Attenzione: In ogni capitolo con del 🌶 metterò una specie di "allerta" con l'emoji del peperoncino.
Chris"Mi accontenterò del tuo corpo
perché so che non mi darai altro."
-Iman D.
«Fa piano!» Coraline mi rimprovera.Faccio come dice. Nonostante io odi seguire ordini dettati da qualcuno.
Non ho ancora inquadrato la ragazza dai capelli rossi con cui sto tecnicamente per scopare. Se lo voglio fare? Non ne ho la più pallida idea. Il fatto che la vedrò a scuola o a casa non influisce sulla mia decisione, alla fine è solo sesso.
Conta davvero poco.
Però spero non fraintenda.
Cammino al buio, non so dove mettere i piedi. Coraline invece sembra conoscere perfettamente la distanza che separa uno scalino dall'altro.
Infondo è casa sua. Credo sia normale. Non ne ho idea.
La mia vecchia casa non so se si possa definire tale, mia madre non se ne prendeva cura ed io facevo ciò che potevo. Avevo lei, la scuola, gli amici e anche la casa.
Per quanto io ci abbia provato mi risultava complicato stare dietro a tutto questo.
Una volta, qualcuno nei dintorni chiamò gli assistenti sociali.
Ero piccolo, avevo dodici o forse tredici anni e non capivo.
Al tempo Celia era già andata, era dannatamente irrecuperabile.
Mio padre non era a conoscenza della situazione in cui ci trovavamo, mia madre lo nascondeva, forse si vergognava.
Ad ogni modo, gli assistenti sociali entrarono, erano una donna e un uomo vestiti bene.
Viderro la situazione, non era delle migliori.
Vestiti sparsi per tutta la casa, le porte rotte a furia di pugni.
La muffa sulle pareti del bagno, mozziconi di sigarette per terra e sul tavolo. Bottiglie di birra e tutti gli alcolici più economici, rotte.Le schegge di vetro a volte mi trafiggevano i piedi, dovevo soffrire senza emettere un suono. Non potevo permettermelo.
Portarono mia madre in un centro di recupero per tossicodipendenti.
Io dovetti finire in una casa famiglia, che meglio di casa mia non era.
Celia sembrava essersi ripresa. Aveva preso su qualche chilo, questo significava che non faceva più uso di droghe o alcol ma mangiava regolarmente.La vedevo una volta al mese, è stata una mia decisione.
Volevo vederla con qualche risultato e non sempre allo stesso modo, nello stesso stato. Mi raccontava quello che faceva, ciò che le davano da mangiare, si lamentava del fatto che le facevano fumare poche sigarette alla settimana. "Sai, quel buco mi concede non più di un pacchetto alla settimana. Loro non sanno che ne ho bisogno? Porca puttana, mi serve!" I primi mesi era sempre nervosa.
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Stitches Line
RomanceUn padre ricco che insabbia la propria violenza, che nasconde a chiunque la verità sulla morte della moglie, persino alla figlia: Coraline. La ragazza ritenuta strana da tutti. Una ragazza stanca della vita, stanca di non essere compresa e di non pe...