11. 沈滞

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11. Malessere


Il tempo passava veloce ed Izuku ormai era diventato quasi una celebrità. Tutti pagavano per avere lui sul ring e la stanchezza che si portava dietro in quei giorni lo distruggeva.

Continuava a lottare, tutte le sere, senza un attimo di pace. La mattina si allenava ed il pomeriggio, invano, cercava di riposare.

Lo stress gli causava incubi continui ed insonnia, mangiava poco e si sentiva morire ma la paga era eccezzionale, soldi che se messi da parte - per un futuro magari - lo avrebbero aiutato a rimettersi in sesto.

Avrebbe potuto vivere in un appartamento e trovarsi qualche lavoro part-time per poi riprendere gli studi e trovarsi un lavoro stabile che gli avrebbe permesso di vivere agiatamente.

Ma per far si che ciò potesse avverarsi doveva fare tutto il possibile per guadagnare soldi.

"Izuku, dovresti riposare, sei troppo stanco per lottare anche stasera" Il verdino però scosse il capo e si allacciò le scarpe uscendo dagli spogliatoi e, nel momento in cui mise piede sul ring, la platea si agitò iniziando a urlare il suo nome in coro.

La persona con cui avrebbe lottato quella sera era un ragazzo di nome Monoma un tipo tanto intelligente quanto fastidioso ed infame.

Era il solito ragazzo a cui piaceva infastidire gli altri solo per il gusto di farlo. Parlava senza connettere il cervello e la cosa irritava ancora di più. Ma era proprio quello ciò che lo divertiva, vedere l'espressione adirata ed accigliata della propria vittima.

Pensandoci era una tecnica decisamente buona, metteva l'avversario sotto pressione facendolo agitare ed innervosire in modo da mandarlo in pappa e, in automatico, fargli perdere lo scontro.

Ma con Izuku ciò non sarebbe accaduto, se solo fosse stato lucido, probabilmente aveva la frebbe: Si sentiva accaldato ed il corpo era come gelatina ma da quello che aveva sentito questa sera c'erano dei ricconi dalle tasche bucate che avevano pagato una cifra scioccante e quindi doveva vincere.

Monoma lo raggiunse sul ring con la sua solita espressione da figlio di puttana e quando il suono della campanella si espanse nell'aria i due rimasero fermi a guardarsi e le persone iniziarono ad emettere dei mormorii, a detta di Izuku, insopportabili.

"Non farai nulla?" Iniziò il biondino fissandolo in segno di sfida "I tuoi giochetti del cazzo non funzionano con me" Lui però ridacchiò in un modo così odioso che da un momento all'altro ad Izuku gli sarebbe esplosa la testa.

"Sei sicuro di stare bene? mh? sei pallido e stai sudando parecchio, sei così ossessionato dai soldi che ti riduci fino a questo punto? ah ah ridicolo" Il minore però mantenne la calma e non rispose decidendo di attaccare direttamente. Aveva osservato per tanto tempo Monoma arrivando alla conclusione che del combattimento conosceva soltanto le basi e che quindi giocava sporco in modo da non doversi impegnare più di tanto.

Ed infatti quando il verdino gli si scagliò contro colpendolo lui sgranò gli occhi sorpreso.

"Cosa c'è? non sta andando secondo i tuoi piani? ti ho osservato e so che a malapena sai tirare un pugno. Preparati perché ti farò così male che non uscirai dalla tua camera per giorni" Il biondino allora per istinto retrocedette d'un passo andando a sbattere contro la ringhiera del ring e lo guardò terrorizzato.

Izuku allora gli si avvicinò e lo afferrò per i capelli colpendolo poi, con la mano libera, in pieno volto per poi colpirlo allo stomaco cosa che lo fece piegare su sè stesso.

Occhi verdi allora decise di dargli la botta finale colpendolo con un calcio in viso facendolo cadere a terra privo di sensi.

Ovviamente vinse e tutti applaudirono iniziando a lanciargli dagli spalti rose, pupazzi e altre cose che non guardò nemmeno, troppo stordito per poter anche solo respirare.

Quando tornò in camera Katsuki non c'era, essendo sabato, era sicuramente andato a far festa e ad ubriacarsi come una spugna.

Izuku però si sentiva morire e avrebbe tanto voluto la presenza del maggiore a dargli la sicurezza di cui in quel momento sentiva il bisogno.

O forse... quello di cui aveva bisogno era una carezza, due braccia a sorreggerlo e a stringerlo. Aveva bisogno di sua madre o di una figura che si prendesse cura di lui come lo si fa con i bambini.

Aveva bisogno di ritornare bambino e... cazzo stava delirando.

Si portò un braccio sugli occhi che si erano fatti lucidi e cercò di non dare di matto.

Improvvisamente però si ritrovò catapultato in un altro mondo. Un mondo distrutto dove tutte le sue più grandi paure ripresero a vivere e a cibarsi di lui.

Si agitò, cercò di allontanarle e di ucciderle ma non ci riusciva e non poteva fare altro se non urlare e piangere dalla disperazione.

Si aggrappava con tutta la sua anima ed il suo corpo a qualsiasi cosa potesse liberarlo da quell'inferno.

Correva, correva, correva

E poi? improvvisamente il buio.

"Izuku" Si voltò ma non vedeva nulla, era immerso nell'oscurità "Izuku" Iniziò a piangere e cercò disperatamente quella persona.

"Izuku cazzo! svegliati!" Poi la luce, aprì gli occhi di scatto e si alzò a sedere con il cuore in gola che pompava a un ritmo incontrollato, il sudore che gli bagnava perfino i vestiti e la vista che appariva sfocata così come i suoni che sembravano lontani, distaccati, dalla realtà.

"Izuku, guardarmi" Seppur a fatica puntò i suoi occhi su Katsuki che lo guardava ansioso.

"Cristo, scotti, hai la febbre e cazzo- come ti è venuto in mente di lottare con Monoma? e se ti succedeva qualcosa? mh? puoi per una volta interessarti a te stesso? dannazione!" Il verdino non rispose e fece l'unica cosa che mai si sarebbe aspettato di fare - soprattutto in presenza di Katsuki -.

Pianse.

Fiumi di lacrime cominciarono a solcare il suo volto arrossato e bollente e ben presto i singhiozzi disperati di Izuku cominciarono a riempire la stanza.

Katsuki lo fissò stupito, stupito da quanto in realtà il minore fosse sensibile e fragile all'interno.

"Cazzo- io- dannazione sei una palla al piede" Borbottò per poi tirarlo a sè in un abbraccio.

Il verdino smise di singhiozzare e sgranò gli occhi ricolmi di lacrime, il cuore si calmò e pian piano il suo corpo si lasciò andare tra le braccia del biondino che rimase in silenzio fin quando l'altro non si addormentò.








Come promesso!

Ecco un altro capitolo... l'altro ovviamente lo pubblicherò stasera!!

Detto questo come sempre ci vediamo nel prossimo capitolo!!

Un bacino, la vostra

-Afrodite

Risk For You - A BakuDeku storyDove le storie prendono vita. Scoprilo ora