CAPITOLO 22
Un certo Francisco...Ovviamente mi sono dileguata.
Alle prima luci del mattino, ho battuto il suo essere mattiniero, mi sono vestita in silenzio e come una ladra della peggior specie me la sono filata via.
Non la voglio la sua colazione e né altro che possa solo lontanamente influenzarmi e guardarlo sotto una luce diversa. Io non ho bisogno di un altro grillo parlante nella mia testa a rompermi le palle con sentimenti, lacrime e tutte quelle altre cazzate che succedono quando prendi una storta alla caviglia e cadi di faccia contro l'amore.Io non mi innamorerò mai più, men che meno di Nicholas. E di cosa nello specifico? Del suo carattere, i suoi modi di fare che mi danno anche tanto fastidio?
No.
Quello che è successo è stato solo e soltanto una scopata. No, due. Sì, sono state due. Per il resto non significa altro e mi sta bene così.Domenica la passo in compagnia di Ethan, ci incontriamo a una caffettiera, facciamo colazione e poi dopo pranzo ci salutiamo. Io torno a casa, mi faccio una doccia dopodiché prendo un Uber e vado alla pasticceria vicino al Tribunale che lui adora tanto. Compro due fette di semifreddo di cioccolato con mandorle ed esco dal locale pronta per cercare velocemente un taxi ed evitare che la torta si squagli. Ci saranno più di quaranta gradi Celsius fuori nonostante siano quasi le otto di sera, eppure fermo di getto il passo.
Con la busta in mano scruto incredula la scena. Una persona che mai avrei pensato di rivedere dopo così tanto tempo. La festa a casa di Kim del mio diciannovesimo compleanno torna prepotente, con forza, tanto da farmi mancare a tratti il fiato.
Discute con qualcuno che mi dà le spalle, sembra incazzato a bestia, gesticola con fare nervoso e d'un tratto poggia le mani sul suo petto e gli molla uno spintone per poi puntargli un dito contro e ringhiargli qualcosa in viso. Alza le mani in aria, ride con un fare isterico e scuote la testa, mentre l'altro, in camicia, non si smuove di un solo centimetro, gli tiene testa senza perdere minimamente il controllo.
Davanti alle scale del Tribunale, a una cinquantina di metri di stanza, i suoi occhi scivolano poi proprio su di me e improvvisamente si blocca.
Oh, cazzo.Me ne devo andare, subito, di fretta, devo scomparire immediatamente ma proprio mentre provo a farlo anche l'altro si volta e per non so quanto tempo sento mancarmi il marciapiede da sotto i piedi.
Kieran e Nicholas mi guardano e io guardo loro, mentre il mio cervello è completamente in uno stato di blackout assurdo e provo disperatamente a riprendermi ma mi è a dir poco impossibile.
Le pupille cadono poi solo e soltanto in quelle di Nicholas e quello che è successo tra di noi ieri sera mi fa formicolare le mani e manda a fuoco le mie guance. Fa già caldo, ma il suo sguardo è più violento di qualsiasi altro accelerante e l'incendio che ho dentro diventa una vera e propria catastrofe.E infine li guardo meglio, uno vicino all'altro. Quasi stessa altezza, stesse spalle larghe, occhi chiari e capelli, stesso modo di vestire, camicia, pantaloni, scarpe eleganti.
Non è possibile... No, no, no, non è possibile.
Non è vero, non sta succedendo sul serio, tutto questo non è assolutamente reale, è solo una allucinazione per via del caldo.Kieran solleva in tutto ciò una mano in mia direzione e mi saluta con quel suo strano modo di fare, muovendo solo le dita per poi mi lancia un sorrisetto.
Nicholas lo nota e lo vedo lanciargli un'occhiata stranito per poi guardare allo stesso modo me.E viene verso di me. Kieran O'Brien viene verso di me.
Oh, cazzo.
Giro rapida come una scheggia le spalle e cerco di fingere che non sia accaduto niente di niente ma una voce mi ferma di scatto.
«Ronnie Cazzuta Kyle!»
Merda.
Chiudo per un istante gli occhi e mi giro lentamente. Tiro un profondo respiro. I miei occhi finiscono in quelli suoi che mi sta a meno di una decina di metri.
«E sì, ho scoperto il tuo cognome!» commenta avvicinandosi mentre io lo fisso immobile, le Jordan attaccate al marciapiede che sembrano fuse insieme alla pietra.
«Ma tu guarda che strana coincidenza...» mormora facendomi una delle sue fastidiose lastre a raggi x dalla testa ai piedi non appena mi è davanti. Sposto gli occhi alle sue spalle e vedo Nicholas avvicinarsi confuso da tutto quello che sta succedendo. Lo sono anche io in tutta onestà perché punto primo: non volevo assolutamente vederlo oggi; punto secondo: non intendevo nemmeno rivedere Kieran dopo quasi due anni dall'ultima volta a quella festa.
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Cuori in Tempesta 3
Roman d'amourScene +18 🔥 Ronnie è persa. Nella sua testa, nel suo cuore e la strada per ritrovare se stessa è lunga e dissestata, piena di insidie: rancore, senso di colpa e un vuoto dentro di lei che non sa come colmare. Tutto d'un tratto nella sua vita piomba...