VI

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-Basta, papà, basta!-  sentii Cassidy urlare dall'interno della casa. Aprii subito la porta e vidi mio padre tendente a prendere altre credo due o tre birre e mia sorella che provava a dissuaderlo.
Quando lei mi vide lui ne approfittò e usò l'occasione per prendere cosa gli serviva e uscire dal retro.
-Cazzo!- urlò frustrata mia sorella.
Mi avvicinai e lei mise le mani sulla faccia, appoggiandosi ai banconi in cucina.
-Scusa- sussurrai -ora ci sono io- continuai.
Alzò lo sguardo su di me e mi abbracciò.
-Và a riposarti, okay?- proposi.
Lei annuì e poi lentamente se ne andò in camera sua.

Stetti sola in salotto per molto, studiai, lessi, guardai la televisione, esattamente un film che ritenni molto lento, infatti probabilmente lo dormii anche un po'.

A fine film più o meno il campanello suonò, il che mi obbligò ad alzarmi.

-Ciao, Elena!-
-Oh mio Dio, zio dav!- gli saltai addosso.
-Allora, come va?- chiese nel mezzo dell'abbraccio. Non risposi subito, aspettai un po' cercando le parole.
-Diciamo bene- sorrisi staccandomi.
-Mio fratello?- chiese preoccupato
-Esattamente come l'ultima volta- risposi.
Lui sbuffò e poi mi mise la mano sulla spalla.
-Ti sei fatta molto bella, non ti vedo da un po' io!-
Ridemmo e poi lo ringraziai.
-Vieni, entra- lo invitai.
Sorrise e mi seguì dentro casa.

-Sai, tuo cugino pure verrà un po' qui in città, staremo nella nostra vecchia casa- sorrise sedendosi accanto a me sul divano. Sorrisi anche io poco dopo.
-Non lo vediamo da un sacco io e cass!-
-Per questo l'ho convinto a venire-

-Ah, a proposito, dov'è Cassidy?- chiese dopo qualche chiacchera.
-Sta dormendo, di solito si occupa lei di papà, capisci bene che è distrutta- spiegai.
Lui guardò a terra e la sua gamba iniziò a saltellare.
-Che hai?- chiesi guardandolo.
-Niente niente, tranquilla- sorrise.
Lo guardai non chiedendo nient'altro, sicuramente non gli crebbi, però ebbi paura a domandare.

Parlammo molto e ci raccontammo un sacco di cose.

-Oh-
Ci girammo entrambi e vedemmo Cassidy arrivare dal corridoio.
-Zio dav!- urlò indicandolo.
-Heey- la salutò lui alzandosi e abbracciandola.
-Mi sei mancato tantissimo, zio!-
-Ohh, mi siete mancate anche voi ragazze-

Giocammo un po' e poi lui si alzò e si avvicinò alla porta dato che voleva tornare a casa.

-David?-
-Papà!- urlai io.
-El, tranquilla- disse mio zio mettendosi davanti a noi.
Li guardai terrorizzata:
Loro non erano per niente in buoni rapporti, si odiavano quasi. A dirla tutta mio zio non avrebbe mai potuto odiare mio padre, mentre mio padre, lui si che lo odiava. In più era anche ubriaco fradicio.

-Che cazzo fai qui?- chiese mio padre.
-Ragazze, uscite per favore- mio zio si rivolse a noi.
-No!- strillai io mentre lui ci trascinò alla porta.

-Cass, non li possiamo lasciare da soli lì!-
-Dobbiamo, vieni, torniamo qui fra poco-
-No, ferma!-
-Elena perfavore-
-Si distruggeranno-
-Andiamo!- mi strattonò lei.
Mi trascinò dal braccio fino ad un prato abbastanza lontano da casa.
-Stiamo un po' qui e poi torniamo e li controlliamo, va bene?-
-No, non va bene!- dissi frustrata.
-Elena perfavore, sono già stati da soli in una stanza, staranno bene-
-Si, sicuramente-
Mi allontanai da lei e mi misi seduta appoggiando la testa ad un albero.

-Elena!- mi chiamò mia sorella.
Non le diedi ascolto e chiusi gli occhi restando appoggiata.

