39 | Ci siamo già incontrati

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CAPITOLO 39
Ci siamo già incontrati

Non sono sicura se ridere o meno.
Il cappuccio tirato, le mani ficcate nelle tasche, nemmeno mi riconosce da distanza mentre mi avvicino al marciapiede davanti al Pink Ocean. Lui, che cambia di tre in tre secondi posa accanto alla moto non avendo idea di come farsi trovare, all'oscuro che invece di scendere le scale e uscire dal portone dell'edificio io mi stia avvicinando dall'altro capo della strada.

Il lampione lo illumina, gli ultimi raggi del sole rendono il cielo di un blu-viola e la temperatura è mite, sarà per via dell'arrivo di novembre.

«A furia di farti trovare figo da paura, finirai con l'inciampare e cadere insieme alla moto» dico a qualche passo da lui che si gira di scatto, si rende conto di me e non appena succede scoppia a ridere poggiandosi una mano sul viso.
Capelli corvini scompigliati, t-shirt nera, giacca da motociclista e cargo scuri. Vederlo così mi fa inevitabilmente ricordare i nostri primi incontri, con la sola differenza che siamo cambiati ma non quello che proviamo che... si è talmente fortificato da mettere radici impossibili da estirpare dai nostri cuori.

«Ti piace più così?» mi fa e si poggia col gomito sulla sella. «Oppure così?» cambia posa mettendosi di spalle.
Inevitabilmente rido non potendo farne a meno e non appena gli sono vicina lo guardo per alcuni istanti con un sorriso spiaccicato sulle labbra.
«Mi piaci tu» gli rispondo invece. Logan, che attendeva sul serio una risposta come se fosse realmente importante, rimane in silenzio e sorridente abbassa il viso per qualche istante tutto d'un colpo in imbarazzo.
La sua reazione non fa altro che sciogliermi dalla testa ai piedi in un modo che neppure so descrivere.

«Sei per caso arrossito?» lo stuzzico. Lui mi guarda e si afferra il labbro tra i denti trattenendo una piccola risata.
«Credo un po'» dice con aria sincera avvicinando pollice a indice. Mi avvicino ancora e lo afferro per i lembi della giacca.
«Logan Price, con i suoi tatuaggi e la sua giacca da motociclista così erotica da far scogliere perfino l'iceberg contro cui si è schiantato il Titanic, arrossisce? Non è per niente una cosa conforme per un ragazzo cattivo» lo prendo in giro.

Logan abbassa il viso verso di me.
«Con te purtroppo capita» risponde, mi afferra il viso baciandomi sulle labbra e mi sento finalmente in pace. Niente più pensieri negativi, dubbi, rimugimenti. Siamo solo noi due, dopo così tanto tempo e nessuno ci potrà rubare questo momento.

«Credevo fossi a casa» dice staccandosi.
«Lo ero, ma prima sono andata da Nicholas» confesso affinché non ci siano più segreti tra di noi, di nessun tipo. Se iniziamo questa cosa voglio che lo facciamo con la massima trasparenza.

Lo vedo di colpo corrucciare le sopracciglia stranito.
«Sono andata per dirgli di stare alla larga da me... da noi. Che stiamo insieme» mi spiego meglio omettendo la parte di noi due a letto. Non è importante, si è trattato solo di un mio momento di debolezza, cosa che Nick mi crea quando mi sta nei paraggi ma non capiterà mai più.

I lineamenti sul viso di Logan si rilassano immediatamente.
«Stiamo insieme?» chiede stupito. Annuisco.
«Aspetta... non vuoi stare con me? Sono stata troppo avventata e-» chiedo improvvisamente agitata, le sue labbra sulle mie però mi bloccano di scatto.
«Oh, no... Ronnie, lo voglio eccome invece» sussurra e il cuore mi batte piano, con forti battiti, sismici, che mi percuotono ogni fibra del corpo. «Lo voglio da così tanto tempo che mi sembra un sogno averti qui con me.»

Mi alzo sulle punte dei piedi e poggio le mani dietro il suo collo, attirandolo a me e attaccando la mia fronte sulla sua. Chiudo gli occhi per diversi secondi, limitandomi solo a godermi questo istante.
Le sue mani scendono sui miei fianchi e mi premono contro il suo petto.
So che non è ancora iniziato, in famoso appuntamento, ma anche solo così per me va benissimo. Mi andrebbe bene ogni cosa e dovunque lui voglia, basta che sia vicino accanto al mio cuore.

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