●Capitolo 9●

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《Insomma...grazie di avermi portato il pane eh!》

《Scusami papà,non ci ho più pensato.》

Se solo avesse scoperto quello che era successo si sarebbe arrabbiato. Mio padre è molto protettivo nei miei confronti,da piccola ci ho sofferto un pò, ma adesso essendo maggiorenne non mi importa più di tanto.

Uscimmo dall'albergo. Chissà se avrei più rivisto quel musicista misterioso.

La casa era accogliente,stavolta anche il suo interno. I mobili erano pronti e non mancava nulla. La cucina era molto grande così come il salotto.
La mia camera era la parte che preferivo: Una grande porta-finestra illuminava l'intera stanza dove il letto faceva da padrone. Decisi di far stare Lola nella mia stanza al contrario di mio padre che voleva che stasse anche di notte in giardino.

Il telefono squillò:era Beatrice.

《Ciao Bea! Quanto mi manchi!》

《Sapessi tu! Non vedo l'ora che ritorni.》

《Ah,già...》

《Che succede tesoro?》

《No,niente! È che anchio non vedo l'ora di vederti. Approposito...come si sta comportando Loris? Me lo stai controllando in questi giorni? Ahahahahah.》

《Si si,tranquilla,anzi gli manchi da morire. È duro per tutti stare una settimana senza di te. Addirittura la professoressa di matematica ha detto che ti sei iscritta ad un'altra scuola,quella proprio non ti può vedere eh? Ahahahahah.》

Mentre lei rideva,a me veniva da piangere. Sentii gli occhi bruciare, non riuscivo a trattenermi.

《È successo qualcosa Mà?》

《Io resto qui!》scoppiai a piangere come una bambina.

《Marta! Ma che succede? Perchè piangi? Oddio calmati.》

《Resto qui,ho detto!》Le chiusi il telefono in faccia. Grandissimo sbaglio. Si sarà sicuramente arrabbiata, ma non volevo.
Non riuscivo a parlare,la gola bruciava e lo stomaco vomitava sensi di colpa.
Mi sentivo male,in colpa,anche se in fondo,non era la mia. I miei hanno deciso tutto,Loris e Beatrice non si meritavano tutto questo.
Ho deciso,domenica spiegherò tutto nei minimi dettagli della mia permanenza a Milano.

Accesi la radio e mi buttai a letto con la faccia sprofondata nel cuscino,di solito un pò di musica mi aiuta a farmi stare meglio.

Ovviamente il primo canale che trovai era uno della città,dove trasmettevano canzoni di cantanti locali, a me sconosciuti.
Ad un tratto sentii una melodia dolce e delicata. Non so come descriverla,era proprio bella,quella canzone.

"Vorrei sapere a cosa stai pensando
ora che hai gli occhi chiusi e abusi da fatto che sbando
e quel sorriso messo come scudo
bocca dipinta
prendo e rifiuto
scossa di quinta
magnitudo."

Quelle parole mi entrarono dentro, come pugno allo stomaco. Quelle parole sembravano capirmi,sembravano curarmi.
Deve essere proprio bravo questo rapper,pensai.

"Dormi
e non pensarci più
che non è facile restare in questo posto
dormi
che sono pazzo di te
e non mi posso più fermare un limite non c'è."

Cosa avrei dato per non pensare a tutto questo. Cosa avrei dato per stare accanto a Loris e Beatrice.

Mi addormentai.

Ti ricordi di me? | Mattia Briga |Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora