Capitolo 8 - Come dimenticare ciò che è stato vita e distruzione?
Marco's POV"Io vengo in moto, ci vediamo lì." dico mettendo il casco.
"Và piano..." sento dire al professore mentre vado via.
Metto in moto e parto.
Il vento fresco della mattina mi sfiora le nocche e mi solletica il collo.
Per un attimo temo il peggio.
E se Eva perdesse ancora la memoria? Se dimenticasse di nuovo chi siamo? Se riconoscesse di nuovo solo quel maledetto professore del cazzo?
Perché riconosceva solo lui?
Sta calmo, marco. Non fare scenate. Non finire come l'ultima volta.
Ora non ne hai neanche più il diritto.
Non la vedi da mesi. Non le parli da mesi.
L'ultima volta che avete parlato hai fatto un casino, l'hai completamente distrutta. Emotivamente e psicologicamente, sei un cazzo di mostro.Arrivo all'ospedale e rimango fuori con Alessia, Greta e Maddox. In fondo non è così male lui. Non capisco perché Andy lo odi così tanto. E' un po' troppo per bene per i miei gusti, ma sembra bravo. Non sembra tipo da Alessia, ma magari le fa mettere la testa a posto.
Dopo ore infinite intravedo Eva incamminarsi verso l'uscita, verso di noi.
Una strana sensazione si fa spazio in me.
Un bruciore mi invade lo stomaco, la pancia, le gambe.
E' così piccola, indifesa.
Ha i capelli arruffati, gli occhi gonfi e il naso arrossato. Sta addentando un panino mentre parla con Tommaso.
Le gambe fini sbucano da sotto una felpa che le sta enorme e le copre quasi le ginocchia.
Non ce la faccio.
Non riesco a guardarla. Non saprei cosa dirle. Che cazzo sono venuto a fare.
"Ragazzi scusate, io devo andare." fingo che mi sia arrivato un messaggio e vado via velocemente.Dalla moto vedo Greta abbracciare Eva.
Mi viene da ridere. E' così restia a lasciarsi abbracciare.
Il telefono mi vibra nella tasca del giubbotto di pelle.Martin: allora? me le porti stasera? o hai paura...?
Fanculo.
Ci sono.
Metto il telefono in tasca e parto.
*
"Alla buon'ora!"
"Non rompermi le palle."
"E dai Marcolino, non arrabbiarti. Le scommesse vanno pagate, lo sai..." mi da una pacca sulla nuca.
"Tyson levati dal cazzo, e non toccarmi." lo spingo sorpassandolo.
Arrivo dagli altri ragazzi.
"Ecco il nostro quasi campione." mi sorride Martin.
Coglione.
"Tieni." gli lancio le chiavi della moto.
Faccio per andarmene ma Martin si alza di scatto dalla sedia e mi prende le spalle.
"Ei, ei. Così si tratta un amico? Io ti ho mai lanciato qualcosa?"
"Il cronometro era truccato. Lo sai anche tu." sputo acido.
Lui sbarra gli occhi e si guarda intorno.
Mi spinge portandomi a fare qualche passo per allontanarci dagli altri.
"Marco... Tu sai che quanto ti voglio bene, per me sei... come un fratello."
"Un fratello a cui lo metti in cu..."
"Marcolino, non dire così. Tu sei il più forte." mi da una pacca sulla spalla.
Falso di merda.
"E puoi riprenderti la moto quando vuoi, sai cosa basta che tu faccia." con un cenno della testa mi indica un angolo della discarica con la testa. In fondo, sulla destra, dietro le roulotte intravedo del fumo e delle luci.
"Non ci rimetto anche la macchina."
"Puoi riprendere la moto e non rimetterci niente... se vinci, stavolta."
"Avrei vinto se non avreste barato con il cronometro."
"Lo so, ma sai com'è mia sorella... quando vuole qualcosa..."
"Ed ora vuole la mia macchina? Perchè non gliela compri?" mi divincolo dalla sua presa e faccio per andarmene.
In un attimo mi prende il colletto del giubbotto e mi spinge contro una roulotte.
"Ascoltami bene. Tu sei vivo perchè ci conosciamo da anni e compri da me da sempre, ma non giocare troppo con il fuoco, è chiaro?"
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Bianco e Nero☯️
RomanceEva è una ragazza con una vita complicata, una famiglia distrutta e un amore impossibile, finito forse prima di iniziare. Ha provato a cambiare vita, ma pare l'abbia solo peggiorata. Forse tornare sui propri passi sarà la risposta, la soluzione? Que...