I viaggi verso la prossima tappa di gara avevano sempre avuto un gusto dolce e amaro allo stesso tempo da quando era nata Victoria. All'euforia per la prossima avventura in pista si opponeva quella sensazione di inadeguatezza, di colpevolezza, perché avrei lasciato che qualcun altro si occupasse della mia bambina. Quella volta oltre a tutto questo si erano aggiunti gli ultimi risvolti lavorativi e sentimentali tra me Juan... immaginate la gioia.
Qualche settimana prima il pensiero di rimettere piede in Italia mi aveva portata in estasi, ero stanca di sentir parlare sempre e solo Inglese e spagnolo, anche se nel mio campo l'italiano era diffusissimo tra i più. Volevo riassaporare il cibo della mia terra, il suono delle parole, rivedere quei luoghi che erano casa.
Purtroppo il viaggio non fu nient'affatto rilassante. Dopo la lite della sera precedente e il mio spostamento come tecnico di Martin Adrian, Juan aveva pensato bene che adesso poteva completamente ignorarmi, non avevamo più nulla da dirci insomma.
Quel giovedì mattina, poco dopo essere atterrati in Italia, le strade tra me e Juan si erano divise all'ingresso dell'autodromo. Nonostante avessimo viaggiato insieme, era stato capace di non augurarmi nemmeno buongiorno, facendosi capire con occhiatacce furibonde. Dal canto mio non avevo alcuna intenzione di rivolgergli la parola dopo che mi aveva scaricata al suo compagno di squadra, ma soprattutto dopo che aveva trascorso la notte chissà dove.
Juan era sempre stato uno dalla consolazione facile tutte le volte che in passato aveva rotto con me. Nonostante fossi quasi completamente certa che non mi avesse mai tradita da quando stavamo insieme stabilmente, il pensiero che potesse cercare compagnia occasionale mi ossessionava. Era ancora lo stesso affascinante e tenebroso Ernandez, con un paio di rughe in più, ma che lo rendevano comunque enormemente sexy, era ancora in grado di ammaliare chiunque con un sorriso, lo sapevo perché era immancabile lo svenevole tentativo di rimorchiarlo dell'ombrellina di turno su ogni circuito. Insomma se avesse voluto trovare compagnia ci sarebbe riuscito. E poi io... non ero più una signorinella. Non ero certo da buttare, se adeguatamente nascosta da quelle imperfezioni che detestavo e mi avevano reso la vita un inferno, ma non potevo paragonarmi minimamente alla carne fresca che sculettava nei paddock.
Trascorsi quella giornata ad aiutare la squadra nell'allestimento box, prima di recarmi nella nostra hospitality e immergermi nel mio lavoro. Per me quel gran premio sarebbe stato un incubo. Dovevo confrontarmi con un pilota che conoscevo appena, di cui ignoravo il metodo di lavoro e per aiutarlo avevo i dati di Juan dell'anno precedente.
Intercettai il suo tecnico, quello che il giorno successivo avrebbe preso il mio posto al fianco di mio marito e (Sia lodata la tecnologia!) lo pregai di inviarmi i dati dell'anno precedente di Martin, per iniziare a tirare giù un paio di conti e cercare di fargli guadagnare un vantaggio, incrociandoli con quelli di Juan.
Quando ebbe inizio la conferenza stampa pilota, ero talmente assorta nei miei impegni che non me ne resi immediatamente conto. Fu la voce di Juan che arrivava dalla tv a distogliere l'attenzione da ciò che mi impegnava, per dedicarla a quanto stava dicendo.
Mi sfuggì una smorfia sconfitta quando l'immagine si allargo e al fianco di Juan vidi seduto Miles... sembrava che ci godessero a farli scannare tutte le volte!
Mentre Alex continuava a lanciare eloquenti frecciatine e a voltarsi verso il suo avversario per saggiarne le reazioni, Juan sembrava insensibile a qualsiasi sua provocazione.
-Ah... forse stai imparando Ernandez! – mormorai osservandolo.
Per quanto Juan si stesse sforzando a non creare scontri, ad ignorare Miles e a considerarlo solo una fastidiosissima zanzara che di tanto in tanto gli ronzava vicino alle orecchie, ci pensò un giornalista a minare quel precario controllo che aveva stabilito.
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The Race to Love 2 La gara continua...
ChickLitSono trascorsi otto anni da quando Dafne e Juan sono finalmente diventati una coppia, grazie anche alla nascita della piccola Victoria, ma tutta la stabilità personale e professionale di cui hanno goduto in quegli anni sta per abbandonarli. Juan vuo...