Il marrone delle sue iridi si era incontrato con l'azzurro delle mie.
-Tieni giù quelle mani Axel.- minaccio mentre il suo sorriso sfacciato si trasforma in un ghigno malizioso.
-Ci sei rimasta male quella volta?-
-Non so di cosa tu stia parlando.-
-Io credo di sì, ma se vuoi ti rinfresco la memoria.. eravamo alla festa di Paul, stavamo giocando al gioco della bottiglia..- inizia a sussurrare al mio orecchio il ricordo di quella sera..quella dell'ultima festa alla cui abbiamo partecipato entrambi..-Benji ha girato e la bottiglia è finita su di me, che ho scelto obbligo..-
-Axel..- cerco di allontanarlo.
-Avrei dovuto baciarti, tu non hai battuto ciglio e ammetto che la cosa mi aveva alquanto sorpreso, in quanto ti ritenessi proprio il tipo di ragazza che crede nel principe azzurro e stronzate simili, invece non ti eri posta alcun problema..-
-Era un gioco del cavolo, se avevo deciso di giocare, mi ero automaticamente presa i rischi che questo comportava e si, anche il rischio di farmi baciare da te.-
-Ho visto la delusione nei tuoi occhi, quando all'ultimo centimetro che ci separava, ho fatto un passo indietro ed ho deciso di pagare pegno..-
-Mi hai fatta sentire umiliata davanti a tutti! Specialmente davanti a quell'oca giuliva di Felix.-
-Avresti preferito che ti baciassi? Io l'ho fatto per far sì che il tuo primo bacio lo dassi a quel tipo che ti piaceva. Come si chiamava? Nelson?-
-Per tua informazione, il mio primo bacio l'avevo già dato proprio a Nelson l'anno prima al ballo di fine anno.-
-Ah si? Peccato. Poi che è successo?- si sta prendendo gioco di me, è ovvio.
-Poi ho scoperto che in realtà non aveva niente che mi piacesse al tal punto da uscirci e così ho chiuso subito la cosa. Contento adesso?-
-Mh no.-
-Come scusa?-
-Non sono affatto contento, se l'avessi saputo prima ti avrei baciata e in modo così intenso da far sesso solo con un bacio sulle labbra..magari il tuo Nelson avrebbe imparato come tenersi una ragazza..-
-Meglio che tu non l'abbia fatto allora..-
-Però..si può sempre rimediare, non si nega un bacio ad una ragazza ed io te ne devo uno..-
-Ne faccio volentieri a meno, adesso spostati..-
-Spostami.-
Sbuffo infastidita dai suoi giochetti.
-Axel non ho voglia di giocare con te, ne di star dietro alle tue cretinate. Lasciami stare.-
-Eppure ho avuto l'impressione che ci fossi rimasta male, visto che prima mi hai accusato di essere stato uno stronzo con te.-
-Ovvio. Dovresti ricordare tutto ciò che hai fatto nelle settimane successive, non sono quello che è accaduto a quella stupida festa.-
-Mhh scusa ma ho un vuoto, ti dispiacerebbe rinfrescami la memoria?-
-Solo se ti allontani da me.-
-Ma sai? Trovo estremamente piacevole starti così vicino, mi ricorda i vecchi tempi.-
-Ah si?-
-Si, quelli in cui durante la pioggia stavamo abbracciati nel terrazzo sotto quella capanna di legno che avevamo costruito..-
-Non stavamo abbracciati! Stavamo seduti vicini, faceva un freddo cane e tornare alle nostre case era fuori discussione. Hai dei ricordi poco chiari.-
-Ti svelo un segreto..in realtà ti ho baciata una volta.-
-Stai mentendo, non ricordo alcun bacio.-
-Dormivi. Ti eri addormentata sulla mia spalla e non so cosa mi sia preso, sta di fatto che ti ho dato un bacio a stampo. Non ho saputo resistere.-
-Sei un maiale! Baciami senza il mio consenso e soprattutto mentre non ero in grado di respingerti! Axel sei...-
Si avvicina al mio viso..-Axel!- mi da un leggero bacio a stampo.
-È stato così.. meno di un secondo. Nemmeno si può considerare un bacio.-
-Che diavolo fai?? Stammi lontano.- mi allontano da lui.
È per caso impazzito?!
