Capitolo 4

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Jude Bellingham:

Questa volta non vi racconterò come è andata la mia mattinata. Solita rottura di palle con la scuola, solita competizione con Madison e il resto già lo sapete. Una volta tornato a casa, andai ad allenarmi in palestra con Jobe. Avevo bisogno di sfogarmi. Madison ancora doveva rispondere al messaggio della sera precedente e sta cosa mi preoccupava un sacco. No raga, toglietevi dalla testa questo pensiero di merda. Non sono innamorato di miss perfettina e non lo sarò mai, manco morto.

Arrivati in palestra, iniziammo il nostro solito allenamento ed ebbi la terribile idea di parlare di sta storia con mio fratello. Gli raccontai dell'appuntamento dalla preside, della reazione di Madison e del fatto che ancora non avesse risposto al mio messaggio e ammetto che l'ansia mi stava mangiando vivo.

"La prima cosa a cui penso è che per te non è una semplice gara, ma vuoi dimostrarle di essere alla sua altezza e questa storia va avanti da quando siete praticamente nati, secondo me è come se tu avessi paura di non essere abbastanza per una come Madison Beer." Mi disse quel rincoglionito di Jobe e io sbuffai pesante, roteando gli occhi per poi tirargli un pugno sulla spalla.

"Non mi sento inferiore a Madison, voglio solo farle capire che sono capace quanto lei e poi ho già Jessica, non sono innamorato di miss saputella."
Eh si raga, non solo Madison era fidanzata. Io e Jessica stavamo insieme da quasi 5 anni ed era davvero bellissima.

"Guarda che l'hai detto tu di non essere innamorato di Madison, io non l'ho mai detto e, con sta frase, non ti crede nessuno. Si sa che infondo qualcosa c'è, ma sei l'unico a non averlo ancora capito."
Mi fece lui l'occhiolino e io lo ignorai, riprendendo l'allenamento.

Dopo quasi due ore di allenamento e di chiacchiere, quando io e Jobe ci allenavamo, sembravamo sempre delle vecchie che ciattellano sulle panchine. Tornammo a casa e ognuno andò nel proprio bagno a farsi una bella doccia fredda, per poi iniziare a studiare per il test di ingresso nella facoltà di medicina. Se non sarei riuscito a diventare uno dei calciatori più famosi al mondo, volevo diventare medico, anche se ci sarebbe stato molto da studiare. Per qualche strano motivo, quel giorno non riuscivo a studiare per niente, Avevo la testa altrove e mi rimbombavano mille vocine che si riempivano di domande stupide. Dopo quasi un'ora che cercavo di studiare, lasciai perdere e iniziai a prepararmi per andare ad una delle solite cene a casa Beer.
Non sapevo come comportarmi quella sera e soprattutto non sapevo se chiedere a Madison come stava, visto che non avevo ricevuto una sua risposta.

Una volta arrivati a casa Beer, salutammo tutti educatamente e chiesi ai suoi genitori dove fosse, così andai nella sua stanza e bussai alla sua porta e aspetto una sua risposta. La mora mi fece entrare e la guardai in tutto il suo splendore. Entrai nella sua stanza e la
salutai dolcemente. 

"Madison non vorrei disturbare il tuo studio ma volevo parlarti. Ieri, dopo la visita dalla preside, mi sembravi preoccupata del fatto che finiremo l'anno prima e che andremo il college Ne vuoi parlare?"
Le dissi con un tono preoccupato e mi sedetti sul suo letto, guardandola negli occhi.
Era bellissima.
Aveva i capelli legati da un cocò fatto alla cazzo di cane, una tuta nera e una canottiera aderente che le risaltava le curve.

"Sono entrata un attimo in crisi perché non me lo aspettavo, non pensavo che sarei riuscita a finire la scuola prima del tempo e devo muovermi a decidere quale università di Marketing iscrivermi o se provarle tutte"
Ammise lei mentre notai che stava disegnando degli abiti bellissimi. Non sapevo che fosse così brava a disegnare e soprattutto che le piaceva la moda.

"Madison sono sicuro che troverai l'università più adatta a te e che ti porterà alla carriera che sogni, anche se, ovviamente è solo una mia idea, ma dovresti studiare moda e diventare una grandissima stilista. Stai disegnando dei modelli spettacolari e, se fossi una donna, li indosserei volentieri."
Le ammisi e le feci un piccolo occhiolino. Lei arrossì teneramente e continuò a disegnare.

"Grazie Jude, mi fa molto piacere sentirtelo dire e apprezzo molto anche il messaggio che mi hai inviato ieri sera."
Mi disse dolcemente la mora e si alzò dalla scrivania, avvicinandosi a me. Lasciandomi un bacio sulle labbra.

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