-Svegliati, biondina-
Aprii gli occhi in fretta e mi ritrovai sdraiata sulla terra.
Mi guardai in torno e vidi Tom accovacciato davanti a me.
-Mmh?- mugolai.
-Tua sorella ha chiamato Tobia per stare con te, Tobia non poteva così ha chiamato Bill che ha chiamato me- cercò di spiegare. Lo guardai assolutamente confusa e lui se la rise.
-Dai alzati, ti devo portare a casa-
-Giusto, papà!- mi alzai di scatto.
Lui mi guardò non capendo.
-Devo tornare subito!- dissi.
-Sissignora-

Mi aiutò ad alzarmi del tutto e mi accompagnò a casa. Appena arrivammo mi fiondai sulla porta seguita da lui.

-Papà? zio?- urlai.

-Siamo qui, el!- mi chiamò mio zio dalla camera di mio padre.
Corsi subito in quella direzione aspettandomi il peggio, ma quando arrivai vidi una scena moolto più che inaspettata.

-Hey!- salutò Cassidy.
Rimasi a bocca aperta nel vedere lei, papà e lo zio ripulire il macello di stanza in cui dormiva mio padre.
-Ci dai una mano?- chiese mio zio.
Non risposi né mi mossi  per un po' finché sentii qualcuno toccarmi la spalla.
-Tutto apposto?-
Mi girai e vidi Tom dietro di me.
-Uh, si, credo- mormorai rigirandomi a guardare loro tre pulire.
-E lui?- chiese mio zio fermandosi.
-Ah giusto, lui è Tom, è un'amico- spiegai.
Guardai tutti e tre fino ad arrivare a mia sorella. Mi stava fissando e ridacchiando.
La guardai assottigliando gli occhi e lei si ricompose subito.
-Tom, loro sono mio padre, mio zio e mia sorella- indicai tutti quanti.
-Salve- salutò fra il molto imbarazzo.
Salutarono anche loro tre e poi ci fu un momento di silenzio molto lungo.

-Okay, io ora devo andare, è stato un piacere- Tom spezzò il silenzio.
-Si, giusto, ti accompagno- dissi io.

Ci incamminammo e quando arrivammo alla porta lui si mise a ridere, facendo di conseguenza ridere anche me.

-Cosa ridi?- chiesi.
-È stato molto imbarazzante-
-Lo so- scoppiai di nuovo.
-Ridi più spesso-
-Cosa?-
-Sei ancora più bella quando ridi, ridi più spesso-
Sorrisi e probabilmente arrossii anche un po'.
-Grazie- mugolai.
-Di niente, biondina- sorrise voltandosi e incamminandosi.

Chiusi la porta e sorrisi anche io.

-Ragazza ma scherzi? 'sei ancora più bella quando ridi', credimi hai fatto colpo- Cassidy spuntò da dietro al muro e iniziò ad urlarmi addosso.
Scossi la testa e le diedi un colpetto sulla spalla.
-Smettila!-
-Come faccio a smettere se è così carino con te??-

Alzai gli occhi al cielo e poi cambiai discorso.

-Cos'è successo oggi con lo zio e papà?-
-Mmh allora, tu ti sei addormentata su quell'albero ma io avevo bisogno di controllarli, quindi ho chiamato Tobia e gli ho chiesto di venire, solo che mi ha detto che sarebbe venuto da te Tom dato che si era proposto spontaneamente. A quel punto io sono tornata a casa e ho trovato loro due in camera di papà a parlare. Poi io ho iniziato a pulire e loro mi hanno aiutato.-
Ascoltai tutto attentamente.
-Aspetta un attimo, tarzan ha proposto di riaccompagnarmi?-
-Si, bellezza- rise lei. -No aspetta, tarzan?-
-Si, lo chiamo tarzan o dreaddone di solito- ridacchiai.
-Allora siamo già alla fase dei soprannomi! anche lui ti chiama biondina, giusto!- urlò.
-Chiudi la bocca Cassidy!-
-Mai- sorrise.

*Fine capitolo VI*
1091 parole

Provocarmi non fa bene- Tom KaulitzDove le storie prendono vita. Scoprilo ora