Interlude- Parte 2

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Nota della scribacchina parte 2: Questo è un capitolo completamente diverso dagli altri, sarebbe dovuto uscire il 1° Agosto, giorno del compleanno di Reiner ma, a causa della vita vera che incombe e la mia incapacità nello scrivere scenari "puramente romantici", l'uscita è stata rimandata. I due capitoli di interludio sono un po' OOC ma abbiate pazienza , volendo, possono essere saltati a piè pari ma ci sono alcuni passaggi che verranno ripresi più avanti ( più altre hint buttate qua e là già nei capitoli precedenti).

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Leda si era svegliata quando, girandosi sulla poltrona, la giacca di Reiner era scivolata a terra. La pesante fibbia della cinta ancora bloccata nei passanti, sbatté al suolo facendola sobbalzare.

Confusa, si mise a sedere stropicciandosi un occhio, continuando a fissare l'indumento che ora si trovava a terra.

Si guardò intorno cercando il ragazzo con lo sguardo, vedendo, però, solo Karina seduta al tavolo della cucina.

<< Reiner è uscito qualche minuto fa. >> Le disse la donna con voce distaccata.

Leda aveva imparato a riconoscere gli stati d'animo della signora Braun, dopo gli anni passati vicino a lei, quindi non ci mise molto a capire che, probabilmente, i due dovevano aver discusso o che comunque, potessero aver avuto un qualche tipo di conversazione poco piacevole. Preferì quindi non fare domande e limitarsi a piegare con cura il trench del ragazzo e congedarsi a sua volta con una scusa.

Karina, come era prevedibile non si oppose e finalmente Leda ebbe modo di rientrare a casa.

Scese in strada, la pungente aria di quel mattino autunnale le sferzò le guance gradevolmente e la ragazza inspirò a pieni polmoni, stiracchiando le braccia dietro la testa. Ricordava di essersi addormentata a terra, mentre Gabi le mostrava delle vecchie foto di famiglia ma non aveva minimamente idea di come fosse finita a dormire sulla poltrona. Possibile che Reiner fosse realmente tornato a casa sua quella notte? Avrebbe voluto dire che quanto sentito da Falco e Gabi corrispondesse al vero e, quindi, tutti i militari, Guerrieri inclusi, avessero ricevuto qualche giorno di congedo. Ma se così fosse, perché non svegliarla?

La ragazza, nonostante quello fosse il suo giorno di riposo in ogni caso, decise di recarsi comunque in caserma quella mattina per verificare lei stessa se effettivamente fosse stato concesso ai suoi amici di rientrare a casa.

Salì velocemente per darsi una rinfrescata e cambiatasi in fretta e furia dalla divisa che indossava dalla sera prima con abiti civili, corse lungo le scale per lanciarsi di nuovo in strada nel minor tempo possibile, non volendo sprecare un minuto di più.

Scaraventandosi fuori, però, andò a sbattere violentemente contro il ragazzo che stava per bussare alla sua porta.

<< Dannazione Leda! Ma guarda dove corri ogni tanto! >> le sbraitò contro il ragazzo che, afferrandola per un braccio le impedì di cadere rovinosamente a terra.

<< Porco! Che ci fai qui piuttosto? >> rimbrottò lei portandosi una mano a massaggiarsi la punta del naso.

Il ragazzo si infilò le mani nelle tasche della giacca scrollando le spalle.

<< Magath ha concesso a tutti noi un paio di giorni di congedo... >> c'era chiaramente qualcosa che voleva dirle ma stava esitando.

<< E perché sei passato da me invece che andare a casa con Pii? >> chiese lei esterrefatta.

Porco si morse le labbra, abbassando lo sguardo. Con le mani infilate in tasca stava dondolando sul posto come un ragazzino imbarazzato, guardandosi intorno con circospezione prima di bofonchiare:

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