40 | Ho amato ogni singola parte di te

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CAPITOLO 40
Ho amato ogni singola parte di te

Lo fisso.
In silenzio, io lo fisso sbigottita dal suo atteggiamento e ancora di più dal fatto che le sue mani, dopo così tanto tempo, sono di nuovo su di me, sul mio corpo.
Non per tenermi la mano, abbracciarmi, ma per tenermi ferma dopo che le mie ossa si sono schiantate contro la macchina.
Un sorriso glaciale si stampa sulle mie labbra.

«Logan Price, il grande gentiluomo che sbatte una ragazza contro un'auto. Non eri sempre tu quello a rigettare l'idea dell'uso della violenza?» osservo mentre i suoi occhi mi guardano in un modo che non gli ho mai visto fare. È la prima volta e il suo sguardo mi ricorda quella volta in cui ha preso a pugni Adrien davanti al Green Garden.
«Tu non sei una ragazza qualunque» replica avvilito. Alzo un sopracciglio e sollevo di più il mento verso di lui.

«E sai anche che se non mi togli le mani di dosso te le spezzo.»
«Perché evidentemente non sai fare altro» replica tenendomi ancora spiaccicata contro il SUV.
Scuoto la testa con gli occhi ridotti in due lame e gli angoli della bocca sollevati.
«E sarebbe?»
«Far male alle persone. Ti riesce molto bene.»
Mando giù la saliva con prepotenza.
«Sei venuto da me per una buona ragione oppure volevi solo giudicarmi pensando di potermi scalfire in un qualche modo?»

«Non c'è niente che possa veramente scalfirti» dice facendomi rimanere confusa.
«All'inizio credevo di sì, ma poi ho scoperto quanto in realtà tu sia una stronza e che a quelle come te non frega un cazzo degli altri a parte di se stesse.»

Il cuore mi si stringe in una morsa violenta.
«Quindi è per questo che adesso frequenti la rossa che pare uscita da un favola da quattro soldi? Perché è tutta gentile e carina?»
«Quello che tu non sarai mai.»

Ispira. Ronnie. Ispira.
«Ora mi togli le mani di dosso?» chiedo respirando a fatica per calmare il mio battito cardiaco che mi sta fracassando la cassa toracica.
Lui posa gli occhi sulle mani, sulla stretta ferrea sul mio corpo, e si tira di getto indietro quasi schifato per avermi toccata.
Mi stacco dalla macchina e mi passo le mani sulla t-shirt, spolverandola.

«Sai... Cisco» prende a parlare con fare vago. «Ora vedo i tuoi difetti» lo guardo.
Lui alza un sopracciglio.
«Tempo fa Kieran mi aveva detto un paio di cose su di te, tipo che in realtà sei stato tu a trascinare in quel brutto giro di persone tua sorella, che non è stato affatto lui — Logan sembra rimanere di stucco — E mi ha anche detto che apparentemente sei privo di difetti. Non ci avevo mai fatto caso a questa cosa, ma adesso lo vedo chiaramente, invece. Adesso che non sono più sotto il tuo strano effetto da finto bravo ragazzo» gli sorrido.

Lui scuote la testa. «Ma di che diavolo stai parlando adesso?»
Faccio una smorfia.
«Ti piace far pensare alle persone che hanno bisogno di te. Le avvicini, le dai tutte le attenzioni di cui hanno bisogno e quando finalmente loro non hanno più bisogno di queste attenzioni asfissianti, tu le lasci indietro» spiego con palese ovvietà.
Logan questa volta sembra colpito e affondato, non sa come replicare.

«La tua Meredith invece di che insicurezza soffre?» chiedo veramente curiosa. «Problemi di autostima, di famiglia o altro? L'hai già salvata o ci stai ancora lavorando?»
«Ora fai la gelosa?» solleva le sopracciglia ridendo lievemente e indietreggia di qualche passo.
Deglutisco e sposto lo sguardo verso destra. Il marciapiede è abbastanza vuoto, ci siamo solo noi due ma è come se non ci fossimo affatto. Il vento serale che sta tirando mi scompiglia di poco i capelli.
Abbasso gli occhi sulla mia borsa, stringo la bretella così come il mio cuore e lo metto a dormire perché ne ha abbastanza per oggi. Ho bisogno di un bicchiere di whisky da gustarmi in solitudine sullo sgabello di un bar dopo aver rifilato al barman la mia carta d'identità falsa con i ventuno anni compiuti che non ho.

Cuori in Tempesta 2 |  ❗In RevisioneDove le storie prendono vita. Scoprilo ora