XVI

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Passai tutta la notte a ascoltare i due gemelli insieme alla mia famiglia.
Non erano antipatici, anzi, Virginia era molto e carina al contrario di suo fratello che invece aveva un approccio diverso, sembrava voler risultare impressionante al volto di tutti, senza ovviamente riuscirci.

Quando se ne andarono corsi in camera mia e mi addormentai appena toccai il letto.

Mi svegliai da sola per il freddo probabilmente verso le cinque del mattino.

Andai nel salotto a prendere una coperta.
Tenendola in mano notai che sotto di questa c'era un cappello azzurro di lana che pensai fosse di Cassidy.

Presi anche questo e tornai in camera, adesso completamente sveglia.

Non riuscii a prendere sonno, così mi alzai una seconda volta e presi il mio nokia, sperando in qualche messaggio dai quattro moschettieri.

Aprii i messaggi e vidi solo la chat di Tobia illuminata.

Sospirai e ci entrai.

Come va?

Sorrisi lentamente e risposi.

Bene, tu?

Pensai che stesse dormendo a quell'ora ma non appena mandai il messaggio lui lo lesse. Parlammo finché io non ripresi sonno.

Nei due giorni seguenti a quelli uscii spesso con Virginia, mi sembrava carina e simpatica.

-Ele, tesoro, hai visite!- mia zia aprì con forza la porta della camera. Riuscì a svegliare sia me che mia sorella dato che dovettimo condividere la camera.

Alzai di scatto la testa e la guardai male fra il sonno e la confusione.

Lei rise e ripeté.
-Hai visite Elena-

Corrugai la fronte, cosa che la fece ridere ancora di più.

-Vieni, magari sistemati un po' prima- continuò guardandomi dalla testa ai piedi ora che mi ero messa seduta.

La guardai ancora più male e lentamente mi alzai e andai nell'armadio, prendendo un paio di pantaloni, una maglietta e una felpa molto semplici, in più, decisi anche di prendere il cappello azzurro della sera prima per non patire il freddo.

Scesi molto lentamente le scale e arrivai all'ingresso, dove vidi Virginia.

-Ciao!- urlò subito venendomi in contro, pronta ad abbracciarmi. Aprì infatti subito le braccia e le avvolse attorno alla mia vita. Sorrisi leggermente e carezzai a mia volta la sua schiena. Approfittai anche di questo momento per osservarla meglio. Aveva i capelli lisci e scalati di una castano chiaro, con anche qualche ciocca colorata di lilla. Dopo qualche secondo ci staccammo e lei se li raccolse in una coda abbastanza corta data la lunghezza dei capelli.

Mi sorrise, un grande sorriso sincero e io lo ricambiai, poi con calma prese il mio polso e mi portò fuori dalla porta. Appena fummo nel portico chiuse la porta di casa.

-Ti va di stare un po' insieme?- chiese guardandomi negli occhi.
-Okay, certo- annuii sorridendole.
Lei ricambiò il sorriso e iniziammo a camminare lungo la strada.
In lontananza vidi una figura abbastanza alta, un ragazzo, che mi sembrò familiare per qualche secondo.

Riuscii solo a vedergli i capelli, raccolsi in una coda bassa, e i vestiti larghi ma non esageratamente.

I miei occhi si spalancarono e per qualche secondo smisi di camminare.

Era possibile che fosse Tom?

Virginia si fermò di scatto quando mi vide imbambolata.

-Che hai?- chiese trattenendo le risate.
Poco dopo, il ragazzo raggiunse la vicinanza giusta perché gli vedessi il volto. Aveva delle belle lineature, era bello, ma non somigliava affatto a Tom.

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⏰ Ultimo aggiornamento: Oct 25, 2023 ⏰

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Provocarmi non fa bene- Tom KaulitzDove le storie prendono vita. Scoprilo ora