-Che esagerata, ti ho solo sfiorato le labbra.-
-Tu..non farlo mai più.-
-Non hai neanche il ragazzo, che problema c'è?-
-Non sono come le ragazze a cui sei abituato! Ecco cosa!-
-E tu che ne sai? Non sai con chi esco.-
-Posso immaginarlo.-
-Mh, ho standard piuttosto alti.-
-Ovviamente.-
-Isa Isa Isa..così acidella non ti si filerà nessuno.-
-Fatti miei; non c'è bisogno che ti preoccupi per me.-
-Sei mai uscita con qualcuno almeno?-
-Ma cosa te ne frega?!-
-È così difficile per te rispondere ad una domanda?-
-Sei invadente.-
-Da che pulpito.-
-Mi hai stancata. Basta, vai via.- cammino avanti e indietro per la stanza. -Maledetta io quando ho pensato di offrirti quel caffè!-
Mi guarda divertito.
-Sai..stavo pensando..-
-Oh pensi anche adesso? Meraviglioso di male in peggio.-
-Questa tua nuova versione è decisamente meglio della te adolescente.-
-Tu sei completamente folle.-
-Guarda che sono serio. Sei divertente. Almeno non sei una ragazza tutta miele e unicorni come in passato.-
-Miele e unicorni?-
-Già, smielata e perennemente con la testa nel mondo delle favole.-
-Mi spiace, ma sai benissimo anche tu che io di favole non ne ho mai vissute.-
-Nella tua testa intendevo.-
-Nemmeno lì.-
-E allora quelle storielle che inventavi a mio fratello?-
-Frutto dell'immaginazione e buon spirito creativo.-
-Certo, come no.-
-Sei odioso.-
-Sei la prima a pensarlo.-
-Bene. Adesso va.-
Si avvicina a passo svelto a me e mi ruba il cellulare dalla tasca posteriore del jeans sfiorando il mio sedere con le dita affusolate. -Rischi grosso Loyer! Molla il mio telefono. Immediatamente.-
-Abbassa gli artigli, ti ho solo salvato il mio numero. Sai in caso mi servisse un avvocato.- mi fa la linguaccia.
-Hai già il tuo amico Jackson.-
-Chi ha detto che siamo amici? Ho solo detto che lo conosco.-
-Va bene, ma ora restituiscimelo.-
Fa partire la chiamata. -Cosa fai??-
-Sarebbe scorretto se fossi la sola ad avere il mio numero, salvo anche io il tuo, così siamo pari.-
-Guarda che hai fatto tutto da solo! Chi ti ha chiesto niente?!-
-Beh, in memoria degli anni trascorsi, questo ed altro.-
-Hai già fatto abbastanza.-
Sorride e mi passa il telefono.
-Non prenderti più certe confidenze.-
-Uuh altrimenti?-
Prendo un respiro profondo.
-Fottiti Axel, non ho tempo da perdere con te ed i tuoi giochi.-
-Qui qualcuno è un po' agitata vedo..-
Lo ignoro andando a sedermi sul divano.
Sento che è proprio alle mie spalle quando il suo respiro caldo e la punta del suo naso sfiorano il mio collo lasciato scoperto dalla coda che ho fatto ai capelli..
Avverto una strana sensazione alla bocca dello stomaco.
-Noi due non abbiamo ancora finito..pensi di aver evitato il discorso? Voglio sapere cosa ti ha fatto tuo padre acidella..- continua a sfiorarmi il collo..
-Smettila. Non voglio dirtelo.-
Sbuffa e mi da un morso sulla spalla che mi fa sussultare per la sorpresa.
-Ehi! Ma che fai!?- mi volto di scatto spingendolo via. -Sei un idiota!-
-Adesso..ho capito.-
Cosa..ha capito?
-A cosa ti riferisci?-
Mi guarda dritto negli occhi..facendo un passo alla volta sempre più lentamente, sento la gola secca e la salivazione diminuire..
Cosa sta facendo? -Axel..non è divertente..-
arriva davanti a me e prende il mio viso tra le mani..
-Ti ha messo le mani addosso vero?-
Sto per rispondere con l'ennesima bugia, ma mi ammonisce con lo sguardo..-E non intendo dire che ti ha picchiata. Lui ha abusato di te..-
Il cuore perde un battito..
-Ma..come..? Come ti salta in mente??-
No..
-Isabell non mentirmi..-
-Non è vero. Non è così..-
-Stai vacillando, odi quando ti si sta vicino e il contatto fisico, ti sei irrigidita quando ti ho sfiorata e hai dato di matto quando ti ho dato quel piccolo morso, che non avrebbe nemmeno potuto farti male. Ti guardi bene dal tenere una certa distanza, ti innervosisci particolarmente quando ti chiedo di lui e di ciò che ti ha fatto. Poi quello che hai detto l'altro giorno. Troppe cose strane. Lui ti ha fatto qualcosa di fisico, che non sono le botte, ne sono più che sicuro.-
-Tu sei completamente impazzito. Credi di sapere tutto solo per queste piccole cose che ti hanno portato alla deduzione sbagliata..-
-Ah si? Mi sbaglio quindi?-
-Assolutamente si.-
-Dimostramelo.-
Sorriso sfacciata sfidandolo con lo sguardo.
-Io non devo dimostrare proprio niente, tanto meno a te.-
-In questo caso, resterò convinto delle mie deduzioni.-
Si allontana e va verso la porta.
Lo seguo ad una certa distanza.
-Beh ho delle cose da fare. Passa una buona giornata acidella.-
-Non chiamarmi in quel modo.-
-È carino non pensi? Dovresti esserne contenta. Non ho mai il tempo di trovare un soprannome alle ragazze, solitamente sono impegnato a farci altro.- ammiccandomi apre la porta.
-Sei disgustoso.-
-Certo, proprio disgustoso.- sorride -Ci vediamo.-
-Spero mai più.-
-Mmh piuttosto improbabile.-
Alzo gli occhi al cielo stanca del suo atteggiamento egocentrico.
Mi avvicino alla porta.
Metto le mani sul suo petto marmoreo e lo spingo all'indietro senza ottenere risultati.
-Vai.-
-Axel?- entrambi ci voltiamo nella direzione da cui proviene la voce.
-Kelly? Che ci fai qui??- chiede alla sorella che ci sta osservando con una certa sorpresa nello sguardo.
-Isabell, sei davvero tu??-
Annuisco..e le mie gambe si muovono da sole perché spalanco la porta e dopo aver superato Axel mi fiondo tra le braccia della bionda.
-La mia bimba!!- dice stringendomi a se teneramente. -Ma quanto sei cresciuta anche tu!? Sei bellissima Isa!- il cuore batte così forte, penso di poter piangere.
-Che bello rivederti..- mi allontano quel che basta per guardarla..
È sempre magnifica.
I capelli biondi raccolto in uno chignon perfetto. Gli occhi verde brillante truccati alla perfezione, una pelle incredibile e una linea invidiabile, frutto di tanti anni di allenamento e di una carriera da sportiva.-
-Sei uno splendore tesoro..-
-Ma và! Sei stupenda! L'idiota lì dietro mi ha informato su come procede la tua vita, hai due bimbe??-
Annuisce.
-Si, sono rimaste a casa con mio marito..ecco questo..è un ambiente tossico e non voglio che le mie figlie, possano assistere a ciò a cui ho assistito io..- sembra dispiaciuta..
-Posso immaginare..-
-Voi invece? Come mai siete insieme?-
-Ha litigato con tuo padre e così gli ho offerto un caffè.- sorride maliziosamente.-No! Non è come pensi!-
-Perché cosa penso?-
-Che ci sia altro sotto! Ma vi sbagliate!-
-Ah si? E chi si sbaglia oltre a me?-
-Theo.-
-Voi siete matti se pensate che possa esserci qualcosa tra me e..quello..- dico indicando il ragazzo lascivamente appoggiato alla porta con espressione divertita, di chi si sta godendo un bello spettacolo.
-Questo qua, ha un nome acidella.-
-Oh scusami! È che sei talmente insignificante per me che non mi viene proprio in mente..- lo prendo in giro..-Com'era? Alex? O Lex? Non ricordo.-
Scuote il capo rassegnato.
-Non litigate su!- ci ribecca entrambi Kelly.
Va ad abbracciare il fratello con molta dolcezza.
-Mi sei mancato Axel..-
-Anche tu..qui è un casino come sempre..-
-Ho saputo che la prossima settimana vai a Montecarlo.-
Annuisce.
-Ho la gara.-
-Lo so, mi ha informato Theo. Sono contenta che almeno tu venga a trovare la mamma qualche volta..-
-Sono l'unico rimasto a Londra dei tre, ogni tanto vengo a dare un'occhiata.-
-Fai bene, grazie Axel. Ti aspetto presto a Manchester le tue nipotine chiedono continuamente di te.-
-Se riesco vengo entro fine mese.-
-Sarebbe magnifico! Potresti portare Isa con te.-
-Eh?- diciamo entrambi.
-Sarebbe in occasione per farti rivedere Theo, sai che ti adora e poi mi farebbe piacere se anche le mie figlie ti conoscessero! Le piaceresti moltissimo.- propone piena di entusiasmo.
-Oh io..non saprei..-
-Dai! Organizzati con Axel! Potremmo fare una bella gita! Restate due o tre giorni così stiamo un po' tutti insieme, vi ho cresciuti, mi farebbe piacere vivervi di nuovo per qualche giorno..-
Il mio sguardo indeciso si posa su Axel decisamente contrariato.
-Vedremo. Non ti prometto niente.- risponde.
-Già, insomma..non è che andiamo proprio d'accordo io e lui, viaggiare fino a Manchester insieme sarebbe snervante.-
-Beh..prima non sembrava..eravate così vicini..- dice muovendo le sopracciglia su e giù velocemente.
-Te lo ripeto! Lo stavo solo cacciando via da casa mia!-
-E perché?-
-Perché è un impiccione.-
-Ah Io? Certo, proprio impiccione.-
-E chi altri se no?-
-Sei solo una acidella del cazzo!-
-Axel!- lo rimprovera sua sorella.
-Come scusami?- mi avvicino a lui minacciosamente.
-Che intenzioni hai? Sei una nana non incuteresti timore nemmeno ad una zanzara.- mi deride.
Sua sorella gli tira uno schiaffetto sulla nuca.
-Smettila subito Axel! Adesso vado di là! Quando torno cercate di non bisticciare ancora!- entra in casa dei suoi genitori lasciandoci da soli nel corridoio del condominio che separa gli appartamenti dei nostri genitori.
-Sei uno stronzo.- dico rientrando in casa. Lui mi segue e afferrandomi per un braccio mi blocca tra il muro dell'ingresso e il suo corpo. Sembro minuscola in confronto alla sua figura alta e atletica. Chiude la porta con un forte tonfo e mi guarda negli occhi. Mi toglie gli occhiali che uso per leggere e per stare in casa..
-Mi irriti.- dice.
-Questa è davvero bella, dovrei essere io quella irritata.-
-Non riesci proprio a stare zitta, non riesci a non controbattere ogni cosa che dico..-
-No, non ci riesco. Non ci riuscirò mai.-
Il suo sguardo cade sulle mie labbra..poi sui seni lasciati leggermente scoperti dalla canotta che indosso..
Non sono molto prosperosa, ma nemmeno scarsa di seno..
Una misura normale..
-Non ho una quinta di seno, che hai da guardare?se hai qualcosa da dire sulla guardandomi in facci idiota.-
I suoi occhi ritornano nei miei..scioglie la coda e i miei capelli lunghi e biondi finiscono un po' ovunque..
Si avvicina al mio orecchio..-Posso dimostrarti quando mi pare che se volessi saresti già su un letto a gridare il mio nome. Farei sparire tutta la tua acidità..acidella. Perciò è inutile fare la stronza con me. Mi volevi prima e mi vuoi anche adesso.-
-Cosa sentono le mie orecchie? Ti volevo prima e anche adesso? Senti tesoro, io credo che tu ti sia completamente dimenticato che non ho mai avuto alcuna intenzione di avvicinarmi a te. Ti sono sempre stata vicina, a te come a Theo, solo perché potevo capire cosa stavate passando. Niente di più. Non ho mai avuto secondi fini Axel, mai. E di sicuro, non li ho anche adesso.-
-E allora perché eri così delusa da quel mancato bacio?-
-Te l'ho già detto..tu mi hai fatta sentire..-
-Sisi umiliata lo hai già detto.-
-Niente di più. Non è che ti aspettavi che io ti saltassi addosso invece?-
Sorride.
-Pensavo di piacerti in verità.-
Scoppio a ridere.
-Certo, come no. Come ti volevano tutte? Beh, no grazie.-
-E come mi volevano?-
-In un fottuto letto ti volevano Axel! Niente di più. Nessuna si è mai aspettata niente da te, ti usavano solo per il sesso. Del resto anche tu le usavi solo per quello o sbaglio? Io non volevo questo da te, non volevo il sesso!- sono incazzata nera.
-E cosa volevi?-
-Che stessi bene! Che riuscissi ad uscire da questa merda di vita una volta iniziato il college. Che non mettessi più piede qui, che ricominciassi una vita normale via da questo stupido palazzo dall'orribile portone giallo! Tutto qui!-
Le sue mani prendono il mio viso dalle guance spingendolo verso di lui.
Fa combaciare le nostre labbra..
Metto le mani sulle sue per tirarle via, ma è evidentemente più forte di me.
Tenta di approfondire il bacio, ma glielo impedisco.
-Apri questa bocca cazzo..- sussurra sulle mie labbra.
-Lasciami..- mi schiaccia ancora di più contro la parete..
Metto le mani tra i suoi capelli tirando leggermente il ciuffo per allontanarlo e guardarlo negli occhi.
Fa un suono gutturale per poi allontanarsi di pochi centimetri.
-Acidella..sai come si bacia un uomo?-
-Si, ma non è a te che devo dimostrarlo..lasciami adesso..- le sue mani sono ancora sul mio viso ben salde.
-E se non ne avessi voglia?-
-Ti tiro un calcio nelle palle.- sorride per poi lasciarmi un bacio a stampo sulle labbra umide ancora della sua saliva. -Axel piantala.-
-Ti hanno mai baciata come si deve?- cerco di allontanarlo.
-E tu cosa non capisci invece della frase, lasciami? È breve dovrebbe essere semplice da capire, oh scusami sei idiota dimenticavo.-
Cattura il mio labbro inferiore tra i denti e morde..
Una sensazione strana mi fa emettere un piccolo gemito dovuto sicuramente al lieve dolore che ho percepito.
Ghigna soddisfatto mentre morde ancora..
-Avanti..fatti restituire quell'obbligo..-
-No.-
-Ti piacerà..-
-Sai che non puoi fare queste cose contro la mia volontà! È violenza.-
-Come quella che ti faceva tuo padre?-
Sgrano gli occhi e lo spingo lontano da me.
-Via da qui.-
-Avevo ragione. Lui ti ha toccata o peggio..ti ha proprio fatto violenza, non è vero?- stringe i pugni.
-Ma cosa vuoi?! Perché?? Cosa te ne frega Axel anche se fosse..a te cosa potrebbe imparare?!-
-L'ha fatto?-
Non rispondo e distolgo lo sguardo. -Rispondimi Isabell, l'ha fatto? Dimmelo e me ne vado.-
Piuttosto che ammetterlo io..
Mi avvicino a lui e saltando unisco le mie gambe intorno ai suoi fianchi.
Mi regge mettendo immediatamente le braccia sotto il mio sedere.
Lo bacio..sperando che mi lasci stare..parlane mi fa male..
Non rifiuta il mio bacio..anzi..lo approfondisce subito, sento un fuoco divampare dentro di me come se si fosse sprigionato un enorme incendio.
Le sue mani vagano sul mio fondoschiena..però senza essere mai troppo prepotente..
Le nostre lingue si inseguono l'un l'altra senza smettere mai di volersi.
Apro gli occhi per un istante soltanto e mi sorprende sapere che ha fatto la stessa cosa.
Stiamo bruciando, i suoi occhi sono cioccolato fuso in questo momento, mentre stringe la presa su di me..
Geme quando mordo il suo labbro inferiore con forza..
-Lo prenderò come un si..- sussurra.. per poi riprendere a baciarmi. -Piuttosto che ammettere che ho ragione, preferisci baciami..e..- lo interrompo ancora.. mi fa aderire al muro con la schiena..- zittirmi..- con le mani esploro i suo petto..le spalle..-Non hai le palle per dire che ho ragione Lane..-
Scende a baciarmi il collo e sotto l'orecchio..
Ansimo quando passa la lingua sul punto appena morso.. sorride..
-Stronzo..-
-Puoi ben dirlo..- sfiora il mio seno destro con le mani..
Ho caldo..e sento che se non ci fermiamo..poi sarà..
-Hai sofferto..- la sua sembra più un'affermazione che una domanda..
Mi sale un troppo in gola e senza capirne il motivo..piango..
Piango tra le braccia di colui che c'era sempre quando ne avevo bisogno, quando non riuscivo a viverlo questo mondo dominato dai mostri cattivi..
La verità è che fin da quando eravamo piccoli, noi ci eravamo sempre stati l'uno per l'altra..
Quando stavo male, c'era Axel e c'era Theo anche se più piccolo. C'era Kelly..
E quando stavano male loro..c'ero io..
-Axel..lui era così..cattivo..non sono riuscita a fermarlo..- confesso tra i singhiozzi.
