capitolo 2

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pov nicola

quel ragazzo si allontanò da me, perché non lo avevo picchiato? era molto carino, aveva degli occhi...
no.
ma che sto dicendo? sono etero e non sarò mai gay!
spero...

ero sempre al mio banco quando qualcuno mi abbraccio da dietro accollandosi al mio collo.

F: ei nicola
N: ma che fai?
mi allontanai immediatamente da quel bambino viola.
F: pensavo ti fosse piaciuto
N: non mi piace niente di quello che fai.

ci sedemmo perché entrò la professoressa di storia.
Ps: ragazzi oggi faremo dei gruppi, maschi con maschi e femmine con femmine.

odiavo stare in gruppo.
odiavo tutta la scuola, l'unica cosa che amavo era la musica e la chitarra.

Ps: allora, .............
iniziò a dire un sacco di gruppi, non ero nemmeno con ettore, l'unico un po' più simpatico della scuola.
Ps: e de lucis con tobbi, chiaro?
aaaa con quello viola che due coglioni.

F: oggi vieni a casa mia?
N: non ti voglio vedere
F: ti prego ti aspetto alle 17
mi diede un bacio alla guancia e se me andò.
ma come si permette a baciarmi!
ettore(E): ahh bro hai fatto colpo!
N: ma è maschio bro che schifo!
E: oh sta sera te la spassi però eh

me ne andai fuori senza dire niente, uscì fiori da scuola e c'era quel nano viola, che do palle.
F: oh nicola, vuoi un passaggio?
N: n-
mi trascino dal braccio portandomi davanti a una lamborghini urus, wow!
entrò in macchina e entrai anche io, ormai ero lì davanti.
F: dove abiti?
N: a via ********* 15

prese una mia mano e mi guardò sorridendo.
cazzo.
mi stava dando fastidio.
per fortuna arrivai e scesi dalla macchina.

saltiamo un po' di tempo🤭

alle 16:30
decisi di mettermi una camicia bianca e dei pantaloni neri.
andai alla posizione che mi aveva dato federico.
.....
che casa enorme!
suonai e venne immediatamente lui a aprirmi.

F: ei! seguimi
andai in una camera tutta viola e rosa, odiavo sto colori.
si sedette su una sedia e prese una anche per me.
mi sedetti vicino a lui e iniziammo a lavorare.

arrivò presto sera, presi le mie cose e quando me ne stavo per andare.

F: vuoi cenare qui?
N: ok

posai lo zaino vicino al divano e andai da suo padre.
N: ha bisogno di aiuto?
padre federico(Pf): sai cucinare?
N: abbastanza.
Pf: accetto allora grazie.

dopo circa 20 minuti avevamo cucinato e apparecchiato.
io mi sedetti vicino a federico, alessandro vicino a federico dall'altro lato, davanti a me suo padre e sua madre.

stavo per prendere la forchetta quando federico mi prese la mano sinistra da sotto il tavolo stringendola.
mi irritava tanto, cercai di togliermela ma era appiccicato.
quando la lasciò decisi anche io di darlo fastidio, misi una mano sulla sua coscia stringendo abbastanza forte da quasi farlo gemere.
mise la sua mano sopra la mia, visto che lui aveva dei pantaloncini larghi entrai molto facilmente sotto, toccando per bene ogni punto della sua coscia.

dopo qualche secondo fece una cosa abbastanza inaspettata.
mise una mano sul mio pacco, lo guardai con gli occhi quasi che uscivano dalle orbite.
iniziò a fare un movimento che mi fece quasi uscire un gemito.
Pf: tutto ok?
N: s-si s-si.

quel ragazzino mi stava facendo diventare
pazzo.

quando finimmo di mangiare ci alzammo e lo portai in camera sua sbattendolo contro il muro.
N: ma che cazzo mi tocchi?
F: tu mi toccavi la coscia.
N: io posso!
si attaccò al mio collo azzerando la distanza tra le mie labbra e le sue.
non era a stampò perché continuò.
aveva un sapore unico, quelle fottute labbra.
lo misi sulla scrivania senza stoppare quel bacio e iniziammo a giocare con le nostre lingue, quando ci allontanavamo per poco gemeva respirando, quel bacio o limone durò tanto, quando entrò qualcuno nella stanza..

continua..
si stoppo perché si, domani forse continuo rimanete aggiornati!!

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