Capitolo 10, pt.3

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Marco era il mio soggetto preferito, credo di avere centinaia di sue foto.
Nella maggior parte è distratto, indaffarato a fare altro, o dorme. La maggior parte sono scatti rubati e forse è così perfetto per quello. È fotogenico senza sforzarsi di esserlo. Nelle foto ha quasi sempre il broncio, ma a me piaceva proprio per il suo essere burbero con tutti tranne che con me.
O almeno all'inizio era così...

O almeno all'inizio era così

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Rimango a fissare l'ultima foto per un po'

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Rimango a fissare l'ultima foto per un po'.
È l'ultima foto che gli ho fatto con la polaroid.

Era il compleanno di Andy, eravamo al bar sotto casa sua. Pioveva e c'era un vento tremendo. Eravamo sotto questa serranda che minacciava di cadere da un momento all'altro, ma nessuno sembrava preoccuparsene, perché eravamo tutti insieme.
Io con Marco, Alessia con Andy e poi c'erano Greta e gli altri ragazzi del gruppo.

Marco sa quanto io abbia paura del vento e dei temporali e così stava lì seduto a fumare mentre mi accarezzava una gamba. Ad ogni tuono mi irrigidivo e lui mi stringeva di più a lui, mi faceva sentire al sicuro.

A volte mi chiedo come le braccia che sono casa, possono essere distruzione.
Come la persona che più ami al mondo, possa strapparti il cuore dal petto e disintegrarlo senza il minimo ripensamento.
Come la persona che credi ti ami di più al mondo, possa voltarti le spalle da un momento all'altro senza neanche più guardarti in faccia.

So che in adolescenza tutto è amplificato, siamo un po' dei vampiri. Sentiamo di più le emozioni, sentiamo amplificato il dolore, l'amore, la rabbia, la gelosia...
Io e Marco ci siamo amati fino all'osso e distrutti fino al midollo.

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Ultima parte in arrivo 📖

- Freida🫀

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