29 | Te la tappo quella bocca

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CAPITOLO 29
Te la tappo quella bocca

Kieran ci manda un ultimo sguardo, stordito si passa una mano tra i capelli e gira i tacchi. Non appena lontano, torno sul bordo piscina, Logan prende posto accanto a me incrociando le gambe.

«Un tuo vecchio amico?» chiedo riferendomi al figlio di papà multimiliardario.

«I ricchi credono di poter fare sempre tutto...» dice semplicemente con un sospiro.

«Quindi sono la tua ragazza?» ridacchio guardandolo, lui si volta e mi guarda da dietro le lenti degli occhiali da sole.

«Almeno così smetterà di darti fastidio.»

«Qui pare piuttosto che in questo modo smetterà di dare fastidio a te. Avete dei trascorsi da cattivi ragazzi o qualcosa del genere?» rido leggermente.

Lui scuote la testa.
«Elizabeth si era infatuata di Elias tanti anni fa e lui l'ha trascinata in... cose abbastanza discutibili. Era fragile, dopo la morte di papà lo eravamo tutti.»
Resto in silenzio dinanzi a quelle parole.

«E io ho cercato di salvarla prima che si distruggesse la vita, E' stato così che ho incontrato Kieran, figlio di un pezzo grosso di San Francisco che crede di fare quello che gli pare senza la minima ripercussione.»

«E non è così?» chiedo.

«Che ti ha detto?» mi chiede però lui. Alzo le spalle.

«Niente, si era solo presentato.»

«Meglio se gli stai alla larga.»

Il suo consiglio mi lascia confusa.
«E chi gli si avvicina?» rido lievemente. «Non io di certo. E' parecchio strano quel tipo e poi sono qui per te, non per conoscere qualcuno di estremamente... erotico quanto illegale» dico con enfasi, vicino al suo viso facendolo ridere, ricordandomi le parole che gli ha rivolto a proposito degli affari loschi di suo padre.

«Kieran, erotico?» scimmiotta contrariato. Gli mollo una spallata.

«Hai visto che bicipiti? Uff, da urlo» lo prendo in giro non potendo farne a meno.

Logan, invece, si solleva gli occhiali da sole, mettendoli tra i capelli per poi mollarmi un'occhiata silenziosa colma di dissenso.

«Ti sto per lanciare in acqua» fa d'un tratto.

Rido di conseguenza.

«E poi...» riprende parola. «Anche io sono erotico, cioè sarò anche caduto sul ghiaccio e mi sarò lussato una spalla, ma resto comunque un dio greco sceso in terra» dice con aria offesa. Devo mordermi un labbro per non ridere ancora.

«Assolutamente sì» commento, alzo una mano e gli palpeggio il braccio.

«Che fai?»

«Sto cercando di capire se anche tu hai dei bicipiti da urlo. Aspetta, dammi un secondo.»

Logan però ride lievemente e poggia gli occhi altrove.
«Vai da Kieran» mi fa tenendo il broncio.

«Oh... wow, sì, hai proprio dei bicipiti da urlo. Quando sei caduto dal Pantheon degli dèi greci eri già così, tipo pacchetto completo, oppure ti sei dato da fare per aggiungere livelli di erotismo disumani?» lo prendo in giro terminando la finta analisi del suo braccio.

Lui torna a guardarmi con un sorrisetto in faccia e senza poterlo anticipare mi spinge in piscina. Quando riemergo le superficie mi passo le mani dal viso fino sopra i capelli, tossendo. Raggiungo il bordo piscina e mi aggrappo ad esso con Logan che mi fissa dall'alto soddisfatto.

Cuori in Tempesta 2 |  ❗In RevisioneDove le storie prendono vita. Scoprilo ora