𝐈𝐗

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6:00
Suona la sveglia. Porca buttana. Devo alzarmi per forza? 😫
Okay si mi devo alzare. Oggi comincia la scuola e non voglio arrivare in ritardo il primo giorno di scuola. Entro in doccia, mi asciugo, lavo i denti, mi trucco e mi dirigo verso l'armadio. Mhhh, cosa metto? Ce l'ho! La fantastica tuta blu navy della nike. Ahh la amo. Scendo a fare colazione e trovo Gustav seduto al tavolo. G:<<Buongiornoo, pronta per il primo giorno di scuola?>>
<<Giorno Gus, si credo di sì>> quanto è carino vi prego, mi fa tenerezza.
Dopo aver mangiato le fette biscottate vado a spruzzarmi il profumo, prendo lo zaino, saluto la zia ed esco di casa con Gustav. Gustav ha la macchina, perciò andrò con lui. Devo dire che sono in ansia. Se non piacessi a nessuno? Iniziai a muovere la gamba. Gustav se ne accorse e mi rassicurò. G:<<Hey, andrà tutto bene>> sorridendo. Io gli sorrisi e mi tranquillizzai. Cazzo, siamo arrivati. È abbastanza grande,ed è strapieno di persone. Mentre camminavo accanto a Gus potevo sentire le voci delle persone dire "quella è la nuova ragazza" "sarebbe la cugina di quel figone di Gustav" "voglio coniscerla, mi sta simpatica" e persino i ragazzi fare scommesse del tipo "50 euro che riesco a portarmela a letto". Bene. Raggiungemmo Bill, Georg e Tom. B:<<Giorno belli>> G:<<Buongiorno>> li salutai. Tom però si limitava a guardarmi.

Mentre parlavamo suonò la campanella. Alla prima ora dovrei avere.. Chimica? Sì mi pare di sì. Sentì una mano prendermi il polso. T:<<Seguimi>> mi portò davanti un'aula, suppongo fosse quella di chimica. Entrammo e salutai. Prof:<<Bene ragazzi, lei è la vostra nuova compagna Sheron, datele il benvenuto. Sheron, ci parli un po' di te?>> Cazzo quanto odio presentarmi. <<Beh ecco, mi chiamo Sheron, vengo dalla Polonia, mi piace ascoltare la musica e sono la cugina di Gustav Schaefer>>
Prof:<<Bene, puoi sederti vicino a Kaulitz>> benissimo direi. Andai a sedermi. Tutte le ragazze mi guardavano male, tranne 2,mi guardavano con uno sguardo amichevole. Spero di farmi delle amiche. Mi sedetti e una delle due ragazze mi porse la mano. X:<<Piacere, Morgan!>> afferrai la sua mano. poi uscì la roba per la lezione. Durante l'ora, mi stavo annoiando un po', allora mi girai per guardarmi un po' in torno. Alcuni parlavano, altri seguivano, e tom mi fissava. Aiuto che ansia che mette. <<Ho qualcosa che non va?>> sussurrai. T:<<No, sei perfetta>> sorrise. Gli sorrisi e tornai a seguire la lezione. Suonò la campanella. Mi aspettavano altre 3 lezioni, ma vi skippo fino all'intervallo perché so che sennò vi kadono le palle.

Andai alla mensa e presi un toast, lo mangiai velocemente ed uscì in cortile. Mi sedetti sotto un albero e misi la musica nelle mie cuffiette. Due ragazze si avvicinarono verso di me, allora tolsi la musica. Una era Morgan, l'altra era quella che mi aveva sorriso in classe. Morgan si sedette alla mia destra, l'altra ragazza alla mia sinistra. X:Piacere, Jade>> le porsi la mano. Parlammo un po' di me e un po' di loro. Mentre Morgan raccontava delle cose comprate ieri al centro commerciale, il mio sguardo cadde su Tom. Si stava baciando con una ragazza mentre le sue mani andavano dappertutto. Non ci vedevo più dalla rabbia. <<Scusate ragazze devo andare>> mi alzai e Tom se ne accorse. Andai verso il bagno. Mi appogiai al lavandino, stavo per scatenare un inferno. Ma aimè, quando sono arrabbiata, oltre che distruggere la prima cosa che trovo, piango. Evitai di spaccare lo specchio e mi accasciai a terra affondando nelle mie lacrime. Perché? Che cazzo di problemi ha!? Sentì una presenza vicino a me. X:<<Ragazza se continui a piangere ti si rovinerà il trucco>> Sollevai la testa e vidi una ragazza, forse più grande di me. Mi porse le mani per farmi alzare. Prima guardai il suo viso, poi guardai le mani, infine mi alzai senza il suo aiuto. X:<<Okay, qual è il tuo nome?>> <<Sheron>>, X:<<Piacere, Ashley. Cosa succede Sheron?>> <<Ho visto il ragazzo con cui mi frequento limonarsi un'altra>> dissi in lacrime. lei mi abbraccio e disse A:<<Fai vedere a quello stronzo chi sei, non farti mettere i piedi in testa. Dimostragli che stai meglio senza di lui>> Era una buona idea? forse aveva ragione. <<Grazie>>le dissi abbracciandola di nuovo. A:<<Di che anno sei?>> <<Secondo anno, tu?>> A:<<Terzo. Ti va di essere amiche?>> SI CAZZO SI. <<Certo>> dissi sorridendole. A:<<Vieni qua>> disse per poi sistemarmi il trucco. A:<<Ora non piangere più per quello stronzo, meriti di meglio. Questo è il mio numero, scrivimi pomeriggio>> Mi scrisse il suo numero nel telefono e io la memorizzai.
A:<<Ci vediamo Sheron>> disse andando in classe. Dunque, tornai in classe anch'io, con l'intenzione di non cagare più quello stronzo.

𝐓𝐎𝐌'𝐒 𝐏𝐎𝐕

Finito di baciarmi la tipa, tornai  in classe. Suonó la campanella di fine intervallo e piano piano entrarono tutti,per ultima Sheron. Si sedette e non mi guardò neanche in faccia.

𝕊𝕜𝕚𝕡 𝕥𝕚𝕞𝕖/𝕦𝕝𝕥𝕚𝕞𝕒 𝕔𝕒𝕞𝕡𝕒𝕟𝕖𝕝𝕝𝕒

È appena scattata l'ultima campanella,e Sheron non mi ha rivolto la parola, ma che ho fatto? Bah. Mentre stava per uscire dalla classe la afferrai dalla spalla. <<Mi spieghi che ti prende?>>
S:<<Che mi prende?! Prima mi scopi,poi esci con me, e poi ti limoni un'altra! Ecco che mi prende, che sei un fottuto stronzo!>> Disse per poi andarsene.

𝐅𝐈𝐍𝐄 𝐓𝐎𝐌'𝐒 𝐏𝐎𝐕

T:<<Mi spieghi che ti prende?>>

<<Che mi prende?! Prima mi scopi,poi esci con me, e poi ti limoni un'altra! Ecco che mi prende, che sei un fottuto stronzo!>> Urlai per poi andarmene. Basta. È troppo.
tornai a piedi a casa. Ricordavo la strada dopo averla memorizzata per bene quella mattina. Ci misi venti minuti.

Finalmente arrivai a casa. Entrai e Gustav si fiondò davanti a me. G:<<Sheron! Tutto bene? Non ti ho trovata, temevo ti fosse successo il peggio!>> scoppiai a ridergli in faccia. Dai, ma come si fa a pensare cose del genere?
gli raccontai tutto e mi disse che gli dispiaceva per me. Io pranzai e poi tornai in camera mia. Fortunatamente compiti non ne lasciano,perciò,per quanto stanca ero,mi addormentai.

𝑺𝑷𝑨𝒁𝑰𝑶 𝑨𝑼𝑻𝑹𝑰𝑪𝑬

Heyyy scusate il ritardo. In questi giorni non va tanto bene. Spero vi sia piaciuto,al prossimo capitolo💗

You Know How We Do It - Tom Kaulitz Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora