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Eleanore

Dopo secoli, mio fratello, si è degnato di tornare a giocare

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Dopo secoli, mio fratello, si è degnato di tornare a giocare

Aurelia non scherzava quando mi aveva detto che mi avrebbe aiutato a convincere mio fratello a tornare a giocare a calcio

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Aurelia non scherzava quando mi aveva detto che mi avrebbe aiutato a convincere mio fratello a tornare a giocare a calcio.

All'inizio di questa settimana, durante l'allenamento pomeridiano, era sceso in campo tra i ragazzi fermando tutto, come era successo il giorno dell'amichevole contro la Royal e aveva annunciato il suo voler far parte della squadra, venendo subito accolto dal sorriso raggiante di Mark e il malcontento di Kevin; oggi, dopo una settimana di allenamento sfrenato, avrebbe giocato l'amichevole contro la Occult.

«Ancora non ci credo che stai tornando a giocare» gli avevo confessato mentre osservavano la squadra della Occult scendere dal loro pullman. «Mi dispiace non avertelo detto prima di dirlo agli altri, ma all'inizio non ero molto sicuro... Pur avendo parlato con Mark, Aurelia e la Raimon -due ragazze molto persuasive oserei dire- quando l'ho annunciato alla squadra, mi sono pentito subito dopo, onestamente non mi sento pronto tutt'ora» mi disse senza staccare gli occhi dagli avversari che lo guardavano apaticamente.

«Non preoccuparti. A casa ne parliamo, ora concentrati e vinci questa partita» dissi mettendogli una mano sulla spalla destra, sorridendogli. Lui annuì, dandomi un bacio sulla fronte e poi avviandosi verso Mark, che già si trovava in campo tra i pali della porta.

Sorridente mi girai e trovai Aurelia seduta, dietro di me, con le braccia incrociate, le gambe accavallate e un piccolo sorriso sulle labbra, che guardava soddisfatta l'inizio della partita. Lei mi guardò con espressione leggermente colpevole.

«Non ho potuto fare a meno di ascoltare la vostra conversazione. Non penso di essere stata persuasiva, in realtà non ne sono capace. Ho semplicemente detto quello che pensavo, con il cuore aperto e credo che tuo fratello non sia un tipo abituato a sentirsi dire le cose con onestà, ma noto piacevolmente che gli è servito» mi confessò guardando Axel fermo in mezzo al campo.

Sorrisi perché avevo capito che finalmente c'era qualcuno che apprezzava mio fratello per quello che era e non per le abilità che possedeva. «Grazie, Aurelia» dissi sorridendo e sedendomi tra lei e Celia, che aveva iniziato a fare il filmato della partita appena iniziata.

𝐇𝐈𝐒𝐓𝐎𝐑𝐘 𝐎𝐅 𝐓𝐇𝐄 𝐄𝐋𝐄𝐕𝐄𝐍 𝟏 || ɪᴇDove le storie prendono vita. Scoprilo ora