𝟏.𝟕

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Cassandra

Sono stanca, stremata, stressata ma non cedo lady and gentleman

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Sono stanca, stremata, stressata ma non cedo lady and gentleman

Non mento quando dico che Jude mi aveva sorpreso, chiamandomi alle cinque e mezza di mattina -di solito succedeva nel cuore della notte- dicendomi che quella mattina avremmo saltato scuola e che sarebbe passato a casa mia alle dieci

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Non mento quando dico che Jude mi aveva sorpreso, chiamandomi alle cinque e mezza di mattina -di solito succedeva nel cuore della notte- dicendomi che quella mattina avremmo saltato scuola e che sarebbe passato a casa mia alle dieci.

Così, dopo aver passato mezz'ora sul letto, realizzando che no, non sarei riuscita a tornare a dormire, avevo deciso di scendere al piano terra e fare qualche minuto buono di cardio sul tapis roulant, per poi buttarmi in vasca per una mezz'ora all'insegna del relax e poi scendere, di nuovo, in cucina a preparare la colazione per me e nonna che si sarebbe svegliata a momenti.

Mentre preparavo la colazione, ero in videochiamata con mia sorella. «Com'è andata la tua giornata?» le chiesi visto che da lei erano quasi le dieci di sera. «Non male! Mi sono allenata molto, ho fatto qualche intervista, uno shooting e sono stata con le piccole pesti. Tu come mai sveglia a quest'ora? Sono le sette da te» mi chiese lei, mentre la vedevo piegare i vestiti che aveva lavato.

«Jude mi ha svegliata un'ora e mezza fa per avvisarmi che oggi avremmo saltato scuola, Dark vuole mostrarci qualcosa» dissi spegnendo lo spremiagrumi e il fornello a gas, mettendo l'ultima crepes sul piatto.

«Ti ha fatto tornare ad allenarti?» mi chiese guardando dritta la telecamera e io sbuffai al pensiero, mentre mettevo le tovagliette sulla tavola. Non mi andava di parlarne ultimamente, mi scocciava il fatto che non fossi tornata ad allenarmi come prima.

«Sì, ma faccio un'ora divisa in due allenamenti da trenta minuti tre giorni a settimana, mentre gli altri fanno il solito e ovviamente io, quando non mi alleno, ho il divieto d'assistere perché sa che mi metterei ad allenarmi con loro» dissi mentre versavo il succo dentro la brocca da mettere in tavola, insieme alla tegliera con il tè bollente della nonna.

«Beh... l'importante è che ti ha fatto ricominciare, dai» sorrise, cercando di essere incoraggiante, mentre in sottofondo sentivo la risatina di James e gli strilli acuti di Sybille. «Ma allora sono ancora svegli! Perché non me l'hai detto! Fammi vedere i miei nipoti Roxie!» dissi sviando quel discorso e salutando nonna che, scocciata, con tanto di sopracciglio inarcato e Lily tra le braccia, era appena entrata in cucina.

𝐇𝐈𝐒𝐓𝐎𝐑𝐘 𝐎𝐅 𝐓𝐇𝐄 𝐄𝐋𝐄𝐕𝐄𝐍 𝟏 || ɪᴇDove le storie prendono vita. Scoprilo ora