●Capitolo 11●

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Mattia's Pov.

Era bella, Marta.
Da quando l'ho incontrata nell'albergo di mio padre continua a farmi la stessa impressione.
Mi è sembrato un gesto carino aiutarla in albergo, almeno per accoglierla come si deve: si capiva che non era di qua, nemmeno io lo sono.

Portava una maglietta larga e dei pantaloncini corti,forse li usava per dormire.
Non saprei dire se i suoi capelli fossero lisci o ricci, comunque emanavano un'essenza di vaniglia: mai piaciuta la vaniglia.
Era tesa,mentre aspettava che le facessi sentire qualche mio pezzo. Girava e rigirava tra le dita un anello da pollice,ogni tanto incrociava le braccia come per nascondersi.

"Dormi
e non pensarci più
che non facile restare in questo posto
dormi
che sono pazzo di te
e non mi posso più fermare un limite non c'è."

'Sei di mattina' fu il primo pezzo che mi venne in mente da farle sentire, ma mi bloccai subito quando vidi sul suo viso un'espressione quasi di stupore.

《Che succede?》le chiesi.

《Ehm, no perchè...l'ho già sentita, ecco in radio, oggi pomeriggio... mi sono addormentata con questa canzone.》
Mentre parlava si nascondeva la bocca con la mano, quasi che si vergognava a dirmi quelle cose.

《Ti sei addormentata perchè faceva cagare o perchè ti è piaciuta?》La buttai sul ridere.

《Penso che io mi sia addormentata, bhè, perchè...era bella, davvero bella.》Ora le sue guance erano tutte rosse.

Marta's Pov.

Non credevo alle mie orecchie: quella canzone, quelle parole che mi avevano colpito, capito nel momento del bisogno, ora sono qui davanti a me, sotto forma di ragazzo.
Aveva una voce profonda, di quelle che ti mettono sicurezza, di quelle che non ti stanchi mai di sentire, anche all'una di notte.
Rimasi davvero stupita, quasi a bocca aperta, ma naturalmente tutto quello che mi è uscito dalla bocca è stato: "la tua canzone è bella."
Che imbranata.

Sembrava aver capito la mia vergogna, quindi cambiò discorso.

《Lo vedi il Grande Carro?》Alzò la testa al cielo e indicò alcune stelle.

Buttai la sigaretta a terra e la spensi con la scarpa, mi sedetti vicino a lui.

《Ah,sì, si vede benissimo da qui.》
No no, non l'ho visto il Grande Carro, ma non volevo fare la figura della nulla capiente davanti a lui, che invece sembrava tanto sicuro di quello che faceva.
Ormai ero quasi a mio agio di fianco a lui.

《Ma prima avevi intenzione di uccidermi?》disse a bassa voce lui, con il viso rivolto ancora verso l'alto.

《No di certo, ma stavo cercando di dormire.》 Cercai di fare la seria, ma era impossibile in quel momento.

《Anche se avessi voluto, non ci saresti mai riuscita con queste!》
Tirò fuori dalla mia tasca le pinzette per le sopracciglia che mi ero portata per la preoccupazione.

Lo guardai con occhi sorridenti, anche se un pò imbarazzata, non riuscii a trattenere le risate.
Anche lui stava ridendo, anche se non riuscivo a vedere il suo viso, sapevo che era così.
Poi si girò.
E avevo ragione.

In quel momento avrei potuto toccare la punta del suo naso se ci saremmo avvicinati ancora.
Si fece serio ma accennennando a un mezzo sorriso.
Notai solo in quel momento i suoi occhi verdi.
La rabbia era completamente andata a farsi fottere,non me ne fregava proprio nulla del sonno, del fatto che era tardi, che ero li con uno sconosciuto di cui sapevo a malapena il nome, eppure, avevo la sensazione di sapere tutto di lui...

《Oddio, è tardissimo, domani ho scuola.》Una vocina dentro di me mi fece tornare alla realtà.
Staccai subito i miei occhi dai suoi e corsi via, verso la finestra della mia camera.

Ti ricordi di me? | Mattia Briga |Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora