VII

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-El, allora, chi era quel Tom?-
-Zio non ti ci mettere anche tu ti prego-
-Eddai, mi puoi dire tutto a me!-
-Ma non è nessuno! solo un amico-
-Mmh-
-Davvero!-
-Poi mi informo meglio-
-Sisi, ciaoo!-

Lo salutai con la mano e poi lui uscì.
Risi e andai in salotto, dove papà e cass stavano parlando.

-Se ti ci metti ci puoi riuscire, papà-
-Fanculo, non sono capace, mi dispiace-
-Io e Elena ti aiuteremo-
-No, non voglio che voi vi immischiate in certe cose, lo farò da solo-
-Ma siamo le tue figlie!-
-Appunto, vi ho fatte soffrire fin troppo, ora basta-

Dopo quelle parole si alzò e si avvicinò a me.
Quando mi vide mi coinvolse in un grande abbraccio che io non mi aspettai affatto. Lo ricambiai e me lo godei a pieno.

Ci staccammo e io sorrisi guardandolo.

-Scusami, Elena-
-Va bene- annuii.
Aspettavo quel momento da troppo ormai.

Lui se ne andò a dormire in camera sua mentre io e mi sorella rimanemmo in salotto.

-È strano, vero?- disse
-Che cosa?-
-Vederlo in questo modo- guardò a terra.
-Oh, si, è vero-

-Però è allo stesso tempo bello, no?- dissi guardandola.
-Certo- annuì subito. -Strano ma bello-
-Mhmh- concordai.
-Ti va di andare dalla mamma oggi?-
-Si, assolutamente- sorrisi.

Decidemmo di andare prima di pranzo, quindi quando si svegliò papà andò dallo zio mentre io e mia sorella andammo come stabilito dalla mamma.

-Ragazze, qui per la mamma?- chiese Paula prevedendo la risposta.
Entrambe annuimmo e lei ci lasciò passare salutandoci.
-Eccoci mamma!- dissi subito entrando.
Mi sedetti sulla poltrona come sempre e iniziai a parlarle insieme a Cassidy.
Nel pomeriggio si aggiunsero anche due persone che non vedevamo da molto, troppo tempo.
-Nonni?-
-Oddio! Elena, Cassidy, che bello vedervi!- esclamò nostra nonna abbracciandoci.
-Oh, ci siete mancate così tanto!- esclamò poi il nonno.
-Si, ci siete mancati anche voi- cercò di sorridere un po' sorpresa Cassidy.

Stettimo tutti con la mamma e poi ci salutammo.

-Seriamente i nonni sono venuti a trovare la mamma?- chiese cass, ancora stranita. Risi e annuii.
-Apparentemente..-

Presi il telefono nel mezzo del ritorno.

Tobia:
Ti va di uscire?

Certo

Ti passo a prendere a casa?

No, ti aspetto al bar vicino

Okay

-Cass, esco un po' con tob, mi fermo al bar, a te va bene?- chiesi.
-Certo! tranquilla- sorrise dolcemente.
Sorrisi anche io e la ringraziai.

-Ci vediamo dopo allora!- la salutai una volta arrivata al bar. Mi salutò anche lei e poi ricominciò a camminare.

Aspettai un po' e poi Tobia arrivò.

-Eccomi!- esclamò.
-Ciao-
-Vieni, ti porto in un posto-
Lo guardai alzando le sopracciglia e poi lui mi prese per il polso e mi trascinò fino ad un motorino lì vicino.
-Metti questo e tieniti- disse porgendomi un casco nero. Lo guardai male e lui mi fece cenno di muovermi, infatti in velocità misi il casco e lui partì.
-Dove cazzo mi hai portata?- chiesi appena ci fermammo.
-Fidati di me- rispose scendendo dal motorino.
-E poi da quando hai un motorino tu?-
continuai a chiedere.
-Basta domande, el!- mi rimproverò.
Alzai gli occhi al cielo e lui mi prese di nuovo per il braccio e mi portò dentro ad un ristorante.

Spalancai gli occhi quando vidi quello che era il motivo per cui tob mi aveva portata lì:
Il dreaddone.

