Coraline
"La felicità non esiste. Ci sono solo dei
momenti in cui il dolore si attenua."
-Iman D.Sulla mia pelle non sento più il tessuto del vestito, bensì una maglietta larga in cotone che mi da un senso di conforto per il semplice fatto che è impregnata del suo profumo.
Mi sveglio molto lentamente e mi domando come ci sia arrivata in camera mia. I miei ricordi sulla serata precedente sono vaghi e confusi, nella mia mente viaggiano pensieri
a pezzi, voci, volti, luoghi, ma non riesco a riordinare il tutto.Sul comodino vi è un bicchiere d'acqua pieno ed un'aspirina che non esito ad ingerire sperando che faccia effetto il prima possibile.
La casa è talmente silenziosa da far paura, sembra di essere in un thriller o un all'inizio di un film horror in cui alla fine quella fatta a pezzettini sono io.
C'è solo una persona che può darmi risposte.
Busso alla porta della stanza di Davor che inaspettatamente viene aperta dalla mia migliore amica.
«E tu che ci fai qui, Nyx? Non dirmi che...» Ma certo, è fin troppi evidente quello che hanno fatto, basta posare gli occhi sulla camicia da uomo che indossa la mia amica per intuirlo.
«Abbiamo...»
«Si, ho capito, non mi servono i dettagli.» La freno prima che possa concludere la frase.
«Come stai? Ieri eri un po'... ubriaca.» Cerco Davor con lo sguardo nella stanza e riesco a scorgere la sua figura ancora a letto a petto nudo.
«Bene. Sto bene. Mi chiedevo se ieri ho fatto qualcosa di strano.» Temo di aver detto o fatto qualcosa di inappropriato, ho questo presentimento. Quando non sono lucida do il peggio di me. Mi sento più inadeguata del solito. Sbagliata.
«In verità devi a Charles una nuova maglietta, la sua l'hai riempita di vomito. Hai esagerato, Cora.» Abbozzo una risata e sospiro sollevata.
«Lo so. Tu invece hai idea di come sono arrivata a casa?» Nyx tentenna, esita. Non sa come rispondermi. Giocherella con l'orlo della camicia, per poi passare ai bottoni, sembra nervosa. La mia presenza la rende nervosa?
«C'è qualcosa che non va, Nyx? Io non ricordo. Credo di non averlo nemmeno visto in volto, ma so che è stato un ragazzo a portarmi a casa. Magari era proprio...» Davor si alza, nonostante l'unico indumento che indossa siano solo i boxer, si mise affianco a Nyx ed intervenne senza permettermi di concludere la frase: «io, Coraline. Ti ho accompagnato io a casa.» Vorrei credere alle sue parole, -perché significherebbe che Chris non se n'è andato per la seconda volta- ma se c'è una cosa che ricordo della sera scorsa, oltre a quel profumo che mi fa impazzire, è la camicia del ragazzo che mi ha presa in braccio: era bianca, mentre quella di Davor, che ora indossa Nyx, è nera. C'è una netta distinzione tra i due colori.
Sarò anche stata molto ubriaca, ma ricordo perfettamente questi dettagli.
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Stitches Line
RomanceUn padre ricco che insabbia la propria violenza, che nasconde a chiunque la verità sulla morte della moglie, persino alla figlia: Coraline. La ragazza ritenuta strana da tutti. Una ragazza stanca della vita, stanca di non essere compresa e di non pe...