3. Monsters

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Chris

"A volte si ha paura anche di se stessi

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"A volte si ha paura anche di se stessi."
-Iman D.

Che schifo!

L'avevo vista prendere qualche drink ma non pensavo arrivasse al punto di vomitarsi addosso tutto l'alcol nl corpo in quel modo. L'ho aiutata sì, ma questo non significa niente.

Ho chiesto a Nemesy se ci fosse una camera libera e lei mi indicò la camera degli ospiti al primo piano. La caricai a peso morto sulle spalle in modo delicato, sperando che non mi vomitasse di nuovo addosso. La portai nella camera degli ospiti e si addormentò immediatamente una volta appoggiato il capo sul cuscino. Le sfilai i tacchi, ma non i vestiti. Non erano sporchi di vomito, poteva dormirci.

Così avrei anche evitato lamentele la mattina dopo. 

Non sono uno che tende ad ubriacarsi, non bevo il più delle volte. Non sopporto l'effetto che fa l'alcol, ti frigge il cervello. Perdi la tua lucidità e sono consapevole di ciò che potrei fare da ubriaco, di tutto. Così cerco di evitare. Mantenendo sempre il controllo.

Prima di arrivare alla porta e uscire, sento la sua flebile voce chiamarmi. «Chris...» Mi volto di scatto, si è rialzata. Ora è seduta sul bordo del letto con le gambe che penzolano da esso, senza toccare terra.

«Cosa c'è?» Rispondo con un tono freddo. Spero di risultare il meno arrogante possibile, ma credo che la volpe abbia percepito solo questo da quando le sono piombato in casa.

«Grazie.» Non dovrebbe ringraziarmi, dovrebbe essere normale che un ragazzo si preoccupi per una ragazza non lucida. Ma sappiamo tutti che non è così e che il mondo è un posto dove il più delle volte, anche la gentilezza ha un prezzo.

«Non c'è di che.» tenta di alzarsi ma non riesce nemmeno a reggersi in piedi. «Dico... dico davvero. Avresti... potuto fare qualsiasi cosa. È stato gentile da parte tua preoccuparti, ma rimani un'imbecille.» Riesce a malapena a parlare e le palpebre le si fanno pesanti dalla stanchezza.

«Non sono un mostro... Sono tutto quello che ti pare ma non una persona senza cuore

Posso permettermi di dire qualsiasi cosa perché tanto domani non ricorderà nulla di ciò che sta succedendo ora. «Guarda che anche i mostri hanno un cuore. Sono definiti tali perché qualcuno glielo ha spezzato...»

Okay basta così. Rimango fermo davanti a lei. Con le braccia lungo il corpo e qualcosa dentro di me

«Mettiti a dormire, vado a prenderti dell'acqua ti aiuterà a smaltire questa merda che hai ingerito.»

«Si, va bene.» Farfuglia qualcos'altro ma non mi soffermo sulle sue parole.

Esco dalla stanza e mi dirigo verso la cucina per prenderle un bicchiere d'acqua. Doveva proprio ubriacarsi a tal punto? Che irresponsabile. Prima che possa tornare nella stanza mi si avvicina un ragazzo non più alto di me, un po' palestrato con in mano un bicchierone di birra, ma non sembra ubriaco e neppure fatto.

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