XI

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Dopo settimane mia madre tornò finalmente a casa. Aveva ancora dei medicinali prescritti, ma stava bene.

Dopo la guarigione completa di mia mamma e il suo ritorno in casa mio padre si mise in riga, decise che sarebbe cambiato per lei. Io e mia sorella invece potemmo dire finalmente di essere davvero felici. Con il ritorno di mia mamma tutto sembrò tornare come prima, bello, chiaro. So che voi aspettate solo questo paragrafo..quindi..per quanto riguarda me e Tom decidemmo di provare a fare funzionare qualunque cosa fossimo, e ci riuscimmo.

Lui mi fu molto di aiuto, mi stette accanto nei primi giorni con mia mamma in casa e anche quando ci fummo abituate lui continuò a venirmi a trovare, dormire con me e supportarmi incodinzionatamente.

-Elena va' ad aprire la porta!- mia sorella urlò dalla sua stanza. Sbuffai e mi alzai.

-Zio, ciao!- sorrisi.
Notai solo dopo che non era solo.
-Jeremy?- spalancai gli occhi sorridendo.
-Ciao, ele- sorrise anche lui avvicinandosi per abbracciarmi. Lo abbracciai e li feci entrare.
-Allora?? chi è?- chiese Cassidy incammindosi in salotto.
-Jer!- sorrise e corse ad abbracciarlo
-Hey- salutò lui abbracciandola.
-Non ti vediamo da tantissimo- disse mia sorella staccandosi da lui, che annuì
-È vero, sono stato tanto impegnato-

-Dov'è vostro padre?- chiese mio zio chiudendo la porta dietro di sé.
Io scossi la testa e guardai mia sorella cercando una risposta a quella domanda.
-Mamma?- chiese allora lui dopo il nostro silenzio.
-Dorme- risposi facendo un cenno con la testa verso la sua camera.
Lui annuì e sorrise
-Bene, vi lascio lui e vado a cercare vostro padre allora- mise una mano sulla spalla di mio cugino.
-Zio, non c'è bisogno, si è messo in riga- scosse la testa mia sorella. Lui ingoiò e poi sorrise a fatica.
-Vado comunque, non vi preoccupate voi-

Prima che dicessimo altro lui ci salutò e se ne andò. Avevamo tutti capito che era preoccupato per nostro padre, e lo rispettavamo.

-Vi dispiace se esco?- chiesi a mia sorella e a Jeremy. Loro si guardarono e scossero assieme la testa.
-Nono, tranquilla- sorrise Jeremy.
Annuii e poi mi avviai alla porta
-torno fra poco- dissi prima di chiudere la porta dietro di me. Iniziai a camminare per la lunga discesa come ogni giorno e poi voltai alla seconda curva che trovai. Per farla breve, in poco arrivai a casa di Bill e di Tom.

Bussai ma nessuno rispose, quindi suonai al campanello, stavolta Bill aprì.

-Dov'è Tom?- chiesi subito preoccupata.
-Di sopra penso- rispose guardadomi stranito -tutto apposto?-
-No, mi ha scritto un messaggio dicendo 'vieni ho un'emergenza' cosa dovrei pensare?- risposi incamminandomi dentro alla casa.
Bill non disse altro e tornò a sdraiarsi sul divano, mentre io andai in camera di Tom.
Bussai e lui mi diede il permesso di entrare. Era in piedi a torso nudo davanti al suo letto, dove erano stati buttati due vestiti particolarmente formali.

-Che è successo?- chiesi subito andando accanto a lui. Mi guardò e sorrise leggermente. Lo guardai e quando capii che non era successo niente per cui preoccuparsi mi misi le mani sui fianchi.

-Fra un paio di giorni devo andare ad una specie di festa formale con Bill, Georg e Gustav ma ho bisogno di te, non so cosa mettermi!- spiegò tornando a guardare i vestiti.
-Sul serio?- lo guardai male. Lui annuì e ridacchiò.
-Eri preoccupata per me?- mi provocò.
Alzai gli occhi al cielo e sorrisi.
-La fai sembrare una cosa brutta-
-Allora lo eri- rise.
Risi insieme a lui e annuii.
-Comunque, aiutami, ti prego- continuò
-Tom, non ho la più pallida idea di come gli uomini si vestano formalmente, sono una donna!- risi ancora una volta.
-Prova! ti prego!- mi pregò.
Sbuffai e sorrisi
-Va bene, va bene- concessi.
-Grazie- sorrise lasciandomi un leggero bacio sulla guancia. Probabilmente arrossii molto, sentivo la mia faccia andare a fuoco, era stato troppo improvviso. A quella scena Tom rise mentre io cercai di riprendermi.

