When I dream, I see - Mighty Oaks
***
Paige
Ormai erano due giorni che il gelo continuava a ghiacciare le strade. Quell'anno fu uno dei più freddi, lo ripetevano ogni volta i telegiornali e di certo non potevano essere smentiti, viste le bollette che arrivavano a fine mese per i riscaldamenti tenuti sempre al massimo. Non che in Irlanda facesse poi così caldo durante l'inverno - anzi, anche peggio.
Forse proprio per il freddo il River quel pomeriggio era quasi del tutto vuoto. Anche il Tetch, quando c'ero andata a lavorare di mattina, non era stato affollato come al solito.
Mi sbrigai a raggiungere quel cespuglio rosso che probabilmente era lì ad aspettare già da dieci minuti.
-Anche oggi sei in ritardo! La prossima volta ti do appuntamento dieci minuti prima, almeno arrivi puntuale.-
Appunto.
-Sai che arriverei almeno con cinque minuti di ritardo lo stesso, Ed.-
Non poté controbattere. Fece spallucce e incrociò le braccia sul tavolo.
Mi sistemai sulla sedia e subito dopo una cameriera, che fortunatamente non aveva un volto familiare, ci portò una limonata per Ed e una tisana calda per me. Pensai che le avesse già ordinate lui durante l'attesa del mio arrivo.
-A che ora è il volo domani mattina?- gli chiesi girando con il cucchiaino quella bevanda calda in modo che si raffreddasse.
-Alle nove.-
Intravidi sul suo volto un'espressione elettrizzata all'idea di partire.
Certo che era elettrizzato: sarebbe andato in America a trovare i suoi parenti per il Natale, come poteva non esserlo?
Io invece sarei andata da Harry, ospitata da una nuova famiglia con cui fare conoscenza. Un po' di tensione c'era, dovevo ammetterlo. In fondo non ero mai stata il classico tipo di persona da fare subito buona impressione su tutti. Eppure al tempo stesso fremevo al pensiero di passare un tradizionale Natale in famiglia, circondata da quel genere di affetto che si vede nei film, con tutti i parenti attorno a un tavolo ovale a parlare dell'anno quasi compiuto.
-Non pretendo che tu venga alla stazione a imitare quelle scene da telefilm con un fazzoletto per salutarmi mentre mi allontano sul treno per l'aeroporto...-
-Puoi stare tranquillo. Non lo avrei fatto neanche se me lo avessi chiesto.-
-Tanto starò via due giorni, non riuscirai a liberarti di me così facilmente.-
-Dannazione...- dissi ironicamente, prendendo la tazza calda fra le mani.
Bevvi un sorso di tè e lo sentii scivolare rapidamente lungo la mia gola, lasciandomi un senso di calore nel petto.
-Tu invece andrai con Harry? Non hai avuto ripensamenti?- mi domandò dopo aver sorseggiato la limonata con la cannuccia, proprio come un bambino che si diverte a produrre quel suono fastidioso.
-Sì, andrò con lui.-
-Sempre meglio della signora Meredith e il suo consueto scetticismo,- commentò, arricciando il naso non per l'acidità della limonata che, anzi, a lui piaceva particolarmente.
-Ma se ti spazzoli via tutte le sue torte, quando me ne lascia un pezzo!-
-Sì, ma solo perché secondo me il suo lato benevolo lo esprime attraverso i dolci, mentre con le parole dà libero sfogo al suo cinismo sconfinato.-
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Brave
Fanfiction"Il dolore rende deboli, non fortifica. E per mascherare questa debolezza si cerca in tutti i modi di fingere di poterlo combattere, inutilmente." La storia di come Paige e Harry s'incontrano fino a innamorarsi. Ma non sarà così semplice fra stori...