Eyelash - Thomas Newman
A/N: se l'ascoltate a ripetizione per tutto il capitolo, avrete esattamente l'effetto che spero vi susciterà accompagnata alla lettura. Suspense.
Aria
***
Un tocco fugace, ma dolce e delicato, mi spostò i capelli e dei baci indulgenti scivolarono dal collo lungo la mia schiena. Rabbrividii e delle braccia mi strinsero da dietro, facendomi aggrappare a loro e lasciando che mi circondassero interamente, fino a scomparire nell'affetto che momentaneamente aveva avvolto il mio cuore.
Quella sensazione fu così rapida, che quando mi risvegliai nel letto cigolante della stanza, con l'odore di cannella a cui mi ero abituata e la spenta luce mattutina che entrava dalla finestra, mi parve di percepirne ancora una scintilla, che si sfumò immediatamente dopo. Mi alzai dal letto scostando le coperte e subito il freddo rimpiazzò la sensazione. Non appena mi resi conto che erano appena scoccate le otto, mi sbrigai a fare una doccia tiepida e a tratti fredda, perché calda non veniva mai, e poi a vestirmi con degli abiti abbastanza comodi per affrontare la giornata.
-Paige, sono qui sotto con la macchina. Scendi,- mi disse Ed, chiamandomi al telefono.
Agganciai, presi una sciarpa, l'attorcigliai al collo e uscii velocemente dall'hotel. Individuai l'auto di Ed sul ciglio della strada, così gli andai incontro e ci entrai.
-Sei emozionata?- mi disse con il sorriso.
-Non dovresti essere tu, quello emozionato?-
-Da morire in effetti.-
Partimmo per le strade di Newton, diretti verso il locale di Boston dove Ed avrebbe suonato. Il viaggio durò poco meno di mezz'ora e arrivammo in città carichi di aspettative da parte mia e di agitazione da parte di Ed — molta agitazione. Non era la prima volta che provava in quel posto, ma lui era una persona perennemente agitata per le cose a cui teneva veramente.
Il locale era piuttosto moderno; sicuramente era differente dal Tetch che, al contrario, aveva uno stile più antiquato.
Appena entrammo fummo accolti da alcune persone con le quali Ed conversò qualche minuto dopo avermele presentate e infine arrivò il proprietario, stretto conoscente di alcuni esperti di musica che sarebbero stati presenti alla tanto aspettata serata. Si presentò a me con una forte stretta di mano e un sorriso pronunciato.
-Ciao, io sono Jean. Tu sei...?-
-Paige, piacere,- risposi prontamente, ricambiando il sorriso.
-Vedo che sei l'amica di Edward, dico bene?-
Annuii, mentre Ed terminava di scambiare le ultime parole con gli altri.
-Sei venuta per sentirlo cantare?- continuò impuntandomi con i suoi occhi color ghiaccio.
-Non pare ovvio?-
-Salve Jean! Come sta?- s'intromise Ed, con voce quasi tremante. Aveva il viso completamente rosso e non era difficile comprendere il suo imbarazzo.
-Edward, ancora mi dai del lei? Andiamo, suonerai nel mio locale, diamoci del tu!-
-Okay, sì, hai ragione effettivamente...- farfugliò in modo impacciato. -Comunque puoi chiamarmi Ed.-
Quando Jean se ne andò perché chiamato da qualcun altro in fondo alla sala, il volto di Ed riacquistò un colore normale e la cosa mi rasserenò.
-Ed, non dirmi che te la sei fatta addosso.-
-Oh, finiscila, non sei simpatica,- ribatté offeso. -Quell'uomo m'inquieta.-
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Brave
Fanfiction"Il dolore rende deboli, non fortifica. E per mascherare questa debolezza si cerca in tutti i modi di fingere di poterlo combattere, inutilmente." La storia di come Paige e Harry s'incontrano fino a innamorarsi. Ma non sarà così semplice fra stori...