୨⎯CAPITOLO 0: PROLOGO⎯୧

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"Possiamo vedere la luna solo di notte" mia madre mi diceva sempre queste parole prima di dormire, poi aggiungeva qualcosa che però non sono mai riuscita e sentire perché quelle parole magiche mi facevano addormentare al momento.

Avrei solo voluto che mi dicesse quelle parole fino alla sua morte, ma non mi aspettavo che arrivasse così presto.

Inizio Flashback:

Quanti anni avevo? 8 o forse 9. Stavamo tornando a casa da una lunga passeggiata nei boschi per raccogliere i buonissimi funghi autunnali, si era fatto sera e mentre io entravo nella nostra casetta di montagna per prepararmi ad andare a dormire, lei era fuori a sistemare qualche panno sul filo. Vivevamo da sole, mi padre non lo avevo mai conosciuto, era morto e mia madre mi aveva detto che era un'uomo fantastico, che faceva un lavoro che in pochi conoscono: il demon slayer.

Per il resto non mi aveva mai veramente parlato di lui, lo aveva solo accennato, ma non mi interessava, si certo avrei voluto incontrare mio padre, ma vivevamo cosi bene insieme e mia madre mi bastava.

Mentre ripensavo alla mia felicissima vita mi distesi sul futon per riposarmi, quando un suono, un grido per precisione, ruppe quel bel silenzio.

Corsi fuori per vedere cosa stesse succedendo, sentii un brivido scendermi sulla schiena, mia madre era distesa sul terreno pieno di foglie, ma non fu quello a bloccarmi: davanti a lei c'era un mostro, era alto forse 2 metri, con dei capelli rossi che apparentemente erano belli, indossava un kimono a quadri viola e in mano aveva una katana, con quella tagliò lo stomaco di mia madre. Feci un urletto disgustato dalla vista che avevo, solo allora si accorsero che ero lì, il mostro mi guardò non con 2, ma bensì 6 occhi, le pupille avevo un colore giallo intenso e la sclera era rosso sangue e faceva risaltare ancora di più queste.

Mia madre allora, con una voce tranquilla, mi disse: "Tranquilla amore, vai dentro, Y/N cara io e quest'uomo stiamo solo parlando". Era vero? Non lo so, forse un po' di verità c'era sotto, ma non potevo negare il taglio che le aveva fatto sullo stomaco. Caddi sulle ginocchia e inizia a singhiozzare, l'uomo infastidito si avvicinò a me ma mia madre gli lo impedì aggrappandosi alla veste dicendo: "Kokushibo-sama, ti prego lasciala stare è una bambina non sa nulla sull'eredità di suo padre, ti prego". Eredità, mio padre e Kokushibo furono le uniche parole che capii tra tutti i singhiozzi.

Kokushibo si riavvicinò a mia madre e con un colpo veloce e pulito la uccise dicendo: "Ti avevo detto di non parlare" misi a piangere ancora più forte, forse quei lamenti furono anche utili perché dal bosco uscì di corsa un uomo, aveva dei cappelli scuri, che stavano diventando grigi, corti, in faccia aveva una maschera da tengu rossa che copriva tutto il volto. Aveva anche lui una katana nera con delle sfumature celeste. Il demone e lui si scambiano uno sguardo freddo, poi la voce dell'uomo mi disse: "Bambina scappa, corri per di la finché non ci riesci più." A quelle parole corsi come se non ci fosse stato un domani, lo feci per qualche minuto e poi distrutta caddi a terra, facevo fatica a respirare e sentivo che mi stava venendo la febbre per il freddo. In qualsiasi caso, appena recuperato dell'aria, ricominciai a correre fino a svenire e caddi nel terreno sporco di foglie secche.

La mattina dopo mi risvegliai in una casa, ero su un futon e in testa avevo uno straccio bagnato, per la febbre. Sentii dei passi avvicinarsi alla camera, spaventata cercai di scappare o almeno nascondermi ma non appena riuscii a tirarmi in piedi le forze mi mancarono e caddi sul tatami.

Un ragazzino di forse un anno in più di me entro nella stanza, aveva lunghi e disordinati capelli neri raccolti una una cosa bassa e degli occhi blu profondi nei quali si intravedeva della preoccupazione. Lui capii subito che ero spaventata e quindi con passi lenti si avvicinò alla mia figura seduta sul tatami è mi disse con voce calma: "Tranquilla, va tutto bene ora sei al sicuro, meglio che ti distendi sul futon, hai ancora molta febbre." Disse toccandomi la fronte, aveva una mano calda e morbida, al tocco mi rilassai un po' e decisi di ascoltarlo e distendermi sul futon. Il ragazzo chiamò un certo signor Urokodaki e poi salutandomi uscì dalla stanza. Un minuto dopo entrò quell'uomo che il giorno prima mi aveva salvato, doveva essere lui Urokodaki. Era venuto a controllare quanta febbre avessi ancora, poi dopo un'attento controllo mi disse di riposarmi ancora un pochino, mi addormentai non appena uscì dalla stanza.

La mattina dopo entrai in cucina e lì vidi Urokodaki insieme ad due ragazzini, uno, Giyu, il ragazzo che avevo incontrato ieri, l'altro, Sabito, un ragazzino con capelli color pelle e un sorriso stampato sul volto, anche Giyu stava sorridendo e alla vista dei due ragazzi sorridenti il mio cuore si scaldò.

Quando Urokodaki si accorse di me, si avvicino e con voce decisa mi disse: "bene, ora inizia l'addestramento Y/N, ti allenerai insieme e Giyu e Sabito per diventare un Demon Slayer."

Fine flashback.

Bene, questo era solo l'inizio della storia che mi ha portata a diventare un hashira, il rango più alto tra i demon slayer. Per Tomioka è la stessa cosa, lui è diventato l'hashira dell'acqua anche se la morte di Sabito alla selezione finale l'ha fatto chiudere in se stesso ed è da molto che non gli parlo non come gli parlavo una volta, come amici intimi.

E questa è la storia di come una bambina spaventata sia diventata il primo hashira della luna, nonché uno dei pochi che resterà per sempre nella storia come il più forte. Perché io sono Y/N L/N e sono la luna che splende, anche, nella notte più nera.



🙏ANGOLINO PREGHIERE🙏

ciao a tutti questa è la mia prima storia, spero che il capitolo 0 vi sia piaciuto.

che ne pensate?

vi dico che i primi 6 capitoli usciranno tutti insieme mentre i restanti non lo so perché ho molti impegni e il tempo per la storia non è molto.

mi impegnerò comunque per farli uscire il più velocemente possibile.

🌸Lindau🌸

La luna splende anche di giorno🌙  (tomioka x reader)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora