38 | Io l'ho superata

85 2 3
                                    

CAPITOLO 38
Io l'ho superata

Altri due mesi sono passati in uno schiocco di dita.
È sera e io sono tra i tavoli a servire i clienti del Pink Ocean. Sabato me lo passo così e non mi dispiace affatto.
Le altre opzioni erano bere qualcosa davanti al computer e addormentarmi ubriaca sulla sedia oppure andare con Kim.

Mi aveva invitata a una festa che si tiene da un tizio non tanto lontano da qui, ma non le ho dato alcuna risposta, ho semplicemente spento il cellulare, ho preso la metro e sono venuta alla caffetteria per buttarmi in degli straordinari. Il weekend è tutto mio, ma non saprei che farmene di questi due giorni liberi.

Studiare ormai sta diventando sempre più difficile. Il penultimo esame l'ho passato per caso perché non avevo studiato un bel niente in verità, l'ultimo invece è andato... beh, male sarebbe un eufemismo. L'ho fallito in un modo incredibilmente imbarazzante nonostante fosse di una semplicità disarmante, perfino il mio docente è rimasto abbastanza incredulo e dopo avermi consegnato il foglio con il risultato mi ha fermato, mi ha chiesto se ci fosse qualcosa che non andasse perché ero la migliore del suo corso, e io gli ho semplicemente risposto di avere un lutto in famiglia.
Una bugia buttata lì sul momento, non avrei saputo inventarmi di meglio ma aveva un fondo di verità alla fin dei conti.

Forse sto sbagliando strada, l'università non fa per me, ormai quel posto mi sta talmente stretto che ogni volta che mi trovo nel campus mi sento soffocare nonostante sia all'aperto e frequentarlo mi obbliga a incrociare anche facce che non voglio vedere per niente.
Da quando è successo quel mio attacco di rabbia al bar non ho avuto né la voglia e né la forza per scusarmi con Duncan, anzi l'ho evitato, così come ho evitato Kim e Nath e le loro stronzate su fatti di gossip inutili di cui non me ne può fregar di meno.

Sto seriamente considerando l'idea di trovarmi un monolocale e mollare l'università. Denise, la mia titolare, mi ha detto che qualche giorno fa si è liberato un posto al quarto piano dello stesso edificio del Pink Ocean. Non sarebbe una cattiva idea. Mi basterebbe solo scendere tre rampe di scale per trovarmi a lavoro e così potrò smetterla di fare avanti e indietro con la metro alle dieci di sera.
Siamo ormai agli sgoccioli di maggio, giugno sta per arrivare e l'afa che si inizia a respirare sui mezzi pubblici è vomitevole.

Raggiungo il bancone del locale, poggio sul vassoio i due milkshake alla fragola e vado verso il tavolo vicino l'entrata che li ha ordinati.
«Ecco qui» dico tirando un forzato sorriso cordiale ai due clienti, una ragazza e un ragazzo, miei coetanei. Questo posto è prevalentemente frequentato da giovani ragazzi, per fortuna nessuno che si sia messo a dire cose strane sulle due cameriere che ci lavorano, ovvero me e Madison. A volte ad aiutarci arriva anche Denise, soprattutto il weekend ma negli ultimi giorni si è assentata più del solito per via di sua figlia e quando è presente, lo è solo fisicamente, perché la testa ce l'ha da un'altra parte.

Il fatto che abbia avuto una figlia con la sua compagna mi fa inevitabilmente pensare al mio papà.
Anche lui dovrebbe avere un suo di figlio fra non molto, parte me. Chissà cosa starà facendo adesso, forse sarà di pattuglia sulle affollate strade di Seattle.
Non voglio ammetterlo... ma mi manca terribilmente che alle volte lo penso così tanto che il fiato mi viene a mancare.
Sono stata una cattiva figlia. Avrei dovuto essere felice per lui, augurargli solo il meglio ma... non ce l'ho fatta. L'egoismo ha prevalso e non mi sono mai posta veramente nei suoi panni.

Il ranch andava male.
Questo è tutto.
Le stesse parole di Adrien e adesso che ci penso gli do ragione. Lui aveva ragione e io torto.
Papà non è di certo la persona più ricca del mondo e adesso l'idea di contattarlo mi fa provare vergogna.
Non saprei che dirgli e da dove iniziare, perché tutti avevano ragione meno io.
Mi sono presentata a Seattle, ho rovinato non solo il Natale ma anche il loro Capodanno e ho alzato la voce su una donna incinta.
Ma che razza di persona sono diventata? La mia peggior versione, questo è certo, e non c'è modo per tornare indietro e fermare tutto prima ancora che possa accadere.

Cuori in Tempesta 2 |  ❗In RevisioneDove le storie prendono vita. Scoprilo ora