I've never been so mad.

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Berlino, Germania,
Ore 9

Quella mattina mi svegliai particolarmente felice.
Ero nella mia città natale dopo due mesi che sembravano non finire mai.
Era una bellissima giornata di primavera, il cielo era limpido senza nuvole, il sole emanava raggi caldi, gli uccellini cinguettavano e gli alberi erano in fiore.
Era tutto così bello. Magnifico.
Decisi di andare a fare una passeggiata in centro.
Presi l'autobus, cosa che non facevo quasi mai per colpa dei fan.
Però anche io ero una persona normale,
come tutte le altre e non c'era niente di male nel prendere i mezzi pubblici.
Ovviamente avevo cappello e occhiali così ero un po' più tranquilla.
Arrivai in centro e c'era un leggero venticello che mi passava tra i capelli e mi accarezzava le guance.
Passeggiavo lentamente e una dolce mamma con un piccolo bimbo mi riconobbero.
-Mamma, mamma guarda c'è Mery! - disse il bimbo e la mamma cercando di calmarlo gli disse - Amore adesso andiamo a chiedere una foto ma stai tranquillo. - mentre si avvicinavano.
Così dopo averli sentiti mi fermai.
La mamma molto gentilmente mi chiese se potevo fare una foto con il suo piccolino e ovviamente accettai.
Feci la foto con il bimbo in braccio e chiesi alla mamma - Posso rubarglielo un secondo? - lei annuii.
Lo portai dentro un bar e gli comprai delle caramelle. Era il più felice del mondo.
La mamma mi ringraziò molto, li salutai e continuai a passeggiare.
Passai davanti alla vetrina dove comprai quel vestito e davanti al bar dove stavo sempre con Tom.
Mi venne un momento di nostalgia, ma sorrisi e basta.
Mi sedetti al solito bar nel solito tavolino all'aperto.
Il cameriere che mi conosceva e ovviamente non mi vedeva da tempo mi disse:
-Signorina! Quanto tempo, sempre il solito? - esclamò con il sorriso.
-Buongiorno! Si perfavore!
Mi portò il mio solito ordine, una cosa molto semplice: un bicchiere di succo alla pesca con ghiaccio.
-Dov'è stata tutto questo tempo Signorina? - chiese fermandosi un po' davanti a me.
-Oh mi sono trasferita a New York, ma sono qua solo oggi per lavoro, mi piacerebbe rimanere qua, soprattutto in queste giornate.
-Ha ragione signorina, allora quando torna a Berlino mi passi a trovare, mi raccomando.
-Ci mancherebbe!
Lui tornò a lavorare mentre io mi godevo il mio succo.
Notai poco più avanti un negozio di musica.
Finii il mio succo, pagai e lasciai la mancia al cameriere.
Decisi di entrare nel negozio.
Era pieno di strumenti musicali, ovviamente mi soffermai sulle chitarre.
Mentre le toccavo quasi con paura di romperle sentii una voce chiamarmi. Ammetto che presi un po' paura.
-Ragazzina, ti piacciono quelle chitarre? - era solamente il commesso che lavorava lì.
-Oh si, sono uno strumento incantevole, però preferisco il pianoforte, ha qualcosa di magico.
-Beh se vuole provare a suonare qualcosa c'è ne uno proprio lì.
-Davvero, posso?
-Certo.
Andai al pianoforte, mi sistemai e iniziai a suonare qualche cosa di semplice.
-Mi permetta di dirle che è molto brava. - disse il commesso che stava di fianco a me.
-Beh grazie ma non è il mio massimo.
-Allora cosa aspetta a farmi sentire che sa fare? - disse sorridendo.
Sorrisi anche io e iniziai a suonare "Monsoon"

Suonando iniziai anche a cantare e il commesso rimase impietrito.
Finii di suonare e girai la testa verso il ragazzo.
-Wow, lei è veramente brava. Sa anche suonare e cantare i Tokio Hotel.
Mi limitai a sorridere e basta.
Non comprai niente ma lasciai 100€ al ragazzo.
Me ne andai molto felice, che ci crediate o no mi aveva migliorato la giornata.

Si erano fatte le 15.30 e alle 18 avrei avuto la sfilata con la festa più tardi.
Allora andai in hotel a rilassarmi un po'.
Verso le 17 chiesi a Nate di accompagnarmi e così fece.
Quel giorno dietro le quinte c'erano anche degli intervistatori che andavano a fare domande alle modelle.
Io ero la prima ad uscire e dietro di me c'era Heidi Klum.

( Ragazze non ho nulla contro Heidi anzi la adoro, solo che mi serviva una "rivale" nella storia)

Allora gli intervistatori partirono da me.
Mi chiesero ovviamente domande di gossip e io risposi in modo molto ironico che al momento non volessi nessuno.
Passarono a Heidi e io mi voltai verso di loro.
-Allora Heidi hai qualche fiamma al momento?
-Si, mi sento con Tom Kaulitz, mi chiama di notte e mi invita a casa sua e il resto immaginatevelo - disse ridendo.
Non potevo credere alle mie orecchie.
Fissai Heidi con uno sguardo mortale.
Lei si girò e mi guardò impaurita mentre io continuavo a fissarla.
-C'è qualcosa che non va? - chiese.
-No, va tutto bene, anzi alla grande - risposi infastidita e incazzata come una bestia.
Ero talmente incazzata che mi stavo dimenticando di entrare in passerella.
Vabbè la sfilata ovviamente andò bene, perché nel mio lavoro ero bravissima.

Questo era "l'outfit"Uscita aspettai la fine della sfilata e poi con un pullman ci portarono alla festa

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Questo era "l'outfit"
Uscita aspettai la fine della sfilata e poi con un pullman ci portarono alla festa.
Ovviamente al Coco che era la discoteca più famosa di Berlino.
Appena entrata si sentiva un'odore di erba e di alcool fortissimo, mi bruciavano quasi gli occhi.
Vabbè quella sera mi divertii e ballai un sacco.
Ad un certo punto però iniziai a sentire una presenza strana. Era una sensazione brutta.
Continuai a ballare fino a quando, da uno scorcio tra la folla, lo vidi.
Tom.
Non era solo, si stava limonando Heidi.
Stavo malissimo avevo il cuore in mille pezzi.
Rimasi ferma in mezzo alla pista, con la musica che spaccava i timpani ed il fumo che mi girava intorno.
Heidi andò in bagno.
Tom si sedette sui divanetti e il suo sguardo cadde proprio su di me.
Strizzò gli occhi e capii che ero io.
Era sicuramente fattissimo.
Si alzò e lo vedevo venire verso di me.
Presa dal panico uscii dalla discoteca con il cuore in gola.
Restai in piedi sul ciglio della strada con il vento che mi abbracciava.
Delle mani mi abbracciarono da dietro.
Le conoscevo quelle mani meglio di chiunque.
Sentivo l'odore di erba e di alcool.
-Scusami Mery, ho bevuto un po' più del dovuto stasera, se potessi ti porterei a casa mia e ti farei sentire molto meglio.
Dopo queste parole lo sentii cadere a peso morto addosso a me.
E adesso che cazzo faccio.
Gli misi il braccio intorno al mio collo e visto che abitava lì vicino lo portai a casa.
Avevano sempre una chiave di riserva sotto il tappeto così aprii casa e mi tolsi i tacchi per non far rumore.
Dato che Bill non era venuto in discoteca supponevo fosse a casa.
Allora salii le scale e lo portai in camera sua.
Gli tolsi i vestiti e lo lasciai dormire in boxer.
Lo coprii e gli accarezzai un pochino la faccia.
-Resta con me, non mi lasciare di nuovo - sussurrò.
-È meglio per tutti e due, amore mio. - sussurrai e mi avvicinai a lui e gli diedi un bacio sulla guancia.
Nel sonno sorrise e così anche io.
Mi avvicinai al suo orecchio e sussurrai: "You know, you know I'll see you again."

Me ne andai da casa Kaulitz e chiamai un taxi che mi riportò all'hotel.

Arrivata in camera iniziai a ri-preparare la valigia dato che alle 6 saremmo partiti.
Chiusa la valigia mi misi un po' sul letto e pensai a quello fatto prima.
Tom non si sarebbe ricordato nulla, ma meglio così.
"Non so proprio resisterti Kaulitz" pensai tra me e me.
Passò del tempo e uscii dalla stanza ed ecco Nate che mi aspettava.
Andammo in aeroporto e alle 6.20 l'aereo decollò per New York.

SPAZIO AUTRICE
Ehilà ragazze! ecco il nuovo capitolo molto bello secondo me. Com'è la storia??
Tra poco finirà e sono indecisa se scriverne un altra oppure no.
Ditemi voi!
Scusate per eventuali errori grammaticali
un beso💋💋💋💋💋💋

I just wanna dance - Tom Kaulitz Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora