbassa lo sguardo e si rabbuia << sol, al coche>> si volta e fa per andare via <<no sta volta non scappi, non ancora>> le afferro il braccio scuoto la testa <<zaccaria è stato meglio così, lo sai pure tu>> cerca di convincere se stessa <<no venere, non è vero>> continuò alla stessa maniera <<ci vediamo sta sera davanti al monumento in piazza>>la mollo e lei annuisce tirando su con il naso, la guardo allontanarsi rimproverando sol per poi prenderla ed abbracciarla. <<tu con quella>> indica me e poi venere mio fratello <<si, proprio così>> annuisco, cingo il collo con il mio braccio, gli scompiglio i capelli bagnati, gli do un bacio sulla tempia e poi ci dirigiamo verso la pizzeria più vicina.

che casino

due cuori spezzati coi lati combacianti// babygang Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora