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-Ragazze?-
Entrambe ci girammo verso la porta e vedemmo Paula spuntare.
-Siete contente?- chiese sorridendoci.
-Moltissimo- risposi io con ancora gli occhi bagnati dalle lacrime.
-È tanto forte- aggiunse mia sorella guardando la diretta interessata.

-Sentite, c'è qualcuno qua fuori insieme che vorrebbe vederla- continuò Paula.
-Chi?- chiesi io
-Vieni a vedere- mi fece l'occhiolino.

Mi alzai e mi avvicinai a lei, vedendo papà dietro alla porta.

-Papà?- chiesi incredula.
Negli ultimi tempi non era mai venuto a trovarla, per non parlare di quando era ubriaco.

-Vostra..vostra madre sta bene?- chiese mordendosi il labbro.
-Si- risposi facendogli cenno di entrare.

Feci per andare dietro di lui che Paula mi prese dal braccio.

-Ancora gli ospiti non sono finiti- disse.
La guardai strana e mi affacciai alla porta, vedendo che anche Tobia e Tom erano lì.
-Ciao- mi salutò quest'ultimo
-Ciao, che fate qui?- chiesi sorridendogli
-Io sono il tuo migliore amico e ho saputo di tua mamma, lui non lo so- rispose Tob.
Ridacchiai e li feci entrare.
-Eccola, si sveglierà fra qualche ora- spiegai appena tutti furono entrati.

Vidi che Tom la guardò attentamente per poi guardare me, come se stesse cercando qualche somiglianza fra di noi.

Passarono i minuti e poi anche un'ora, poi tutti tornammo a casa sotto consiglio di Paula.

-Grazie per esser venuto- dissi a Tom una volta usciti dall'ospedale.
Lui sorrise a annuì.
-Quando tob me l'ha detto ho pensato fosse una buona idea venire- spiegò
-Hai fatto bene-

Ognuno andò a casa sua apparte Tobia che venne a casa nostra come stabilito.

-Quindi, per caso sai perché Tom è voluto venire con me ad ogni costo?- chiese quando ci fummo buttati sul divano.
-Che intendi?-
-Niente, se sai perché Tom era così preoccupato da non poter aspettare-
-Tobia- lo guardai male
-Era solo una domanda, niente di più!-

-Dimmi la verità Elena!!- mi fece gli occhi dolci dopo qualche minutoe io in cambio gli feci il dito medio.
-State insieme?- chiese
-Cosa?? no!- dissi senza pensarci su.

'Eppure..forse..' pensai dopo aver parlato.

-Hai lo sguardo da Elena pensosa- commentò Tobia.
-Lo sguardo da Elena pensosa?- chiesi guardandolo e ridacchiando.
Lui annuì e rise con me.
-Se ti dico la verità, tacerai con gli altri?-  chiesi dopo. Lui annuì ancora una volta.
-Okay, ci siamo...baciati- esitai.
I suoi occhi si spalancarono e iniziò a sorridere.
-Lo sapevo!- esultò. Alzai gli occhi al cielo e lasciai uscire una piccola risatina.
-Coglione-

Stettimo insieme ma non ricevemmo alcuna chiamata fino alla sera, cenammo tutti e quattro insieme e chiacchierammo.

-Ancora niente?- chiesi a mia sorella sparecchiando. Lei scosse semplicemente la testa e io sospirai.
-Tranquilla- sorrise leggermente guardando la mia espressione abbastanza triste.

Finimmo di sparecchiare e poi io mi buttai nel mio letto mentre tob si mise sul puff accanto ad esso.

-El, tranquilla- disse lui.
Mi misi seduta e annuii come per convincermi che avesse ragione, che dovevo stare tranquilla.
-Vedrai che ora chiamano- continuò
-Si, hai ragione- soffiai sorridendogli.

Aspettammo fino alle undici quasi, poi mia sorella ricevette la famosa chiamata.

Tutti ci alzammo e andammo intorno a lei.

-Okay, va bene, grazie ancora- disse infine attaccando.
-Quindi?- chiesi subito io
-Sta bene, è sveglia, solo che i dottori dicono che se la vogliamo andare a vedere dobbiamo andare domani- sorrise.
Automaticamente sorrisi anche io e corsi ad abbracciarla.
Guardai poi dietro di lei e vidi nostro padre, anche lui stava sorridendo.
Lentamente andai anche da lui e lo abbracciai. Dopodiché abbracciai anche Tobia che stava da parte e sorrideva.
Nessuno disse nient'altro, ci abbracciamo e sorridemmo, tutto qui.

Andammo a dormire dopo un po' e io finalmente dormii tranquilla, senza troppi pensieri addosso. Non succedeva da tempo che riuscissi a dormire bene.

-Elena, sveglia, andiamo dalla mamma-
lentamente mi misi seduta dopo quella frase e vidi tutti davanti alla mia porta e Cassidy di fronte a me.
-Che?- chiesi ancora completamente addormentata. Sentii Tobia ridacchiare dalla porta e mi girai a guardarlo male.
-Vestiti, andiamo dalla mamma- spiegò mia sorella.
-Giusto, la mamma!- urlai alzandomi di scatto e prendendo i vestiti dall'armadio.
-Arrivo subito- annunciai lasciando la stanza e andando nel bagno.
Mi preparai in velocità e uscii subito dopo.
-Andiamo- dissi mettendomi le scarpe.

-Paula- Cassidy non finì la frase che Paula capii subito e rise.
-Venite- si alzò
Risi anche io e la seguii insieme a gli altri.
Ci portò nella stanza di nostra mamma che non era la stessa di prima. Lei era seduta nel letto e stava parlando con un'infermiera. I miei occhi si riempirono di lacrime come quelli di mia sorella e di mio padre.
-Laura- la chiamò Paula.
Appena ci vide sorrise e ci guardò.
-Mamma..- mormorò mia sorella guardandola.
Lei ci sorrise e annuì.
-Come va?- continuò Cassidy con le lacrime agli occhi.
Io non riuscii a dire niente, stetti soltanto
ferma in silenzio, paralizzata.

-Ora bene, venite qui!- rispose la mamma aprendo le braccia pronta ad abbracciarci.
-Ci sei mancata moltissimo- disse mia sorella piangendo e correndo addosso a lei. Lentamente mi avvicinai anche io e sorrisi piangendo addosso a lei.
-Ragazze, mi siete mancate tanto anche voi due- soffiò lei baciando entrambe le nostre teste.

-Allora, dovete raccontarmi molto- sorrise quando ci staccammo sedendoci.
Guardò entrambe e poi dietro di noi.
-Ciao, Laura- mio padre si fece finalmente avanti mettendosi di fianco a me. Gli occhi di mia mamma si spalancarono e fissarono mio padre.
Non disse niente, probabilmente era spaventata del fatto che fosse ubriaco, infatti io la guardai e annuii cercando di farle capire che era apposto.
Dopo qualche attimo capì e sorrise.
-Ciao-

*Fine capitolo X*
937 parole.
Scusate per l'attesa ma ho avuto problemi e sono in un grosso ritardo con i compiti in aggiunta del fatto che in questo periodo sono a corto di idee

Provocarmi non fa bene- Tom KaulitzDove le storie prendono vita. Scoprilo ora