Lui mi avvolge in un abbraccio, simile a quello che mi ha dato l'ultima sera che ci siamo visti, quando con il borsone in spalla mi ha detto che stava andando via.
Lontano da qui.
Come se mi stesse dicendo che avrei dovuto cavarmela da sola adesso.
No..questo abbraccio é diverso..sembra che dica: Non ti farà più del male..
Mi allontano quel che basta per guardarlo negli occhi, pieni di rabbia..
-Hai cambiato profumo?-
Sorride..-Ti piaceva più quello di prima..?-
-No, perché quell'odore mi ricorda che sei andato via lasciandomi qui da sola a lottare contro il mostro, mi piace più questo..-
-La pagheranno, entrambi. Non mi fermerò fin quando non li vedrò dietro le sbarre chiaro?-
Annuisco. -E tu mi aiuterai.-
-Axel..questo bacio..-
-Ne avevamo bisogno. Entrambi. Un po' per chiudere momentaneamente con il passato, un po' per rabbia, non lo so, ma mi sento meglio. Tu? Ti senti ancora umiliata per quella sera?-
-N-No.-
-Bene, problema risolto acidella.-
-Smettila di chiamarmi così.-
Sorride. -A me piace come soprannome, ti si addice.-
-Anche a te ti si addice il soprannome "Coglione." Eppure non lo uso.-
-Che odiosa, sei molto meglio quando usi quella bocca per fare altro, tipo baciarmi.-
-Mi dispiace per te, ma non accadrà un'altra volta.-
-Già. Con quello di oggi abbiamo solo regolato i conti con il passato.-
-Si. Basta.-
-Aspetti qui tua sorella o..-
-No, verrà da me a dormire quindi andrò a casa.-
Annuisco.
-Bene, allora ciao.-
-Tu cerca di contattare qualcuno per cercare di incastrare quei due, se sentì qualcosa provenire da lì, avvisami. Io vedrò cosa posso fare, tempo permettendo. Ho le qualifiche tra due giorni e devo allenarmi.-
-Non darmi ordini.-
-Ci stiamo organizzando.-
-Stai organizzando, comunque vedrò cosa posso fare.-
-Va bene. Mi faccio sentire io in caso tu non trovassi nulla.-
-Okey.-
Apre la porta..
-Vado..ci sentiamo.-
-Axel?- mia madre con le buste della spesa in mano ci guarda sbigottita.
Non serve un genio per capire che c'è stato qualcosa..
Abbiamo entrambi i capelli spettinati, le labbra gonfie e lucide. Lui..beh..ha anche altro..e ci faccio caso solo ora.
-Signora Lane. Buon pomeriggio.-
-Oh buon pomeriggio..ecco..voi..-
-Noi niente.- mi affretto a dire. -Axel è passato per un saluto, vero? Adesso sta andando via però.- lo guardo male e lui sorride.
Lo odio.
-Si, acidella, oh scusi intendevo Isabell, ha ragione, sono passato a salutata ho saputo che è tornata così ero nei paraggi e ho pensato di venire a trovarla.-
-Capisco..-
-Molto gentile vero?! Adesso ciao.- mia madre entra in casa ed io spingo Axel fuori dalla porta.
-Non una parola.-
-Muto come un pesce, ma credo abbia capito.- dice. -Però..-
Si avvicina al mio viso, ma mi scanso.
-Non pensarci nemmeno.-
Sorride.
-Volevo vedere se ti saresti scansata. Brava acidella.-
-Ciao.- gli chiudo la porta in faccia.
Mia madre mi guarda con l'espressione di chi ha già capito.
-Un saluto eh? Hai delle labbra talmente gonfie che sembra ti sia fatta un intervento chirurgico.-
-Possiamo non parlarne?- sbuffo e mi affaccio alla finestra vendendolo salire sulla sua auto e sfrecciare via.
Ha vinto lui alla fine.
Ho ammesso cosa è successo e l'ho anche baciato.
Merda.Autrice: Buonasera!!! Nuovo capitolo! Quasi lungo il doppio dei precedenti, ma non volevo lasciare a metà!
Cosa ve ne pare?
Come sempre vi ringrazio e aspetto la vostra opinione nei commenti!❤️❤️
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Fallen Angel ~L'angelo dalle ali nere.~
RomancePer Isabell Lane era strano trovarsi nuovamente davanti al portone di quel condominio, che nei suoi ricordi era un luogo di pura tristezza. Eppure sua madre Carolyn viveva ancora lì e dopo aver terminato il college pochi mesi fa, non poteva far altr...