Come cinque anni fa

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Leda raccolse da terra le ultime cose che avrebbe dovuto imbarcare: un paio di manuali, la divisa di ricambio e una scatolina contenente carta e inchiostro. Lo sguardo le cadde sul piccolo diario poggiato sulla scrivania della sua stanza, dal quale sbucava una foglia, attentamente custodita tra le pagine del libricino.

La ragazza la prese tra le mani rimirandola con un sorriso, ripensando alla notte precedente, posandovi poi le labbra sopra prima di rimetterla a posto e chiudere il diario in un cassetto del mobile ai piedi del suo letto.

Appuntò il piccolo portafoto d'argento all'interno del taschino della sua divisa, all'altezza del cuore e si voltò, infine, verso la porta afferrando riluttante la fascia riconoscitiva che il Capitano Jaeger le aveva fatto recapitare: una fascia bianca con al centro una stella a nove punte rossa.

"In qualità di responsabile del monitoraggio delle prestazioni fisiche che segue da vicino l'unità dei Guerrieri e i Cadetti, ho chiesto l'autorizzazione perché ne venisse realizzata una esclusivamente per te. Indossala con orgoglio."

Le aveva detto, tra una boccata di sigaretta e l'altra, l'affabile capitano Jaeger sorridendole fastidiosamente, parlandole con quel seccante tono di voce così basso e nasale.

<< Che assurdità. >>

Leda digrignò i denti infilandosi la fascia al braccio e si chiuse la porta alle sue spalle dirigendosi in silenzio verso il porto della città dove la nave diretta al golfo di Arvand Raud, il primo obiettivo militare da conquistare.

La frizzante aria del mattino le sfiorava il volto, ma non era la solita piacevole carezza autunnale, no, sulla sua pelle quel vento sembrava un monito, il presagio di qualcosa che sarebbe presto accaduto. Cercò di ignorare quella sensazione: aveva un compito da compiere, doveva fare la sua parte e portare a termine la sua missione; non avrebbe permesso a nulla, benché meno a uno sciocco presentimento, di impedirle di fare ciò che avrebbe dovuto.

L'odore di alghe e salsedine, unito a quello delle ciminiere delle navi che oscillavano placidamente nella marea del mattino, le fece prudere il naso, i palazzi attorno al porto vibravano al rombo penetrante dei giganteschi motori della flotta attraccata al molo. Tutt'attorno, sfilavano in una mesta parata i suoi commilitoni, per lo più giovani ragazzi strappati dal calore delle proprie famiglie per immolarsi sull'altare della grandiosità di Marley.

"Sei diventata un'infermiera per salvare vite..." ripeté mentalmente. " Non per prenderle."

Pieck e Porco erano già saliti a bordo delle loro rispettive imbarcazioni, Magath aveva ordinato che viaggiassero tutti in navi separate per scongiurare che le loro armi più potenti a disposizione, potessero essere stanate e messe in difficoltà con un solo colpo. Per la prima spedizione inoltre vennero mobilitate esclusivamente la truppa Panzer guidata da Pieck e le truppe di assalto e ricognizione affidate a Galliard mentre invece, la partenza del Capitano Jaeger e del suo vice, il titano Corazzato, era stata posticipata a dopo lo sbarco della flotta, una volta liberato il golfo che, secondo l'intelligence, doveva essere presidiato da un esiguo numero di navi.

Leda cercò con lo sguardo i due Guerrieri nella speranza di poter parlare con loro prima di salpare ma scorse nella folla la famiglia Grice. La signora stava salutando il figlio maggiore, Colt, ricoprendogli il viso di baci, inumidendoglielo con le copiose lacrime che stava versando mentre il piccolo fratellino Falco se ne stava a testa bassa tirando su con il naso facendo del suo meglio per mantenere la compostezza che ci si sarebbe aspettati da lui.

Leda affidò la sua sacca ad un marinaio che stava salendo sulla nave e si diresse in direzione della famiglia che si stava salutando.

<< Signora Grice, Colt, Falco... >> salutò sorridendo posando la mano sulla testa del bambino biondo scompigliandogli i capelli, per poi rivolgersi alla donna che si stava asciugando le lacrime con il dorso della mano << Sa signora, suo figlio verrà imbarcato sulla mia nave assieme al comandante Magath. Deve esserne orgogliosa! Colt ha sempre mostrato una grande lealtà al nostro paese...non si preoccupi. >>

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