-No-
-No-
-Assolutamente no-
-Si-
-Si?-
-Si.-
-Finalmente- escamò buttando il completo che scelsi sul letto.
Risi e guardai l'ora.
-Cazzo è tardi- mormorai alzandomi dal suo letto.
Erano le 19:40 più o meno ma dovetti tornare a casa per mio cugino.
-Devo andare- dissi avvicinandomi a Tom.
-Perchè?-
-È arrivato mio cugino, devi stare un po' con lui e con mio zio- sorrisi e gli accarezzai la guancia. In fretta ripresi tutta la mia roba e camminai fino alla porta, dove mi voltai e salutai un'altra volta.

Feci una piccola corsa per tornare a casa
e in dieci minuti arrivai.

-Sono a casa!- urlai chiudendo la porta.
-Incredibile- scherzò mia sorella.
-Divertente- dissi scuotendo la testa.
Stavano apparecchiando, tutti e cinque.
-Ciao mamma- dissi dandole un bacio sulla guancia. Lei sorrise.
-Ciao tesoro-
-Come stai?-
-Sto bene- annuì carezzandomi il braccio.
Sorrisi anche io e mi allontanai sedendomi. Magiammo e parlammo, scoprii molte cose, ad esempio che la moglie di mio zio, Greta, aveva cambiato lavoro o che Jeremy si era appena lasciato. Fu anche divertente, devo ammetterlo.

Se ne andarono abbastanza presto e io e mia sorella guardammo un film nella pura noia.

Le giornate furono puramente uguali al solito infatti in poco i mesi passarono finché arrivammo fino alla fine di ottobre, gli ultimi giorni dell'ultima settimana. Per essere ancora ottobre ammetto che faceva freddo.
-Andiamo?- mi chiese mia sorella appoggiandosi alla mia porta. Io annuii e la seguii fuori. Addosso avevo una felpa, il cappotto e in aggiunta un cappello.
Arrivammo a scuola dopo poco e come prima cosa vidi Tom, Bill, Georg e Gustav in piedi di fronte alla preside, Tobia era incece poco più lontano e stava ascoltando.

Mi avvicinai a quest'ultimo e lo chiamai.

-Shh!- disse portandomi più lontano.
-Non mi zittire, stronzo- ridacchai.
-Eccoli- disse riferendosi a i fantastici 4.
Mi voltai e li vidi camminare verso di noi.
-Allora?- chiese Tobia.
-Ha approvato- rispose Bill sorridendo dalla gioia. Li guardai tutti e cinque confusa.
-Fra un paio di settimane abbiamo un tour, la preside ci ha appena detto che riprenderemo le giornate di scuola dopo e ci ha approvato l'andata- spiegò dopo un po' Gustav. Lo guardai incuriosita e confusa.
-Un tour?- chiesi.
Tutti annuirono apparte Tom, che evitò di guardarci direttamente.
-Wow, bene- sorrisi.
-Bene?- chiese Tom guardandomi sorpreso.
Lo guardai anche io e annuii.
-Perchè, non è un bene?- chiesi confondendomi ancora di più.
-No, si che è un bene, è solo che pensavo ti saresti arrabbiata oppure intristita- spiegò.
Io scossi la testa.
-No, è una bella occasione per tutti voi e non voglio assolutamente che la perdiate per me!- sorrisi mettendomi di fronte a lui.
Sorrise anche lui e mi abbracciò.
Mi prese alla sprovvista ma lo abbracciai anche io.
-Grazie- sorrise.
-Non c'è di che- guardai i suoi bellissimi e profondi occhi.

*Fine capitolo XI*
1140 parole
da me fa un caldo becco sto morendo😭

Provocarmi non fa bene- Tom KaulitzDove le storie prendono vita. Scoprilo ora