7 Thief in the house!

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Ormai è passata una settimana da quel fatidico giorno in cui avevamo bucato e io non avevo chiuso occhio. Alla fine in questi giorni ho parlato con Tiffany, lei mi ha dato molti consigli su cosa fare con Aaron, Marica, Zia Rosie e Luca e ovviamente sono stati tutti utili. 

Giuro vorrei tornare indietro nel tempo, quando ero ancora felice e non avevo problemi e tutto più o meno, andava rose e fiori. In questi ultimi giorni ho pensato molto, come potevo risolvere la questione, c'era solo una persona a cui chiedere un aiuto definitivo: zia Rosie. E questa mattina l'avrei proprio chiamata per aggiornarla su tutto quanto quello che sta succedendo.  

Ho il telefono in mano e clicco sul nome di zia nella rubrica. Uno, due, tre squilli e finalmente rispose. -Pronto.- , quanto mi era mancata la sua voce.

-Ciao zia, come stai?- Ci fu silenzio per almeno due minuti e poi sciolsi il silenzio riprendendo a parlare. -Io sto bene, più o meno. So che sei arrabbiata e ne hai tutte le ragioni per esserlo, non mi rispondi neanche ai messaggi...ma almeno insultami, non stare zitta.- Un sbuffo si fece sentire dall'altra parte del telefono. -Perché mi hai chiamata Ariel?-

Perché ti ho chiamata? beh solo per informarti che non ritornerò più in Italia e mi sposerò tra un paio di mesi, sono queste le parole che vorrei dirle ma non lo faccio, in fondo devo un attimo pensare come cercare di dirle tutto quanto. E il mio cuore in tanto perdeva un battito.

Devo solo fare un respiro profondo e cercare di mandare giù quel grappolo che ho nella gola e cacciare dentro le lacrime che minacciano di uscire. Un bel respiro profondo Ariel, tutto si sistemerà.

 -Mi dispiace zia, mi dispiace tanto. Avevi ragione.-

-In che senso Ariel, che sta succedendo?- Le lacrime hanno la meglio e iniziano a uscire dai miei occhi, vorrei riuscire a spiccare il volo per la prima volta, vorrei sentirmi libera da tutti e da tutto. Il vuoto dentro di me in anno e anno cresceva sempre di più, mi sentivo sempre più vuota, ho solo bisogno che qualcuno mi liberi dalle paure, dalle mie debolezze. E tutte le volte che mi vedo a quel fottuto specchio penso a chi io sia veramente? 

-Ho combinato molti casini zia, sono finita in un matrimonio combinato con un McAlister. Non posso ritornare a casa però, sono fottuta fino al collo e ormai è già stato tutto deciso. Non voglio abbandonarti ma le minacce di mamma in questi giorni mi hanno impaurita, ha detto che faranno del male a Noah se me ne vado. Come posso lasciarlo da solo? non posso, l'ho già fatto una volta non lo abbandono una seconda.-

-Tranquilla Ari, riusciremo a trovare una soluzione. Mi dispiace per aver detto quelle parole su Luke, su quel periodo.-

Le lacrime continuavano a sgorgare dai miei occhi senza tregua. Dall'altro capo del telefono sentivo zia singhiozzare e sicuramente il mio cuginetto piangere per qualcosa. Riusciremo a sistemare tutto quello che si  era creato? o rimarrò sola con un uomo che non amo e che sicuramente mi tradirà fino alla morte. Continuammo a parlare fino a che una delle domestiche mi chiamò.

-Signorina Williams scenda, è arrivata la signorina Anderson.-

Quel pomeriggio dovevo uscire con Tiff per cercare un vestito da indossare questo fine settimana dato che si tiene un ballo. Saluto zia e mi metto le scarpe, mi ero già vestita in precedenza. Prendo la borsa e il telefono e corro fuori da  quell'inferno.

-Ei Tiff.-

Salgo nella sua macchina, una Audi A1 bianca. -Ei Ari, come stai?-

-Questi giorni meglio. Ho parlato con Zia Rosie, è andata bene ma allo stesso tempo no. Sono così confusa da non capire più nulla, vorrei solo che tutto questo non si fosse creato.-

Torn in two- Una storia complicataDove le storie prendono vita. Scoprilo ora