-Tobia, non mi avrai mica portata da lui-
-Tranquilla, andrà benissimo!- strillò lasciandomi all'entrata come una scema.
-Tobia!!- continuai a sussurrare girandomi. Quando riportai il mio sguardo sul tavolo in cui Tom era seduto, non lo vidi più.
-E ora dov'è?- parlai fra me e me.
-Proprio qui- mi voltai in fretta e lo vidi di fianco a me, dietro a delle piante.
-Ciao anche a te- disse dopo il mio lungo attimo di silenzio.
-Ah si, ciao, scusa-
-Vieni- si fece strada davanti a me e mi portò nel famoso tavolo. Ci sedemmo l'uno di fronte all'altra e stettimo in silenzio.
-Hai chiesto tu a Tobia di fare da trasporto?- aprii bocca io.
Lui annuì guardando tutto tranne il mio volto.
-E.. pensavi che scrivere un semplice messaggio sarebbe stato scontato?- continuai a stuzzicarlo.
Non rispose ma un sorrisetto gli si creò in faccia. Lo presi come un si.

-Quindi, perché siamo qui?- chiesi dopo un po'.
-Un semplice pranzo- rispose.
-Ahh, capisco- risi.

Ordinammo e parlammo un po', diciamo che fu il momento in cui ci conoscemmo meglio.

-Grazie per oggi- sorrisi uscendo.
-Grazie a te per non aver opposto resistenza a tob- ridemmo.
-Beh, ci vediamo- dissi infine incamminandomi.
-Aspetta-
Mi girai nuovamente verso di lui e lo guardai.
-Vuoi che ti accompagni?- chiese a voce bassa. Sorrisi subito e risposi.
-Se vuoi-
Dopo quelle parole lui si avvicinò a me e iniziammo a camminare l'uno a fianco all'altra.

-Sai, era da tanto che qualcuno non faceva qualcosa di carino per me- ammisi.
-Ci tengo molto, grazie- alzai lo sguardo e incontrai il suo. Stava sorridendo, un grande sorriso, che fece sorridere anche me.
-Quando vuoi- disse poi tornando a guardare il marciapiede.

Parlammo e ci divertimmo molto, poi arrivammo a casa mia e ci salutammo.

-Bene, grazie davvero- sorrisi.
-Di niente-
Prima che si potesse girare mi misi in punta di piedi e gli lasciai un bacio sulla guancia. Lo presi alla sprovvista, infatti rimase bloccato per qualche secondo.

-Hey- ci girammo e vedemmo mio padre in piedi davanti alla porta con mia sorella dietro. Guardai lei per prima, che gesticolò con le mani facendomi capire che non era ubriaco. Sospirai sollevata e guardai di nuovo mio padre che si stava avvicinando a noi.
-Papà- lo salutai.
-Che fate qui, entrate!-
Quanto mi era mancato il suo umorismo da sobrio, era veramente strano sentirlo ora che ero abituata a l'altro lui, ma era lo stesso bellissimo.
Sorrisi e mi girai dietro per vedere Tom un po' esitante.
Gli feci cenno con la testa di entrare, quindi lui mi seguì dentro.

La casa era messa molto meglio di prima, era stata pulita, probabilmente da mia sorella, e alcune vecchie cose erano state buttate via, ora era in ordine dopo tanto tempo.

-Volete qualcosa?- chiese mio padre entrando dopo di noi.
-Io no, grazie- rispose Tom.
-Io neanche- sorrisi a mio padre.

Per farla breve Tom scappò da quella situazione sui cinque minuti dopo esser entrato e mi lasciò a tutte le domande di mia sorella.

-Non dovevi andare con Tobia?-
-Allora era un sorpresa!!!-
-Che carino-
-Aaw che dolci che siete!-

Mi alzai e feci per andare in camera mia, me lei ovviamente mi prese il braccio.

-Aspetta, ho ancora molte domande!-

Alzai gli occhi al cielo e mi risedetti, pregando che la smettesse presto.

-Okay, hai finito le domande?-  chiesi dopo un po'. Lei tacque un'attimo per pensare e poi annuì.
-Per ora- sussurrò alle mie spalle.
Mi voltai e la guarda stranita.

*Fine capitolo VII*
1145 parole
Manca poco, manca poco🤭

Provocarmi non fa bene- Tom KaulitzDove le storie prendono vita. Scoprilo ora