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I can't make you love me - Bon Iver

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-Che te ne pare di questo?-

Osservai il vestito rosso e attillato sul manichino della vetrina dell'ennesimo negozio. Storsi il naso, ma Rose ci entrò comunque, non sentendo ragioni. La seguii dentro e mi guardai un po' attorno, per poi notare una commessa farsi avanti e domandarci: -Serve aiuto?-

-Abbiamo visto quel vestito in vetrina e lei vorrebbe provarlo,- rispose Rose indicandomi, prima che potessi aprire bocca.

-Vado a prendervelo subito.-

Rimasi ferma sul posto, continuando a guardare il negozio durante i minuti di attesa. Rose colse il mio sguardo stanco e annoiato, così mi si avvicinò con la sua solita espressione dolce e comprensiva.

-Avanti Paige, Jean stesso ti ha detto che non ti vuole più vedere sul suo palco vestita con un maglione e un paio di jeans strappati. Almeno vediamo se riesci a trovare un vestito comodo ma che sia un po' più... elegante, okay?-

-Hai ragione, ma non ho comunque intenzione di indossare un vestito lungo e un paio di tacchi su cui inciampare...-

-Oh, su questo non c'era alcun dubbio, non preoccuparti,- rise ed io divenni rossa in viso.

Rose si era proposta di accompagnarmi a fare compere quella mattina, così da riuscire a trovare qualcosa di decente da indossare per il prossimo concerto al 451. Non ero un'amante dello shopping, ma ero curiosa di passare un po' di tempo assieme a Rose per poterla conoscere meglio, e in realtà ero convinta che l'idea di quell'uscita fosse venuta a Ed, il quale aveva ammesso che mi vedeva giù di morale.

Effettivamente non potevo scacciare dalla testa il pensiero di tutte le cose successe negli ultimi giorni: la serata al locale, la notte con Harry, l'incontro con mio padre... la mia mente era sovrastata dai dubbi, nonostante fossero ormai passati giorni dalla visita al Faulkner Hospital.

-Eccolo qui,- la commessa tornò con il vestito rosso in mano. -Credo che questo possa andarle bene. Se vi serve un'altra taglia o dei consigli, non esitate a chiamarmi.-

Consegnò il vestito a Rose, che lo prese con un grande sorriso e poi se ne andò lasciandoci sole.

-Tieni,- mi passò l'abito. -Provalo e vediamo se almeno questo ti convince.-

Le sorrisi ed entrai nel camerino per poterlo indossare, mentre Rose rimase ad attendere fuori.

La luce nel camerino andava sparata dritta sul mio viso e metteva in risalto qualsiasi segno di stanchezza. Abbassai lo sguardo inorridita e mi infilai il vestito facendolo scivolare sulle gambe. Scostai la tendina e uscii in modo che Rose potesse allacciarmi la chiusura lampo sulla schiena.

-Guarda quanto ti sta bene... come te lo senti?-

Mi guardai allo specchio, distante dalla luce troppo forte del camerino, e dovetti ammettere che non era affatto male: mi fasciava il corpo accentuando le forme, ma non in modo aggressivo. Aveva un'eleganza particolare e questo mi piaceva.

-Non è male...- mormorai girandomi continuamente, sentendo gli occhi di Rose osservarmi alle mie spalle. Riuscivo a percepire il suo sorriso soddisfatto.

-Ed sarà così contento che sono riuscita a convincerti a comprarlo. Già me lo immagino,- disse entusiasta Rose, mostrandosi nello specchio al mio fianco.

In quell'ora che passammo insieme mi resi conto di quanto Ed e Rose si completassero a vicenda. Lei era esattamente la ragazza che avrei immaginato al suo fianco: divertente e semplice o, come si è soliti dire, una ragazza acqua e sapone.

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