Chiara Pov
Non ne posso già più. Sono passati solo cinque giorni e io me ne voglio già andare. Gli allenamenti sono impossibili. Restare nella cabina undici è un'inferno, e lo è ancora di più vedere la mia sorellina che sa fare molte più cose di me. Detesto ammetterlo ma è bravissima con il combattimento, soprattutto con la spada, ed al contrario di quando è scappata adesso ha degli amici.
-A che pensi?- Federico si sedette accanto a me
-A nostra sorella- lui non rispose e mi fece cenno di continuare. -È cambiata così tanto negli ultimi cinque anni... sia fisicamente che mentalmente. È più fredda e apatica ma allo stesso tempo più gentile. Hai visto come cambiano colore i suoi occhi quando è arrabbiata? Diventano blu elettrico. Sono inquietanti quasi come la cicatrice che ha sulla guancia. Come cavolo ha fatto a procurarsela?!-
-Perché non lo chiedete a lei? E comunque i suoi occhi cambiano quando prova emozioni forti, non solo quando è arrabbiata. Siete i suoi fratelli, dovreste saperlo.- a parlare era stata Agata, quella che avevo capito essere la migliore amica di Olivia.
-Si perché ci ascolterà sicuro. Ogni volta che ci avviciniamo anche solo di tre metri se ne va. È impossibile!- ribattei -e secondo te perché fa così? Prova a farti due domande.- e con questo si allontanò.
Con i nervi a fior di pelle me ne andai alla cabina undici, ma venni fermata prima dalla persona con cui volevo parlare. -Chiara non ho tempo, dov'è Fede che devo portarvi in un posto?- chiese perentoria Olivia. -Era dietro di me... ah eccolo- -Forza muovetevi. Questo potrebbe essere il momento più importate per voi quest'estate. Dovete scegliere la vostra arma, che stasera c'è caccia alla bandiera.-
Ci portò in una specie di capanno degli attrezzi. Solo che era zeppo di armi. -Ogni semidio ha bisogno di un'arma.-
Iniziammo a curiosare un po', ma poco dopo Olivia mi chiamò -Prova questa.- mi mise in mano una pistola. -Ehm no.- mi avvicinai ad un arco. -Posso?- feci a mia sorella. Lei alzò le spalle e lo presi per un si. Federico aveva trovato una lancia invece. -Bene, fuori dai piedi, andate ad allenarvi.-***
Pov Olivia
Corsi in testa alla squadra blu, raggiungendo Annabeth. Ripassammo il piano velocemente, e poi mi fiondai in posizione nel bosco. Al suono della conchiglia corsi verso l'interno del bosco, cercando la bandiera di Ares. La trovai poco dopo, senza guardia, o almeno le guardie erano impegnate. Giada Price stava discutendo con Cassie, e l'altra guardia se n'era appena andata. Stavo per correre a prendere la bandiera, quando Giada mi fermò -Romano non credere che non ti abbia notato.- iniziammo a lottare. Era brava, ma io ero al campo da molto più tempo. La tenni occupata (e la disarmai) fino all'arrivo di Luke, che prese la bandiera e corse via, non prima di avermi fatto l'occhiolino. La figlia di Ares provò a rincorrerlo, e io le gridai dietro -Corri Price, corri!- prima di incamminarmi con calma verso la nostra base. Avevamo vinto.
Annabeth si avvicinò insieme a me alla figlia di Ares -Che ti avevo detto?- chiese. -Oh taci Chase- rispose l'altra. -Beh intanto abbiamo vinto, quindi porta rispetto.- -A portare rispetto dovreste essere voi, che siete più piccole!- rispose. Continuammo a battibeccare per un altro po, poi Giada disse -Ma lo volete un panda?- cosa accidenti centrava? -Un panda?- chiese Annabeth - PANDAFFANCULO!- rispose lei. -Aha questa è mia sorella!- disse Clarisse battendole il cinque.
Annabeth era tutta rossa e se ne andò. -Che scherzi dementi che fate voi figli di Ares.- ghignai e scossi la testa. Poi mi allontanai.Il giorno dopo
-Ehi Price! Ti brucia la sconfitta di ieri?- mi avvicinai alla ragazza, che indossava un auricolare solo e dalla sua faccia concentrata capii che stava cercando di capire qualcosa. -Non come brucerà a te quando oggi pomeriggio ti batterò davanti a tutti i tuoi fratelli.-
-Tu credici. Comunque cosa ascolti?- -I Måneskin. Sono un gruppo italiano dovresti conoscerli.- -Infatti, ma non sono il mio genere. Come mai questa faccia concentrata?- -Stavo cercando di capire il significato di questa canzone...- guardai lo schermo dell'iPod e lessi: Torna a casa. -Giada sai che io lo parlo l'italiano vero?- -E che domande, sei italiana. Non sono così stupida!- aspettai che capisse quello che intendevo. Dopo qualche secondo esclamò -Ma quindi me la sai tradurre?- sorrisi e annui. Dopo dieci minuti buoni ero riuscita a tradurgliela e trascriverla. -Chiamami se ti servissero lezioni di italiano!- dissi mentre mi allontanavo.Finito! Ora evochiamo la grandissima Cassie_Wayland e speriamo che il capitolo le vada bene! Ciao!!!