𝟏.𝟏𝟐

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Cassandra

Riconciliazioni

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Riconciliazioni

Mi ero appena seduta in sala da pranzo per fare colazione, quando iniziai a sentire rumore di passi fuori dalla sala; rumore di tacchi che sbattevano contro il pavimento freddo della casa e riuscivo a sentirlo chiaramente visto che in quel mausole...

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Mi ero appena seduta in sala da pranzo per fare colazione, quando iniziai a sentire rumore di passi fuori dalla sala; rumore di tacchi che sbattevano contro il pavimento freddo della casa e riuscivo a sentirlo chiaramente visto che in quel mausoleo ci vivevamo io e mia nonna, che fece la sua elegantissima entrata, con tanto di felino bianco al seguito, neanche fosse uno spot pubblicitario di qualche brand di lusso.

Mi squadrò, probabilmente offesa dall'aspetto indecente che avevo, ma a mia discolpa potevo dire che quella notte non avevo chiuso occhio. «Sandra, hai un aspetto orribilmente stanco e due occhiaie che fanno concorrenza ad un panda» mi ricordò con nonchalance mia nonna, versandosi un bicchiere d'acqua e notai che alle otto di mattina era già vestita con il suo completo nero di Chanel.

Aveva settantacinque anni, ma sia fisicamente che caratterialmente era rimasta a cinquanta e io volevo arrivare alla sua età come lei.

«Buongiorno anche a te nonna e grazie per il tuo dolcissimo apprezzamento non richiesto, ma dimmi... dove vai a quest'ora?» domandai addentando la pancetta che mi ero fatta qualche minuto prima, guadagnando uno sguardo fulminante da parte sua.

Odiava vedermi fare colazione con cose che ricordassero l'America -grasse, unte e collegate al mio disgraziato genitore inesistente- ma, con il tempo, avevo sviluppato un'abilità apposita per infastidirla, giusto per farmi qualche risata, come in quel momento.

«Sto andando dal parrucchiere e a fare compere» mi rispose con il tono di chi lo faceva con regolarità, come se le persone normali andassero quasi tutti i giorni a farsi la piega dal parrucchiere e andassero nella zona del centro commerciale dove c'erano solo brand di lusso con cifre da capogiro.

«Ma dimmi un po'... Thea mi ha detto che non è più venuto Jude a cena, tre sere fa» e gliela mandai io, questa volta, un'occhiataccia, perché mi ricordò il motivo per cui mi ritrovavo in quello stato pietoso. Avevo litigato con Jude, tre giorni fa, dopo la nostra visita alla Raimon.

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⏰ Ultimo aggiornamento: Oct 13 ⏰

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𝐇𝐈𝐒𝐓𝐎𝐑𝐘 𝐎𝐅 𝐓𝐇𝐄 𝐄𝐋𝐄𝐕𝐄𝐍 𝟏 || ɪᴇDove le storie prendono vita. Scoprilo ora