୨⎯Capitolo 13: non c'era nient'altro per cui lottare⎯୧

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Tanjiro si scusò ma non appena iniziammo a parlare di altro sentimmo un'esplosione, un'esplosione che proveniva dalla dimora del capo famiglia, iniziammo subito a correre in quella direzione, che diavolo stava succedendo?

Un corvo ci volò incontro urlando "ADUNATA D'EMERGENZA! ADUNATA D'EMERGENZA! RESIDENZA UBUYASHIKI SOTTO ATTACCO! RESIDENZA UBUYASHIKI SOTTO ATTACCO!"

Non perdemmo un secondo a iniziare a correre, "dobbiamo sbrigarci" pensai "dobbiamo fare in tempo, e se fosse Muzan?"

Mentre correvo sentii una mano appoggiarsi alla mia spalla "Stai tranquilla, respira, stai andando in iperventilazione". Presi un bel respiro, Giyu aveva ragione. "Anch'io sono preoccupato ma non possiamo permetterci di sprecare energie in questo modo, lo sai anche tu" era vero e, nonostante non ne fossimo sicuri, avevo il presentimento che quella notte di energia ne sarebbe servita veramente tanto.

Poco dopo arrivammo alla residenza, la casa ormai non c'era più al suo posto le macerie andavano ancora a fuoco. Trattenni le lacrime al pensiero che all'interno di quella casa, oltre al signor Ubuyashiki, erano morte anche sua moglie, Amane, e le sue due figlie maggiori, mentre gli altri tre rimasti, da ciò che sapevo erano a casa del signor Renguko.

Le lacrime si trasformarono in rabbia mista a stupore non appena vidi la scena un demone mezzo bruciato, era stato lui ne ero certa. Era la prima volta che lo vedevo, ma sapevo benissimo che non era così stupido da attaccare il capo famiglia senza una ragione, doveva essere forte. Stavo per buttarmi e attaccarlo se non fosse stato per Giyu che, ancora una volta, mi aveva bloccato mettendomi una mano sulla spalla. "Respira t/n, respira, non le vedi quella palline? Ho il presentimento che quell'esplosione non sia stata causata da quello ma da Ubuyashiki stesso, lui aveva già programmato tutto" solo allora le notai, attorno al corpo bruciato del demone c'erano delle palline di carne che non ci misero tanto a esplodere creando grandi spine, che andarono a infilzare il suo corpo.

Tamayo, la donna-demone che ci stava aiutando e che aveva collaborato con Shinobu per creare una medicina in grado di ritrasformare i demoni in persone, gli comparve davanti e con tutta la forza che aveva provò a bloccarlo, e mentre iniettava questa medicina che aveva creato.

Anche Himejima non perse un secondo e subito gli si buttò addosso per tagliarli la testa, cosa che riuscì a fare. Per un momento pensai che veramente sarebbe finito così ma, poco prima di sospirare, piano il suo corpo, dalle spalle in poi, cominciò a rigenerarsi, non sarebbe stato così semplice, dovevo immaginarlo.

Subito dopo che la rigenerazione fu completata Himejima urlò: "Quello è Muzan! Muzan Kibutsuji in persona! State attenti non muore neanche mozzandogli la testa!" Da lì a meno di un secondo dopo tutti capimmo: 'era lui, veramente lui, quel tizio, quel demone è veramente Muzan!'

Successivamente uno ad uno ci mettemmo a corrergli contro, dentro di me urlai: 'Ottavo kata, coda circolare del drago lunare!' Ma nessuno di noi riuscì neanche ad avvicinarsi che quel maledetto fece comparire sotto ai nostri piedi delle porte che ci fecero finire nel suo castello, il castello dell'infinito, gridando: "Pensavate di avermi messo spalle al muro? Adesso andrete tutti all'inferno! Stanotte vi ammazzerò uno per uno disgustosi cacciatori di demoni!"

Tanjiro, accanto a me, gli rispose: "Sarai tu ad andare all'inferno, Muzan! Non ti lascerò sfuggire per nessuna ragione! Io ti sconfiggerò!" che a sua volta gli disse: "Provaci, se ci riesci, Tanjiro Kamado!".

Mentre cadevo sentii in brivido scorrermi per la schiena e, per un momento, trattenei il respiro, quell'uomo mi incuteva non solo paura, ma sentivo un disprezzo salirmi dallo stomaco.

Sarei morta schiantandomi al suolo, avrei dovuto usare una tecnica per riuscire in qualche modo a salvarmi, ma non ne avevo la forza. Qualcuno mi prese per la manica dell'haori portandomi in un posto sicuro, quel qualcuno ovviamente era Giyu, mi lanciai addosso e lo abbracciai con tutta la forza che avevo, lui mi mise le mani sui fianchi e, a sua volta, mi strinse. Dovevo combattere da sola, avevo sempre dovuto farlo, eppure ogni volta finivo con il mettermi nei guai e qualcuno doveva venire a salvarmi, e come sempre quella persona era Giyu, il mio luogo sicuro.

Dopo poco ci staccammo, avevo le lacrime agli occhi e paura di perdere tutto e tutti. "Ora come ora non mi interessa Muzan, si starà rigenerando in qualche angolo del castello" dissi, poi continuai: "Dobbiamo trovare lui". Non serviva dire altro, sapevo che aveva capito. Kokushibo stiamo arrivando.

Mi girai e aprii una porta a caso, se dovevamo cercarlo da dove avremmo iniziato? Mi pentii il secondo dopo di averla aperta, da questa una dozzina di demoni da sembianze terrificanti, ci saltò addosso e, come eravamo abituati a fare, combattemmo uno affianco all'altra, ammazzandoli con uno o due colpi.

Dopo di che, Giyu suggerì di andarcene e così facemmo.

Corremmo per una decina di minuti, ammazzando demoni a destra e a sinistra. Quell'edificio si contorceva come se fosse vivo e il pavimento sotto ai nostri piedi, ogni tanto, si apriva provando a separarci. "Non perdere la concentrazione" mi disse Giyu, annuì, e, mentre pensavo ad una strategia per riunire tutti i cacciatori, un corvo urlò: "Craaa! è morta! Shinobu Kocho è morta! Ha perso la vita combattendo contro la Seconda Luna Crescente!" Shinobu era morta? E quanto era passato, dieci, quindici minuti? Sentii le lacrime che mi riempirono gli occhi e la vista fi fece appannata, ma dovetti restire, deglutii e sospirai mentre il mento tremava. 'Shinobu vinceremo di sicuro, te lo prometto'. In quanti sarebbero morti?

Nonostante la notizia continuammo ad andare avanti, finché non mi fermai davanti ad una porta, la spalancai e lo vidi: Kokushibo. Si girò a guardarmi e in quel piccolo sguardo capii: durante quella notte il conflitto che non sapevo neanche da quante generazioni durasse sarebbe finito, qualcuno dei due sarebbe morto e l'unica cosa che potevo fare era combattere per far sì che quella a sopravvivere fossi io, non c'era nient'altro per cui lottare.



angolo così

domenica esce la quarta stagione voglio piangere non sono prontaaaaa

comunque stavo riguardando demon slayer e ho avuto voglia di scrivere

scusate se sono così lenta

adios


La luna splende anche di giorno🌙  (tomioka x reader)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora