𝟏.𝟑

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Eleanore

Spoiler: se scappi dai problemi, non significa che quelli svaniscono

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Spoiler: se scappi dai problemi, non significa che quelli svaniscono

«Eleanore! Siamo abbastanza lontane! Per favore, ti puoi fermare?! Mi fanno male le gambe» mi chiese la bionda con il fiatone, anche se eravamo già arrivate nel posto dove mi rifugiavo ogni volta che venivo in ospedale per Julia o papà

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«Eleanore! Siamo abbastanza lontane! Per favore, ti puoi fermare?! Mi fanno male le gambe» mi chiese la bionda con il fiatone, anche se eravamo già arrivate nel posto dove mi rifugiavo ogni volta che venivo in ospedale per Julia o papà. L'avevo portata sulle scale antincendio, quelle esterne, perché sapevo che lì non c'era mai nessuno se non durante la pausa pranzo. «Puoi spiegarmi perché hai reagito così quando ho detto che sei venuta ad assistere agli allenamenti?» mi chiese sedendosi e regolarizzando il suo respiro.

Mi girai a guardarla indecisa su cosa fare o dire. Ormai l'avevo trascinata qui, non potevo lasciarla senza una spiegazione, ma se Axel si fosse arrabbiato? In fin dei conti non la conoscevo. «Se vuoi puoi anche non dirmelo ora, magari a scuola o con una chiamata, ti lascio il mio numero se ti serve» disse alzando le spalle e negai con la testa; non avrebbe avuto senso non dirglielo. Al diavolo Axel e i suoi segreti.

«Ho reagito così per via di Axel. L'hai visto l'altro giorno, è un fenomeno, ma ha smesso di giocare dopo che la nostra sorellina Julia è finita in coma e venendo agli allenamenti ho paura che ci stia male» le confessai e lei mi invitò a sedermi di fianco a lei. «Ti va di raccontarmi com'è successo?» mi chiese osservandomi attentamente.

Quello che era successo, non me lo ricordavo neanche bene in realtà; ricordavo solo le emozioni, quelle sì e anche molto chiaramente: ansia, paura, dolore e poi vuoto, quello che ogni tanto si palesava la notte, prima di addormentarmi, o quando la mia mente viaggiava verso quel ricordo.

«È successo il giorno della finale dello scorso anno -giocava la Kirkwood contro la Royal Academy- e io e Julia eravamo andate con Tidie, la nostra governante, ad assistere alla partita, per supportare Axel. Ricordo che voleva comprare qualcosa da mangiare prima della partita e l'ho accompagnata, mentre Tidie era rimasta a parlare con mio fratello. N-non ricordo se il semaforo fosse scattato oppure no, ma Julia aveva lasciato la mia mano e stava attraversando d-davanti ai miei occhi» sospirai cacciando indietro le lacrime sotto lo sguardo preoccupato di Aurelia, che mi aveva suggerito di interrompere lì il mio racconto, per il mio bene, ma io dovevo parlarne, io ne avevo bisogno, ero rimasta in silenzio per troppo tempo.

𝐇𝐈𝐒𝐓𝐎𝐑𝐘 𝐎𝐅 𝐓𝐇𝐄 𝐄𝐋𝐄𝐕𝐄𝐍 𝟏 || ɪᴇDove le storie prendono vita. Scoprilo ora