Non riesco a dormire.
Sono qui in questa grande stanza da sola, con mille pensieri a frugarmi nella testa.
Fisso il soffitto e penso a quanto la mia vita in questi ultimi due mesi sia stata frenetica, insomma ne sono successe davvero tante..
Troppo a dire il vero.
Credevo che il mio rientro sarebbe stato tranquillo, più o meno, ma di certo non mi aspettavo tutto questo.
Non mi aspettavo di rivedere Axel, ne che il nostro rapporto fosse così..confuso.
Perché si, il nostro rapporto è strano, un giorno ci insultiamo, quello dopo ci consoliamo, l'altro ancora vorremmo saltarci addosso e questi ultimamente sono sempre più frequenti, quelli dove vorremmo saltarci addosso intendo.
Noto da parte di entrambi che ormai è più la voglia di scoprirsi sotto altri aspetti, che la paura di restarci fregati.
Sinceramente se dovesse accadere..se con lui riuscissi ad andare fino infondo..credo che sia proprio perché è Axel.
Mi piace, è la verità, ma non lo so mica da due giorni, piaceva alla me bambina, piaceva alla me adolescente e piace alla me di adesso.
Però non so cosa aspettarmi, lui è profondamente in lotta contro se stesso e ciò che prova, lui si rifiuta di accettare che può amare, che può provare dei sentimenti per qualcuno che non sia la sua famiglia.
Lui è una persona difficile, anche più di me. Per lui non è solo questione di non riuscire ad avere fiducia negli altri, come nel mio caso, lui non riesce ad amare, a lasciarsi andare, a farsi coinvolgere sentimentalmente.
Scosto le coperte che mi fanno sentire in trappola tanto sono incastrate sotto al materasso e mi alzo.
Cammino per un po' avanti ed indietro nella stanza leggendo alcuni documenti sul cellulare,ma all'improvviso sento uno strano rumore provenire dall'esterno.
Mi affaccio alla finestra e noto una figura camminare nel bordo piscina barcollando, chiunque sia deve aver bevuto parecchio, rischia di inciampare un paio di volte e sembra agitare qualcosa verso il cielo.
Dovrei avvertire qualcuno?
Forse Kelly? Ma starà sicuramente dormendo.
Cerco di mettere bene a fuoco la figura per cercare di distinguerne le fattezze del viso, ma sono un bel pò distante e ne vedo solo la sagoma.
Cosa dovrei fare..?
Prendo il cellulare e chiamo l'unica persona possibile qui in questa casa, Axel.
Che strano, sento la suoneria del suo cellulare da qui, ehi, aspetta un momento, ma quel tipo tiene tra le mani qualcosa.
Il suo viso viene illuminato dall'oggetto che tiene in mano.
Quindi quello è lui..
-Pronto?- biascica.
-A-Axel?-
-Oh..sei tu acidella? come te la passi?-
-Io sto bene, tu piuttosto perché barcolli nei pressi della piscina?-
-Io? Ma cosa dici? Sto benissimo.-
-Non si direbbe dalla tua voce, tantomeno dalla tua camminata. Perché hai bevuto?-
-Perché non riuscivo a dormire..e perché non volevo venire da te.-
-Da me?-
-S-Si.-
-Siediti su una di quelle sdraio, arrivo.- metto giù e lo raggiungo.
Quando apro la porta sul retro in cucina l'aria fredda della sera mi colpisce in pieno viso ed un brivido mi attraversa la schiena.
Fa davvero freddo, più che a Londra.
Raggiungo la grande piscina in giardino e lui è lì che cammina ancora pericolosamente su quel bordo.
-Perché non mi ascolti? Ti avevo detto di sederti.- lo afferro per un braccio e lo costringo a voltarsi nella mia direzione.
-Non prendo ordini.-
-Axel..quando caspita hai bevuto per ritrovarti in queste condizioni?-
-Non molto, credo una..-
-Un bicchiere non ti riduce in questo stato.-
-Una bottiglia..-
Credo che mi sia cascata la mascella.
-Una bottiglia!!? Ma dico sei forse impazzito?! Rischi di stare malissimo!!- gli prendo con forza la bottiglia quasi vuota dalle mani. -Sei un imbecille!- lo spintono vicino alla sdraio, ma per poco non cade rovinosamente per terra perché ha seri problemi con l'equilibrio.
Lo aiuto a sedersi e lui mi abbraccia per la vita poggiando la testa sul mio ventre.
-Scusa..ho fatto una cazzata, credo.-
-Dovresti scusarti con il tuo fegato, non con me.-
-Lui sta bene.-
-Non direi visto che ti sei riempito d'alcool, sapevo fossi stupido, ma non fino a questo punto.- mi da un pizzico sul fianco. -Guarda che sto parlando seriamente, se fossi finito in coma etilico sarebbe stato terribile, avete già abbastanza preoccupazioni, ti metti a fare l'idiota proprio adesso? Ma perché poi?-
Solleva il viso puntando gli occhi nei miei.
Mi guarda serio e stringe le braccia intorno alla mia vita.
-Volevo smettere di pensare..soltanto..smettere di pensare a qualsiasi cosa..-
Mi mordo il labbro inferiore e lui segue il mio movimento incantato.
Le sue mani si posano sul mio sedere e lo accarezzano delicatamente.
Osserva ogni mia più piccola espressione per accertarsi che mi vada bene.
Gli accarezzo il viso e lui chiude gli occhi. -Dovresti andare a riposare, sarai stanco e domani dovrai vedertela con post sbornia, lo sai?-
-Devo fare la doccia..-
-E allora cosa aspetti ad andare?-
Annuisce.
Lo aiuto a tirarsi su e lo accompagno fino alla sua camera due porte più avanti della mia. -Su forza, vai.-
-Mi aspetti? Stai con me per un po'?-
Sospiro, non so se sia una buona idea entrare nella stanza di un ragazzo ubriaco, ma se avesse voluto farmi del male, l'avrebbe fatto prima no? E poi in questa casa c'è un sacco di gente e stiamo parlando di Axel..
-Va bene.- lo seguo dentro la sua camera che sembra una fotocopia della mia per quanto riguarda l'arredamento, l'unica differenza è il colore delle pareti, nella mia sono di un lilla molto tenue, le sue invece sono grigie.
-Faccio presto, va bene?-
-Fai con calma, non c'è problema.-
Prende un cambio pulito per poi sparire oltre la porta del bagno.
Mi siedo sul letto e odora di pulito, esattamente come il mio, ma sembra che questo materasso sia molto più morbido. Sento il getto d'acqua aprirsi, segno che Axel è in doccia.
Mi guardo un po' intorno mentre me ne sto sdraiata sul letto, questa stanza, diversamente dalla mia, mi mette un po' di tristezza, sarà per i toni grigi oppure perché dalla finestra non entra molta luce visto che non da sulla piscina illuminata, ma su una lunga schiera di alberi.
Mi avvicino proprio alla finestra per osservare meglio il panorama.
Beh, ci sono sicuramente degli alberi, alberi giganteschi, tra l'altro in quello proprio difronte a me c'è una casa di legno che presumo sia uno dei posto dove le piccole di casa si divertono a giocare, boh, non so voi, ma a me le case sugli alberi non mi sono mai piaciute, mi mettevano ansia, temevo potessero crollare da un momento all'altro oppure di inciampare nelle scale e morire.
Molto meglio le capanne sui tetti. Li almeno ci sono i parapetti, non rischi di cadere se non intenzionalmente, ovvio.
Chissà come starà Theo.. so che probabilmente starà peggio quando uscirà dalla terapia intensiva perché sarà cosciente e non oso nemmeno immaginare che dolore avrà provato rompendosi tutte quelle ossa..Dio..che situazione difficile.
Resteremo qui solo qualche giorno, io devo lavorare ed Axel ha una gara in Arabia Saudita la prossima settimana, ma credo che una volta terminata tornerà qui invece che a Londra.
Mi siedo sul davanzale e osservo ancora quella casetta, si non mi piace per niente, anzi l'idea di salirci mi terrorizza.
-Non ti piacciono le case sugli alberi?- mi volto verso la sua voce.
-Non ti ho neanche..Axel!! Ma che cavolo!- mi rigiro verso la finestra e lo sento ridere.
Pochi minuti dopo é dietro di me.
Mi volto nuovamente verso di lui e adesso indossa una tuta, ma è a petto nudo. Ha gli occhi rossi, deve aver pianto..o magari è solo l'alcool che ha in corpo.
Si china avvicinando il suo viso al mio, il suo respiro sa di menta, per togliere quella puzza di whisky deve aver strofinato i denti così forte da farsi sanguinare le gengive.
-Ti senti meglio?-
-Non proprio, mi sento stordito e ho la nausea.-
-Beh ci credo, hai bevuto una bottiglia di whisky e sei un vero idiota per questo.-
Sorride. -Domani ti verrà un gran mal di testa e ti si rovinerà la giornata.-
-Domani ho intenzione di farti fare un giro.-
-Con te in questo stato? No, grazie.-
-Donna di poca fede, non devo mica mettermi alla guida adesso, domani starò meglio. E poi anche volendo, non possiamo vedere Theo prima della settimana prossima, quindi dovremmo pur far qualcosa, altrimenti impazzisco.-
-Biascichi già meno di prima, è un buon segno.-
-Già, spero di non esserti sembrato troppo patetico.-
-Non tanto patetico, ma molto stupido.-
Mi accarezza una guancia..-Posso chiederti un favore?-
-Cioè?-
-Resti con me stanotte?-
Cosa mi ha chiesto?
-Eh?-
-Dormi con me, prometto che non ti toccherò, so che stare nel letto con uno che ha bevuto molto non è una grande idea, ma giuro che non ti toccherò.- dice mettendo la mano sul cuore.
-Sono d'accordo, non è proprio una buona idea.-
-Ti prego..puoi anche usare i cuscini per creare una muraglia tra noi, ma non..andare.-
-Axel..-
-Non ti toccherò..-
-Va bene, ma se solo..-
-Giuro.- mi interrompe.
-Okey.-
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Fallen Angel ~L'angelo dalle ali nere.~
RomancePer Isabell Lane era strano trovarsi nuovamente davanti al portone di quel condominio, che nei suoi ricordi era un luogo di pura tristezza. Eppure sua madre Carolyn viveva ancora lì e dopo aver terminato il college pochi mesi fa, non poteva far altr...