Capitolo 3, pt. 2

30 6 0
                                    

Mi guardo intorno. Non è cambiato niente. I pavimenti di parquet marrone chiaro, il tetto alto e con travi di legno finte per dare il tocco country che piaceva tanto al preside.
Le mura tappezzate di disegni, fotografie di studenti con sotto scritti nome, data e classe di chi li ha fatti o scattate.
Mi soffermo su alcune nuove.
Un'immagine di un uccello; è molto bello ed ha una buffa cresta giallo/arancione e delle bellissime ali bianche e nere. "Upupa, Toscana. 12/05/2022, Martina Sacchi 3A."
Più avanti un disegno di un cuore che dà l'idea di star pulsando. E' rosso ma sembra che ad ogni contrazione spruzzi un colore diverso, inondando la tela. "Per Giulia. 11/02/2022, Michele Dini 2B".
Una foto di tre ragazze in un giardino. Una sta fumando, un'altra ride e la terza guarda le amiche sorridendo a sua volta. "La felicità è momentanea, afferrala e vivila. 03/04/2022, Federica Fonti 5C".

Sorrido pensando a tutti questi momenti vissuti qui con le mie amiche. Le stesse che non vedo da più di un anno e che ho allontanato da me costringendomi a stare sola, rinchiusa nella mia vita che spesso mi fa mancare l'aria.
Attraverso il corridoio guardando ancora altri disegni e fotografie.
La foto di un cavallo, quella di una donna, quella di un neonato, il disegno di una foresta stracolma di lucciole, di un falò in riva al mare...
Una foto attira la mia attenzione.

Non ci credo.
Il cuore quasi mi si ferma.
Attaccata alla porta d'ingresso del laboratorio di pittura c'è una foto.
Un ragazzo abbraccia una ragazza. Le cinge i fianchi con le braccia e ride con il mento appoggiato sulla sua spalla. Lei si lascia abbracciare ridendo mentre con una mano gli accarezza una guancia e intanto un'altra ragazza li guarda e gesticola anch'essa ridendo.
Rimango immobile.
Mi sembra di sentire quelle risate.
Mi sembra di sentire le persone intorno parlare, camminare.
Mi sembra di sentire l'odore della pittura che sporcava il mio naso, le dita di Marco e il pennello di Alessia.
Mi sembra di percepire l'aria natalizia che c'era; mostrata dal cappellino rosso e bianco di Marco e da alcuni disegni alle nostre spalle.
"L'amore e l'amicizia sono fondamentali per la vita dell'essere umano. 03/12/2020, Greta Riva 3C".

"Ho chiesto io di lasciarla, spero non ti dispiaccia."
Una voce spezza i miei pensieri. Greta.
Mi giro di scatto, la guardo e sorrido. E' cambiata così tanto in solo un anno e mezzo.
"E' che eravate così belli.. i ricordi belli vanno mantenuti, no?" dice piano affiancandomi e guardando la foto con me.
"Sì, non mi dispiace per niente. E' una foto stupenda, l'avevo dimenticata." sussurro cercando di trattenere le lacrime.
"Come mai sei qui?" finalmente trovo il coraggio di guardarla negli occhi.
"Beh vedi.. io e Alessia siamo in quinta ora.." sorride lei nascondendo un velo di imbarazzo.
"In quinta?"
"Si, noi.. lo so, siamo state delle stupide ma.. l'abbiamo fatto per te, pensavamo che così facendo saresti tornata.."
Non riesco a capire. Facendo cosa?
"Non capisco Greta.." ammetto.
"Perdendo un anno come due cretine pensavamo di convincere il preside a riammetterti, ed effettivamente ha funzionato se sei qui."
Mi volto.
Alessia.
Non riesco a non sorridere.
Alessia è stata la mia migliore amica dalle medie. Abbiamo superato tutto insieme, abbiamo pianto per le prime delusioni d'amore, riso per le prime uscite a 4, dipinto e ballato insieme. Lei è stata la mia colonna portante nei momenti più difficili della mia vita, ed io l'ho allontanata. Come ho allontanato tutti. Capisco la sua rabbia.

"Tieniti le lacrime Eva, tornassi indietro non lo rifarei." sputa acida.
Non mi ero resa conto di star lacrimando. Asciugo le lacrime velocemente e mi soffio il naso.
"Non credo di voler tornare."
"Oh, bene. Così è stato anche inutile." ride amaramente Alessia entrando nel laboratorio.
"Cosa avete fatto?" chiedo.
Greta si spinge gli occhiali sul naso e sorride.
"Abbiamo fatto in modo che tornassi.. tu tornerai, vero?"
"Non perdere tempo Greta. Lei è troppo impegnata con la sua vita fuori da qui." continua a dire Alessia mettendo a posto i cavalletti.
"Alessia mi dispiace. Non avevo idea di.."
"Certo!" mi interrompe guardandomi "Tu non ti rendi mai conto di niente. Ci siamo fatte sospendere 3 volte in un anno perché convinte che fosse il preside a non volerti far tornare dopo il casino con Gabriel, e invece eri tu a fregartene e ad averci abbandonate senza guardarti mai indietro." quasi urla guardandomi con degli occhi che, se potessero, mi trafiggerebbero come lame, dritte al cuore.
I suoi occhi chiari sono lucidi e la sua voce si spezza ad ogni parola di più.
"Mi dispiace.." dico con un filo di voce.
"Ma non è vero che non vi ho mai pensate" mi avvicino a lei "non c'è giorno in cui io non pensi a quei momenti." dico indicando la foto appesa all'ingresso.
"Immagino." sibila tra i denti.
I miei occhi si riempiono di lacrime.

Bianco e Nero☯️Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora