𝟏.𝟏𝟏

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Eleanore

Per una volta gli allenamenti extra di Mark non servono solo a rinforzare la squadra

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Per una volta gli allenamenti extra di Mark non servono solo a rinforzare la squadra

«Forza ragazzi! Cinque giri di corsa intorno alla scuola e finiamo l'allenamento di oggi» disse Mark rischiando di soffocarsi a causa dell'acqua che stava bevendo, subendo sia gli sbuffi, sia le proteste dei ragazzi, le mie comprese

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«Forza ragazzi! Cinque giri di corsa intorno alla scuola e finiamo l'allenamento di oggi» disse Mark rischiando di soffocarsi a causa dell'acqua che stava bevendo, subendo sia gli sbuffi, sia le proteste dei ragazzi, le mie comprese. «Mark, hai allungato l'allenamento di un'ora e mezza! Non credi sia il caso di lasciarli andare a casa?» provai a persuaderlo, ma ovviamente non ci riuscii.

Si avvicinò, mettendomi un braccio sulle spalle e mi attirò a sé con aria fraterna e cercai di sottrarmi con tutta me stessa, per via del sudore che aveva accumulato durante l'allenamento, ma puntualmente fallii. «Ellie, cinque giri della scuola non sono nulla di che! E poi dobbiamo essere al meglio delle nostre prestazioni fisiche! Stiamo per avere il nostro confronto con la Royal Academy dopo quasi due mesi! Non possiamo arrivare impreparati!» mi rispose con la sua solita positività e gli occhi che scintillavano di grinta.

Come previsto, queste parole fecero rinvigorire tutti, mossi dallo "spirito di Mark" e iniziarono a eseguire questi cinque giri della scuola. «Ax, per favore, non affaticarti e non sforzare troppo la caviglia!» urlai a mio fratello che era appena partito, ricevendo però una risposta da Kevin che, dopo che era rientrato il suo "gym-bro" dalla convalescenza, era tornato di buonumore. «Eleanore! Non lo vedi che sta alla grande! Quello è solo un ricordo! Lascialo allenare!» mi urlò sorridente affiancando immediatamente mio fratello, che gli batté il cinque.

Scossi la testa sconsolata. Sapevo che Kevin aveva ragione e che mio fratello avrebbe dato il massimo comunque, caviglia o non caviglia. Mi girai per iniziare a lamentarmi con Celia, peccato che si era incamminata verso la capanna degli attrezzi da giardino, all'interno del parco. Non volendo rimanere sola - Aurelia era andata via all'inizio dell'allenamento extra per degli impegni mentre Silvia e Nelly oggi non erano venute in quanto era la loro giornata libera- la seguii.

«Celia! Ehi! Aspetta-» provai a richiamarla senza successo, così iniziai a correre per raggiungerla, fino a che non notai qualcosa di surreale ed interessante allo stesso tempo: Bobby su un lato del muro della costruzione che parlava con due sagome, che si trovavano sul lato che dava sull'uscita posteriore della scuola e che avrei riconosciuto ovunque: una ragazza snella che, pur da lontano, ti faceva percepire quanto la sua presenza fosse importante e un ragazzo con i rasta più alto di lei, dalla postura sicura e l'aria di chi ti poteva spogliare anche dell'anima con uno sguardo. Cassandra Smith e Jude Sharp.

𝐇𝐈𝐒𝐓𝐎𝐑𝐘 𝐎𝐅 𝐓𝐇𝐄 𝐄𝐋𝐄𝐕𝐄𝐍 𝟏 || ɪᴇDove le storie prendono vita. Scoprilo ora