16 Spring break pt 1

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"E ci rimani male tante di quelle volte che non credi più a nulla."
ANTONIA GRAVINA

scusate eventuali errori, ma non ho revisionato perché sto scrivendo il capitolo 18🫣

🌸ARIEL POV'S🌸​

Le vacanze di primavera quest'anno cadono a metà aprile. Non mi sarei mai immaginata, di solito sono sempre a metà marzo ma quest'anno hanno deciso di no.

Sono passati esattamente 10 giorni dall'ultima volta che io e Aaron abbiamo avuta una vera e propria interazione sociale. Dopo quello pseudo bacio mi sono limitata ad un "ciao" prima di chiudere la portiera.

Se ci ripenso, sento ancora le guance scottare. Come ho potuto essere così scema? Giuro non ci posso credere, mi ero promessa di non baciarlo fino al matrimonio.

Invece adesso mi ritrovo appoggiata alla finestra di camera mia che mi fuma una sigaretta, con una coca-cola sul davanzale a farmi compagnia.

La playlist La mia solita fa riecheggiare le canzoni nelle quattro mura bianche. Mi guarda attorno, gesù, è tutto così in disordine.

Per le vacanze i miei genitori hanno deciso di prenotare un bellissimo viaggio a New York, dove non potrò neanche portare Moon e quindi mi tocca lasciarla a Tiff.

Volevano che io e Aaron legassimo di più, e perché non farlo con un bel viaggio di famiglia?

Appena me l'hanno detto mi sono strozzata con l'acqua che stavo bevendo. O chiuso gli occhi e ho contanti fino a dieci, cercando di non pensare al bacio e al fatto che sarà tutto così imbarazzante.

Quella sera ero brilla, ma non così tanto da dimenticare cosa è successo e cosa ho fatto. Gesù, le sue labbra sembravano butto sulle mie, anche se non c'è stata nessuna lingua è stato un bel bacio.

Appena finita la sigaretta chiudo la finestra e mi faccio spazio tra tutti i vestiti buttati a terra. Arrivo alla mia valigia che è ancora vuota, e cazzo, sono le nove di sera.

Domani mattina il volo è alle sei, ed io mi devo ancora fare la doccia, preparare i vestiti e soprattutto sceglierli, decidere che trucchi portate, il phon la piastra e tutte le creme ei profumi.

Mi metto le mani tra i capelli e chiudo gli occhi.

Respira Ariel, ce la puoi fare. È solo una valigia, non è una sfida impossibile.

Presi tutto il necessario possibile, la valigia era abbastanza grande per esaudire i miei desideri e portarmi tutte le cose che volevo. Nel mentre ricontrollai tutta la lista fatta sulle note del telefono, i miei pensieri vennero catturati da un piccolo libricino sulla libreria: mitologia greca ...

Sobbalzai sul posto appena vidi quel libro, sentendo di nuovo il contatto delle sue soffici labbra sulle miei. Lasciai perdere la vita, concentrata solo su quel libro che tanto ho odiato e amato allo stesso tempo.

Orfeo.

E in quel momento le parole della mia vecchia psicologa mi colpirono, facendomi aprire gli occhi per la realtà: "Forse Ariel, se solo tu ti amassi un po' di più, non vivresti grazie solo a quelle pastiglie. Forse se non smettessi di ripensare a quei bambini che si punzecchiavano a vicenda da bambini, riusciresti a chiudere occhio senta i calmanti. Forse se riuscissi a guardarti normalmente allo specchio, in questo momento vedresti una ragazza attaccata al passato con la mente che pensa a quel bambino che tanto odiava e amava allo stesso tempo" 

Torn in two- Una storia complicataDove le storie prendono vita. Scoprilo ora